Achab spiega le caratteristiche di Webroot, tra le prime soluzioni a usare il ML per la sicurezza informatica, che si avvale di cloud e AI per proteggere la cybersecurity delle PMI.
Infatti se il ransomware è al primo posto in Italia per numero di infezioni, secondo il Rapporto Clusit, il malware resta il vettore di attacco preferito dai criminali informatici con un aumento del 31% rispetto allo scorso anno, assieme alla crescita sostanziale (+ 47%) di attacchi sconosciuti. In questo scenario, potenti meccanismi di machine learning sfruttano una elaborata rete neurale per individuare gli attacchi in tempo reale e mettere in sicurezza i sistemi IT.
Il vero vantaggio che deriva dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del machine learning a supporto della sicurezza informatica consiste nella quantità illimitata di dati che tale tecnologia può sfruttare e analizzare: grazie alla quantità pressoché infinita di dati relativi a programmi dannosi, il machine learning può nutrire costantemente i propri modelli per individuare nuovi virus, mettendo così al sicuro i sistemi IT anche da minacce zero-day e varianti particolari di malware.
Considerato tra i pionieri nell’utilizzo del machine learning per la sicurezza informatica, Webroot analizza ogni giorno mezzo miliardo di oggetti – ognuno dei quali può contenere fino a 10 milioni di caratteristiche – per un totale di 500 miliardi di dati. Questa mole di informazioni viene elaborata da complesse reti neurali per produrre mille modelli matematici al giorno, che consentono al software Webroot di rilevare se un determinato attacco, comportamento o programma è malevolo o meno.
Alla base di Webroot vi è un enorme sistema di machine learning, costantemente nutrito dallo storico degli attacchi e delle minacce informatiche degli ultimi 20 anni a livello globale e dagli stessi utenti Webroot che, utilizzando normalmente il programma, trasmettono informazioni sulle minacce informatiche, oltre che da uno stuolo di ricercatori al lavoro per eliminare i falsi positivi e migliorare costantemente gli algoritmi di apprendimento.
Claudio Panerai, Cto di Achab
Oggi le principali soluzioni di security lavorano in maniera reattiva e quindi insufficiente. Serve perciò un modello completamente diverso. L’idea è che siano i computer a prevedere da soli gli attacchi informatici, ovvero dotando le macchine di una forma di intelligenza in modo che siano in grado di distinguere autonomamente ciò che è un virus da ciò che non lo è e poter intervenire di conseguenza in maniera indipendente.
Webroot è una soluzione di sicurezza informatica, sia business sia consumer, che assicura protezione contro tutti i tipi di malware, proteggendo in tempo reale dispositivi endpoint e mobili. Webroot sfrutta la potenza del cloud avvalendosi della più grande rete mondiale di rilevamento malware, Webroot Intelligence Network, per identificare e fermare le minacce, garantendo al contempo la riservatezza e l’integrità dei dati aziendali.
Sostituendo le firme con il rilevamento e la neutralizzazione in tempo reale, Webroot si avvale di un modello distribuito grazie al quale l’intelligence ricavata dagli endpoint di tutto il mondo protegge istantaneamente tutti gli altri endpoint collegati a Webroot Intelligence Network, creando così un cerchio di protezione sempre attivo.
Andrea Veca, Ceo di Achab
Per un certo periodo, erroneamente, si è ritenuto che l’antivirus fosse una mera commodity, mentre ha riacquisito tutto il suo valore in un mercato assiduamente bersagliato, tornando a essere uno strumento indispensabile e strategico. Molti fornitori di servizi IT hanno le idee confuse su quale sia la reale differenza tra intelligenza artificiale e machine learning e molto spesso non conoscono gli incredibili benefici che possono apportare in termini di protezione e sicurezza dei sistemi informatici. Webroot è un antivirus di nuova generazione, che riteniamo rappresenti un’ottima opportunità di crescita per gli MSP, considerate sia le caratteristiche peculiari della soluzione, sia i possibili margini derivanti dalla sua commercializzazione.