Sogu e Snowydrive, due campagne di malware via USB

Sogu è considerata dagli analisti la più aggressiva campagna di cyberspionaggio associata ai drive USB.

ESET, pen drive USB usati? malware

Una ricerca di Mandiant, con un commento di ESET, porta alla luce due campagne di malware, Sogu e Snowydrive, veicolate attraverso USB. Infatti un nuovo report di Mandiant descrive come quest’anno siano state osservate due campagne di malware distribuite tramite USB. Una denominata “Sogu” ed è attribuita a un gruppo di spionaggio cinese “TEMP.HEX”. Invece l’altra dal nome “Snowydrive”, è attribuita a UNC4698 e prende di mira le aziende petrolifere e del gas in Asia.

Le due campagne di malware: Sogu e Snowydrive

Mandiant riferisce che Sogu è attualmente la più aggressiva campagna di cyberspionaggio associata ai drive USB. Colpisce molti settori in tutto il mondo e tenta di rubare i dati dai computer infetti. Vittime del malware Sogu: negli Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Italia, Polonia, Austria, Australia, Svizzera. Oltre a Cina, Giappone, Ucraina, Singapore, Indonesia e Filippine. La maggior parte delle vittime appartiene ai settori farmaceutico, informatico, energetico, delle comunicazioni, sanitario e logistico, ma se ne registrano in tutti i settori.

Il commento di ESET

L’aumento negli attacchi andati a buon fine tramite drive USB è un chiaro esempio pratico del vecchio adagio “la curiosità ha ucciso il gatto”. Il vettore di attacco si basa sul fatto che i supporti USB sono raccolti o inseriti in dispositivi non sorvegliati, il che può essere prevenuto con misure di sicurezza di base. Tuttavia, richiede anche che le vittime successivamente eseguano file dal dispositivo e concedano l’accesso ai loro computer. Purtroppo, si tratta di uno scenario che è probabile si concretizzi.

“La curiosità ha ucciso il gatto”

Nel 2016, i ricercatori delle Università dell’Illinois, del Michigan e di Google hanno disseminato 297 chiavette USB nei loro campus. Secondo i risultati in seguito pubblicati, “il 98% delle chiavette USB lasciate nel campus sono state prese dai passanti e almeno il 45% le ha collegate a un computer per controllarne il contenuto”.

Proteggersi o almeno come mitigarne gli effetti

Per mitigare gli effetti negativi causati dalla curiosità, è necessario applicare una protezione di base:

  • educare gli utenti e i familiari su quali possono essere i pericoli a cui si incorre nel mettere in atto azioni dettate dalla curiosità. Soprattutto con media o tecnologia di cui non se ne conosce la provenienza;
  • nelle reti aziendali si dovrebbe applicare una rigorosa policy “zero trust”, in modo che se il malware è eseguito possa farlo solo con i privilegi minimi disponibili;
  • Il software di sicurezza può contribuire a ridurre ulteriormente i rischi, se:
  • è in grado di rilevare e bloccare qualsiasi codice sospetto a cui si accede da USB e altri supporti,
  • può essere impostato per bloccare le porte USB ed evitare accessi non autorizzati,
  • è in grado di rilevare comportamenti anomali di una macchina o di un utente in una rete.