Fondazione TILT: innovazione, cultura, competitività

Fondazione TILT: innovazione tecnologica, cultura, competitività

Il percorso della Fondazione TILT per lo sviluppo d’impresa e la formazione digitale passa dall’innovazione e dalla cultura, per la competitività del Paese.

Michele Balbi, Fondatore e Presidente di Teorema Engineering, e Stefano Casaleggi, Direttore Generale di Area Science Park, annunciano l’inizio del percorso per la costituzione di “Fondazione TILT”, organizzazione dedicata a riconoscere e valorizzare l’innovazione digitale presente nel Paese e a tradurla in processi strutturali, organizzativi e produttivi. Fondazione TILT vuole raccogliere e massimizzare l’esperienza triennale dell’iniziativa promossa proprio da Area Science Park e Teorema.
Sulla base delle rispettive competenze e dei risultati positivi raggiunti negli ultimi anni con l’iniziativa comune TILT (think thank e digital hub per lo sviluppo di imprese tecnologiche), Teorema Engineering e Area Science Park investono in questo nuovo progetto di knowledge transfer legato alle tecnologie emergenti e di open Innovation. La missione di TILT è contribuire alla competitività nazionale e internazionale delle nostre imprese grazie a una comprensione superiore delle tecnologie digitali; garantire il trasferimento delle competenze sulle nuove tecnologie di frontiera a manager pubblici e privati, imprenditori e policy maker e colmare quel gap che separa l’Italia da altri paesi europei e ne limita la competitività.

Consapevoli che per la crescita e la competitività del Paese e delle sue imprese è fondamentale investire non solo in Ricerca & Sviluppo e nella capacità di immettere sul mercato innovazioni e consolidarle, ma anche in conoscenza e formazione, Teorema e Area Science Park hanno creato una piattaforma di sviluppo e di trasferimento di competenze digitali.
Fondamentale per TILT è colmare il gap culturale sia tra i giovani, ai quali l’insufficiente livello di cultura digitale preclude l’accesso al mercato del lavoro, sia tra gli imprenditori che restano esclusi da importanti opportunità limitando la competitività delle proprie imprese nel panorama internazionale.

Anche se il “Made in Italy” è uno dei brand più ambiti a livello internazionale, molte imprese che lo rappresentano non hanno ancora accesso alle tecnologie di frontiera che permetterebbero loro di decollare. La questione non è solo economica. L’Italia resta indietro in Europa per livello di cultura digitale. Nell’indice digitale europeo Desi (Digital Economy and Society Index) per il 2018, si conferma 25° su 28, posizione che mantiene invariata dal 2015. Quello delle competenze digitali è un tema di portata strategica. Per il 2018, è stimato un fabbisogno di 85.000 nuovi specialisti, 65.000 dei quali per soggetti di primo impiego, più della metà laureati e per fabbisogni che possono essere soddisfatti solo in parte. Già ora esistono criticità per i profili di Data Scientist, Business Analyst, Project Manager, il Security Analyst e altri ancora, necessari per i progetti di Trasformazione Digitale.

Il principale freno all’adozione della tecnologia in aziende e istituzioni pubbliche è costituito, principalmente, dalla difficoltà – da parte di imprenditori e policy maker – a comprendere le potenzialità offerte dalle soluzioni digitali e il modo in cui adoperarle.
In questo scenario, le startup possono giocare un ruolo importante per dare al Paese e alle imprese stesse un nuovo impulso. In Italia ne esistono numerose (a giugno 2017 ne risultano 7.398) ma non crescono.
A fronte di uno scenario economico non favorevole allo sviluppo di nuove imprese, in cui il mercato del capitale è ancora in fase embrionale, è sempre più diffuso il fenomeno del trasferimento all’estero.

L’attività di TILT – Il digitale sta trasformando anche l’ecosistema di interlocutori delle imprese italiane che oggi cercano modalità di collaborazione più agili e nuovi modelli. Cresce l’interesse per l’Open Innovation e aumenta il ricorso a fonti di innovazione fino ad ora poco utilizzate, come i centri di ricerca, le Università e le startup che, come si accennava, trovano importanti collaborazioni con il 38% delle aziende.
TILT si propone come digital Advisor con l’intento di contribuire in modo concreto e sistematico alla promozione di un’innovazione digitale.
In primo luogo, favorisce l’incontro e l’integrazione tra imprenditori, policy maker e talenti digitali dando visibilità a livello nazionale e internazionale a imprese, startup e best practice, inclusi progetti “reference” che possano servire da ispirazione per aziende ed enti pubblici. Si tratta di un “Executive Circle” dove l’incontro tra gli attori avviene attraverso diversi tipi di attività quali incontri, convegni, missioni, eventi nazionali e internazionali. Non solo, da un lato Fondazione TILT può aiutare le realtà industriali più consolidate nella selezione e nel mentoring di startup che possano agire da digital laboratories a supporto dell’attività produttiva, dall’altro può definire il processo di trasferimento delle competenze necessarie alla riconversione delle figure professionali destinate a essere sostituite dalle nuove tecnologie.