È stato pubblicato il Barometro Cyber & Digital Protection di Europ Assistance, che indaga sul grado di consapevolezza dei rischi digitali in Europa e USA.
La ricerca è stata condotta a dicembre 2018 dal gruppo Europ Assistance e sviluppata con Lexis ricerche in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania e negli Stati Uniti con il metodo delle interviste online (800 persone per Paese).
Cyber risk, gli italiani tra i più preoccupati
La consapevolezza dei rischi di esposizione ai crimini informatici è alta in tutti i Paesi interessati dall’indagine, in particolare per quanto riguarda quelli legati a virus e malware. La consapevolezza di un rischio di furto di identità è elevata negli Stati Uniti e meno diffusa in Europa, mentre il phishing e il ransomware sono rischi nel complesso meno noti. Gli Italiani, che dichiarano una certa familiarità con i rischi principali (virus e malware), sono però tra gli ultimi per quanto riguarda la conoscenza di adeguate contromisure. Solo il 32% (con una media EU del 37) è informato su soluzioni di protezione
Le famiglie con bambini e anziani si sentono più esposte
La percezione dell’“esposizione personale” ai rischi informatici in Italia è tra le più alte d’Europa: Il 39% si dichiara vulnerabile al pericolo di attacco informatico e furto d’identità – a fronte di una media europea del 30% – raggiungendo il dato Usa. Una preoccupazione che in Italia si alza ulteriormente quando il focus si sposta su bambini (42%) e anziani (37%).
I consumatori italiani hanno paura del furto d’identità
Uno dei temi centrali della ricerca, sia in fatto di rischi che di possibili soluzioni è quello del furto di identità, un timore concreto quando si parla di crimini informatici. L’attenzione degli italiani e la relativa preoccupazione di rimanere vittima di un furto d’identità è tra le più alte d’Europa (il 55% si dichiara da “abbastanza” a “molto preoccupato” di questa eventualità), +10 punti percentuali rispetto alla media europea e seconda nel continente solo alle preoccupazioni degli spagnoli. Gli italiani sono tra i più preoccupati in Europa rispetto ad acquisti e pagamenti online. Rispetto alla media europea si registra un +5% di chi è preoccupato di un hackeraggio del proprio conto corrente online, +9% di chi teme un furto della carta di credito, +6% l’hackeraggio dei propri dati sulle più popolari piattaforme per l’acquisto di beni e servizi online.
Internet, attenzione al cyber bullismo
Un dato parzialmente positivo per l’Italia è quello che registra la minore sensazione di rischio, rispetto al 2017, legato all’utilizzo di internet e alla propria attività in rete. Se nel 2017 il 48% si esprimeva con punteggi dall’abbastanza al “molto preoccupato”, il 2018 appare più fiducioso. La percentuale scende al 41%.Tra le principali ansie: il 55% teme l’adescamento di un minore, il 54% un attacco di cyberbullismo nei confronti dei figli, il 53% che qualcuno possa persuadere i propri figli a rilasciare online informazioni sensibili.
Dalla percezione alla realtà
Alla domanda se si sia a conoscenza di qualcuno che è stato vittima di un attacco informatico, la risposta dei consumatori Italiani si allinea alla media europea: per il 24% – 25% la media europea – la risposta è positiva e per il 54% la cosa è avvenuta meno di un anno fa. Il veicolo più conosciuto per un crimine informatico per gli italiani è l’email (40%), seguita dal furto di carta di credito e da virus/malware.
Chi ci protegge?
Seppure con un indice di fiducia più basso rispetto alla media europea, banche e società di emissione di carte di credito sono le istituzioni sulle quali gli italiani ripongono maggiore affidabilità per la protezione dei dati.
Gianluca Zanini, Chief Sales & Marketing Officer di Europ Assistance Italia
La nostra vita digitale sta cambiando identità: quello che prima facevamo solo su pc, ora riusciamo a farlo anche dal cellulare. Sono in forte aumento le app che ci consentono di gestire con un touch operazioni bancarie, l’attivazione di polizze con una semplice firma digitale, dal telefono gestiamo i pagamenti delle utenze di casa e possiamo programmare l’avvio della lavatrice. Tutto questo patrimonio di informazioni personali va protetto al pari di qualunque altro patrimonio. Conoscere il grado di consapevolezza dei consumatori nei confronti dell’importanza di questi dati sensibili e dei rischi di cui sono oggetto, ci consente di mettere a punto sistemi di cyber security facili e immediati.
Il margine di intervento è molto ampio: il nostro obiettivo come Caring Company è dare risposte alle preoccupazioni di chi, ad esempio, teme che i propri figli siano esposti ad adescamenti online e ad azioni di cyberbullismo e parliamo di una famiglia italiana su due. Ancora una volta abbiamo voluto farci promotori e pionieri con Digitale Sicuro, un mix di soluzioni fruibili da cc o da mobile, che protegge dal furto di identità e che è frutto di un’esperienza di quindici anni sviluppata dai nostri colleghi statunitensi.