Yoroi, crescono gli attacchi “0-day” e l’attivismo degli hacker

Attenzione anche alla PEC e al conflitto russo-ucraino che ha riacceso l’attivismo degli hacker.

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Cresce il fenomeno degli attacchi “0-day” che sfruttano vulnerabilità o errori di progettazione in un software. A sottolinearlo il Cybersecurity Annual Report 2024 di Yoroi (Gruppo Tinexta). Infatti, secondo l’indagine, il 58% degli attacchi (malware) andati a buon fine nel 2023 è riconducibile a questo tipo di attacco. Contro di esso non esiste ancora una difesa nota e un tempo certo per la risoluzione del problema.

Attenzione e impegno nelle strategie di difesa

Fabrizio Vacca, Chief Operating Officer di Tinexta Cyber
Questo dato suggerisce che i criminali informatici puntano sull’efficacia dell’elemento sorpresa. Oltre che sull’uso di nuovi strumenti per superare le difese e portare a termine le loro operazioni dannose. Il fenomeno preoccupante e in aumento degli attacchi “0-day” richiede un’attenzione e un impegno continuo nell’adozione di strategie di difesa all’avanguardia e tempestive.

Nel 2024 ci aspettiamo un aumento degli attacchi informatici mirati a software, hardware e servizi utilizzati dalle aziende per proteggersi. Gli attacchi arriveranno anche dagli hacker meno esperti con la crescita del Ransomware-as-a-service (RaaS). Si tratta di un modello di business con cui le bande esperte vendono il proprio codice ransomware ad altri hacker che lo utilizzano, alimentando sempre di più il mercato del crimine informatico. Di conseguenza le aziende aumenteranno gli investimenti in tecnologie e soluzioni per proteggersi, in accordo con la direttiva europea NIS2, volta a rafforzare il livello generale di cybersicurezza nell’UE.

L’Intelligenza Artificiale giocherà un ruolo fondamentale per automatizzare la risposta agli incidenti informatici e per migliorare la capacità di identificare e prevenire le minacce. Il nostro motto “Defence belongs to humans” colloca sempre la difesa IT al centro delle responsabilità umane, utilizzando anche l’AI come arma di difesa per tutelare le nostre istituzioni, imprese e i cittadini.

Crescono gli attacchi “0-day”. Cosa dicono i dati 2023

Il 21% dei malware individuati presenta un intervallo di rilevamento tra zero e 15 giorni, sottolineando l’importanza cruciale di adottare approcci di difesa anticipatoria. Le principali minacce alla sicurezza informatica sono gli attacchi di tipo Infostealer (26%) che operano come “ladri digitali” rubando informazioni come nome utente, password e altri dati personali. Seguono i Trojan (20%), virus nascosti che, una volta installati su un computer, permettono agli hacker di prendere il controllo del sistema. Quindi accedere ai dati dell’utente senza che questi se ne accorga.

Attenzione agli allegati in PDF

Il mezzo di diffusione dei malware preferito dai cyber criminali è quello delle e-mail, e i formati dei file allegati giocano un ruolo cruciale nel raggiungere le vittime. Il rapporto di Yoroi rivela che il formato più utilizzato è il PDF, costituendo il 23% degli allegati infettati. Gli aggressori lo sfruttano per indurre gli utenti ad aprire il malware attraverso link presenti nei documenti PDF, richiedendo una loro partecipazione attiva. Seguono i file compressi, soprattutto ZIP (22%), che essendo cifrati con password vengono riconosciuti come sicuri ed eludono i controlli di sicurezza. Gli oggetti dell’e-mail infette o ingannevoli più comuni includono i termini “rimessa c/assegni e fatture” (21%), “ricevute e solleciti di pagamento” (14%), e “ordini e transazioni” (5%). Tutte le comunicazioni hanno un carattere economico e di urgenza per ingannare e diffondere malware.

La vulnerabilità della PEC agli attacchi IT

Anche la Posta Elettronica Certificata è sotto attacco. Yoroi ha rilevato un aumento di attacchi informatici tramite PEC, canale di comunicazione vitale per enti pubblici, aziende e cittadini. Infatti garantisce una validità legale equiparabile a quella di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Nonostante i suoi protocolli di sicurezza, la PEC è vulnerabile agli attacchi informatici. Dal monitoraggio di Yoroi su oltre 50 milioni di e-mail PEC nel 2023 è stato rilevato che gli attaccanti, attraverso il phishing, cercano di ottenere informazioni sensibili fingendosi entità affidabili. Questi attacchi utilizzano e-mail PEC ingannevoli e pagine web graficamente simili a quelle legittime.

Dati 2023: crescono gli attacchi “0-day” e anche l’attivismo degli hacker

La guerra è anche cyber. L’hacktivismo, cioè l’attivismo informatico degli hacker, con il Covid è emerso come una forza dinamica e globale. Un fenomeno alimentato dall’impiego di strumenti e tecniche per promuovere cause sociali o politiche, sia a sostegno che in opposizione di autorità e istituzioni. Yoroi lo sta monitorando da 4 anni rilevando che il conflitto russo-ucraino ha dato un’accelerazione. Mettendo così in luce la centralità delle telecomunicazioni e il potenziale impatto delle azioni hacktiviste sulla sicurezza informatica e geopolitica globale. Yoroi ha rilevato i gruppi di hacktivisti nati per sostenere attivamente le politiche della Russia e dei suoi alleati.

La minaccia delle “Five Families”

Un altro fenomeno di interesse globale è la formazione delle “Five Families”, un’inedita alleanza di gruppi anarchici nel panorama hacker contemporaneo. Questo raggruppamento, composto da BlackForums, Threatsec, GhostSec, Stormous e Sieged, promuove l’unità e la collaborazione all’interno della comunità underground di Internet. La loro missione è quella di facilitare la crescita e lo sviluppo delle operazioni hacker, ponendo particolare enfasi sulla condivisione di conoscenze e risorse.