HPE Italia delinea le sue (ambiziose) strategie

HPE Italia ha delineato piani che comprendono un focus su diverse aree chiave, tra cui edge computing, intelligenza artificiale, cyber security e 5G privato.

hpe italia

La strategia di Hewlett Packard Enterprise (HPE) Italia si proietta verso il futuro con una serie di investimenti mirati, che riflettono l’accelerazione del mercato digitale nel Paese. Con un occhio al medio termine, HPE Italia ha delineato piani ambiziosi che comprendono un focus su diverse aree chiave, tra cui edge computing, intelligenza artificiale, cyber security e tecnologia 5G privata, indirizzate principalmente verso grandi imprese, Pubblica Amministrazione e PMI. Questa iniziativa è supportata da una rete sempre più ampia di partner, che è cresciuta rapidamente da 3.600 a 5.000 aziende.

Gli effetti globali dell’acquisizione di Athonet

Uno degli sviluppi chiave che ha contribuito a consolidare la presenza di HPE in Italia è stata l’acquisizione di Athonet nel 2023, che ha ampliato ulteriormente l’offerta di HPE nel mercato globale: si prevede crescerà di oltre 1,6 miliardi di dollari entro il 2026. Una mossa strategica che riflette la crescente importanza della connettività e dell’edge computing nell’era digitale.

HPE intende ora raddoppiare il team, sono già state aggiunte 50 nuove risorse, per supportare l’espansione delle attività, evidenziando l’impegno nei confronti dell’Italia come hub centrale per le operazioni internazionali. Il progetto sarà integrato con le sperimentazioni sul 6G e potrebbe fare sinergia con il merger con Juniper Networks.

HPE sta anche collaborando con Eni per la realizzazione di un supercomputer di nuova generazione, l’Hpc6, che sarà utilizzato per accelerare l’innovazione nella transizione energetica.

L’Italia al centro di importanti iniziative globali di HPE

HPE è anche fortemente impegnata nell’innovazione tecnologica. Lo testimoniano la collaborazioni con università e partner industriali per sperimentare e sviluppare soluzioni avanzate, compreso il 6G e le tecnologie leading edge. Lo stesso accordo con Eni rappresenta un altro passo significativo verso l’avanzamento della ricerca scientifica e dell’innovazione nel settore delle energie alternative. Una serie di attività che posizionano l’Italia al centro di importanti iniziative globali.

D’altra parte, il mercato italiano mostra un’elevata propensione verso la trasformazione digitale, con previsioni di crescita fino al 5% nel periodo 2024-2026. L’intelligenza artificiale e i servizi IT rimangono tra i principali motori di questa crescita, evidenziando l’interesse crescente delle imprese internazionali nel mercato italiano.

hpe cloud ibrido File Storage

In questo contesto, HPE Italia si impegna attivamente a promuovere la trasformazione digitale attraverso una vasta gamma di soluzioni innovative, che spaziano dalla connettività avanzata alle infrastrutture critiche, dalla cybersecurity all’intelligenza artificiale. L’azienda si concentra sull’integrazione di tecnologie all’avanguardia, sostenendo settori chiave come la medicina, la meteorologia e l’automotive, dove la potenza di calcolo e l’accesso veloce ai dati sono essenziali per il successo delle applicazioni.

Cloud on-premises, un modello di successo

Il modello di servizio cloud on-premises di HPE ha dimostrato di essere particolarmente attraente per i clienti italiani, grazie un’offerta che punta su flessibilità e sicurezza senza compromettere l’efficienza operativa. Questo approccio ha contribuito a consolidare la posizione di HPE come leader nel mercato italiano, con un’ampia base di clienti che spazia dalle grandi imprese alle PMI e alla pubblica amministrazione. “Si tratta di un’esperienza simile a quella del cloud pubblico, ma con una differenza fondamentale – afferma Claudio Bassoli, Amministratore Delegato di HPE Italia –: noi non spostiamo i dati e le infrastrutture, ma li manteniamo presso il cliente o li portiamo a casa del cliente, se lo desidera. Questo è il cloud on-premises“. Un modello che è diventato molto popolare negli ultimi anni e ha registrato un rilevante successo a livello mondiale. “HPE è diventato uno dei principali fornitori di questo tipo di servizio – aggiunge Bassoli –, con un valore contrattuale di circa 12,6 miliardi di dollari. Questo modello ha visto raddoppiare il suo valore anno dopo anno, poiché molti clienti preferiscono mantenere i loro dati all’interno del proprio perimetro aziendale per motivi di sicurezza e controllo”.

I partner italiani

I 5.000 partner con cui HPE raggiunge i clienti italiani per la maggior parte sono focalizzati sulle piccole e medie imprese. Con loro collabora per offrire piattaforme personalizzate e soluzioni pacchettizzate attraverso il modello as a service con costi accessibili. Nel medio termine, oltre ai già citati investimenti in edge computing, intelligenza artificiale, cybersecurity e 5G privato, HPE ha sviluppato soluzioni specializzate per settori come la cyber security, il disaster recovery, la protezione dei dati e la connettività, “che sono molto apprezzate dalle PMI e dai partner”.

hpe 5g

L’approccio all’innovazione di HPE è basato su quattro pilastri principali: ricerca e sviluppo, partnership industriali, corporate venture capital e acquisizioni. “Attraverso questi pilastri – conclude Bassoli – siamo in grado di rimanere all’avanguardia delle tecnologie emergenti e offrire soluzioni innovative ai nostri clienti. Un esempio tangibile in questo senso è l’accordo con Eni: rappresenta un salto quantico nella capacità di calcolo e avrà un impatto significativo sulla ricerca scientifica nel settore delle energie alternative. Inoltre, ci stiamo concentrando sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per migliorare la produttività e affrontare sfide complesse in settori come la meteorologia e la farmacologia”.