Infrastruttura cloud: il successo dell’AI in Europa

Il successo dell’AI in Europa dipenderà non solo dall’ingegnosità degli algoritmi, ma dalla preparazione dell’infrastruttura cloud che li supporta.

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Joe Baguley, CTO EMEA Broadcom, spiega come un’infrastruttura cloud scalabile e sicura sia fondamentale per supportare l’uso dell’AI e garantire competitività.

Mentre l’UE procede con l’adozione dell’AI Act e con l’attuazione di una strategia più ampia per promuovere e facilitare la diffusione dell’intelligenza artificiale e dell’infrastruttura cloud tra gli Stati membri. Ecco che organizzazioni sono sotto pressione per garantire che le proprie infrastrutture siano in grado di tenere il passo con le esigenze operative. Ma anche le pressioni geopolitiche e i requisiti normativi in costante espansione.

Sebbene queste iniziative siano pensate per aumentare la competitività e ridurre gli oneri amministrativi, molto dipenderà da come l’armonizzazione verrà attuata concretamente. Il dibattito sull’intelligenza artificiale si è evoluto oltre la semplice promessa di innovazione. Oggi si parla di scalabilità, sicurezza e prontezza operativa. Senza un’infrastruttura cloud adeguata, anche le iniziative di AI più sofisticate rischiano di bloccarsi. Compromettendo le ambizioni delle organizzazioni e le aspirazioni dell’Europa nel panorama tecnologico globale.

L’infrastruttura come fattore determinante per il successo dell’AI

Le aziende stanno investendo fortemente in intelligenza artificiale generativa, automazione e processi decisionali guidati dall’AI, aspettandosi risultati trasformativi, dall’efficienza operativa ai nuovi servizi. La realtà è che l’infrastruttura cloud è alla base di tutto nell’implementazione dell’intelligenza artificiale. Algoritmi e dati, da soli, non bastano. I carichi di lavoro AI richiedono capacità di calcolo, accesso continuo ai dati e solidi controlli di conformità. Il tutto gestendo i costi in modo efficace.

Senza una base cloud efficiente, il modo in cui l’infrastruttura cloud viene costruita, gestita e ottimizzata determinerà se questi investimenti avranno successo o diventeranno un ulteriore silo. Allo stesso modo, determinerà se l’UE riuscirà a raggiungere i propri obiettivi strategici per sviluppare un’infrastruttura capace di potenziare ulteriormente il successo del cloud e dell’AI in Europa.

La posta in gioco è alta. Il 48% dei responsabili IT dell’area EMEA dichiara di sprecare almeno il 25% della propria spesa cloud. Mentre il 90% considera la prevedibilità dei costi una priorità assoluta. L’infrastruttura cloud può accelerare l’adozione dell’AI oppure creare colli di bottiglia. Lasciando così le organizzazioni alle prese con investimenti sottoutilizzati, problemi di performance, costi fuori controllo e gravi dubbi in materia di compliance e sovranità. Non a caso, il 48% delle organizzazioni nell’area EMEA sta riportando i carichi di lavoro sul cloud privato per motivi legati alla sicurezza o alla compliance. Questo a conferma dell’importanza di un’infrastruttura robusta e ben governata per liberare tutto il potenziale dell’AI.

Scalabilità, resilienza e prontezza operativa

I carichi di lavoro AI sono dinamici ed evolvono in base ai dati e alla domanda. L’infrastruttura cloud deve essere altrettanto agile: deve poter scalare in modo flessibile per evitare colli di bottiglia e garantire un accesso ai dati rapido e sicuro. Un sistema rallentato da archiviazioni inefficienti o da ambienti dati frammentati compromette direttamente la velocità e l’affidabilità degli insight generati dall’AI.

La prontezza operativa va oltre le prestazioni tecniche: implica resilienza, sicurezza e capacità di gestire picchi di domanda. Le organizzazioni che danno priorità a questo massimizzano il valore e la portata delle proprie iniziative in materia di AI, trasformando l’infrastruttura da vincolo a vantaggio competitivo. La resilienza non è solo un fattore operativo, ma anche un requisito normativo, come il Digital Operational Resilience Act (DORA), che impone la resilienza in ogni aspetto dell’infrastruttura tecnologica dei servizi finanziari.

Passi pratici per scalare le strategie di AI

Per i responsabili IT, la domanda non è più se investire in infrastrutture cloud per l’AI, ma come farlo per supportare la scalabilità, il controllo dei costi e la resilienza. Il 93% delle organizzazioni considera il cloud privato il modello di distribuzione preferito per le applicazioni critiche, grazie alla sua visibilità e prevedibilità finanziaria.

  1. Valutare e allineare l’infrastruttura: identificare lacune in termini di capacità di calcolo, accessibilità dei dati e gestione dei costi, per garantire che le iniziative di AI possano crescere senza blocchi operativi.

  2. Dare priorità all’integrazione dei dati e alla compliance: architetture interoperabili e sicure consentono ai modelli di AI di fornire insight affidabili e azionabili. La compliance normativa, inclusi AI Act, DORA e NIS2, rimane un aspetto strategico per la sovranità dei dati.

  3. Integrare il miglioramento continuo: l’infrastruttura cloud richiede ottimizzazione costante per rimanere allineata ai carichi di lavoro e alle richieste normative, trasformando le sfide in opportunità.

Garantire la leadership europea nell’AI

L’Europa ha un’opportunità unica per affermarsi come leader globale nell’AI, grazie alla visione regolatoria e all’impegno verso una tecnologia etica. Tuttavia, senza un’infrastruttura cloud scalabile, resiliente e ben governata, anche le iniziative AI più avanzate potrebbero faticare a produrre valore. Lasciando così le organizzazioni vulnerabili a inefficienze operative, costi elevati e rischi normativi.

Il successo dell’AI in Europa dipenderà non solo dall’ingegnosità degli algoritmi, ma dalla preparazione dell’infrastruttura cloud che li supporta. I responsabili che daranno priorità a scalabilità, resilienza operativa e allineamento normativo posizioneranno le proprie organizzazioni per liberare tutto il potenziale dell’AI, promuovere una crescita sostenibile e rafforzare il vantaggio competitivo dell’Europa.