ThinkStation P7 rappresenta il segmento intermedio della nuova gamma di workstation single socket ad alte prestazioni di Lenovo.
La famiglia è stata sottoposta a totale riprogettazione rispetto alla generazione precedente. ThinkStation PX, P7 e P5 sono frutto di un lungo periodo di sviluppo, un progetto attento, frutto della stretta collaborazione con i partner tecnologici Intel e Nvidia, nonché Aston Martin, che ha contribuito nelle fasi di ingegnerizzazione dello chassis e dell’infrastruttura che accoglie i componenti.
Il risultato è una postazione di lavoro potente e bella da vedere. Ma non è apparenza, il prodotto è solido e consistente, costruito per durare e capace di lavorare sotto stress 24/7.
Il telaio Aston Martin (per usare il gergo automobilistico appropriato) esalta le caratteristiche di una workstation che non ha nulla di assimilabile ai comuni PC e che adotta componenti sviluppati ad hoc. L’obiettivo non è solo quello di garantire prestazioni e stabilità, ma anche di assicurare facilità di accesso, upgrade, oltre a una gestione ottimale di consumi, calore e ogni altro parametro che, in una postazione high-end, può rappresentare una potenziale criticità.
La cura per i dettagli è quasi maniacale, dalla griglia frontale che riprende la Gran Turismo DBS alla maniglia laterale per aprire il case ispirata a quella delle stradali britanniche. Il meccanismo a chiave è elegante e consente di accedere a tutti i componenti senza l’ausilio di strumenti. La chiave di chiusura trova posto sul retro, in una nicchia appositamente sagomata.
La ThinkStation P7 misura 175 x 508 x 440,4 mm e può pesare fino a 24,5 Kg: decisamente imponente. Il case incorpora maniglie indispensabili per lo spostamento, uno chassis che è stato predisposto anche per il fissaggio in armadi Rack, per creare una render farm ad alte prestazioni. Per questi scenari, Lenovo ha integrato un secondo pulsante di accensione sul retro (persino il logo frontale è studiato per essere ruotato di 90°).
Hardware dedicato e taylor made
La base hardware della P7 è frutto di una ingegnerizzazione specifica per questo modello. La scheda madre sfrutta un layout eATX fatto su misura.
Il primo aspetto che impressiona è la quasi totale assenza di cavi di alimentazione: la scheda madre si interfaccia direttamente con l’alimentatore, che si innesta tramite un connettore dedicato. Da qui, l’alimentazione è distribuita attraverso canali dedicati direttamente dalla motherboard. CPU, RAM e componenti sono dunque alimentati senza il passaggio di cavetteria. L’alimentazione delle schede add-on, come la GPU Nvidia arriva tramite un cavo PCI Express 8 pin che è interconnesso direttamente alla mainboard.
La scheda accoglie una gran quantità di componenti e consente di configurare la workstation a piacimento, combinando elementi in funzione delle necessità del cliente.
Ne risulta un hardware proprietario che, già a un primo colpo d’occhio, risulta totalmente diverso dal consueto design ATX / eATX. Il processore è dislocato in posizione centrale, gli 8 slot DIMM sono posizionati al di sopra e al di sotto del Socket CPU.
In evidenza l’imponente radiatore ad aria per la CPU (su questa macchine Lenovo non adotta soluzioni a liquido). Sopra e sotto il dissipatore si possono notare gli slot RAM con il relativo convogliatore e le ventole per il raffreddamento dei singoli banchi.
Gli slot PCI Express sono distribuiti sia in basso, in una posizione “canonica”, sia nella sezione superiore. La workstation permette di installare numerose board addizionali e supporta direttamente sino a 3 schede grafiche Quadro RTX / GeForce RTX, grazie agli altrettanti slot PCIe Gen5 x16. Se questi non bastassero, sono poi disponibili uno slot PCIe Gen4 x16, uno Gen4 x8, uno Gen4 x4 e un settimo canale Gen5 x4.
Il chipset PCH della motherboard è integrato nella sezione inferiore, in prossimità dello slot M.2 Carrier e agli header per LED, Alternate TPM e ai jumper di sistema.
Il profilo destro della motherboard incorpora due slot M.2 per unità ad alte prestazioni, che possono essere installate con pochi passaggi e sono muniti di radiatore dedicato.
L’unità estraibile può essere bloccata con l’uso della chiave hardware.
Il robusto guscio in alluminio può ospitare unità M.2 per il trasporto dei dati o il backup.
Lo stesso vale per l’unità NVMe rimovibile che può essere espulsa dal frontale e dispone di una chassis in alluminio e sistema di raffreddamento dedicato (la rimozione di questa unità è possibile grazie al pulsante dedicato ed è subordinato alla protezione con chiave).
Assemblaggio, manutenzione
Tutti i componenti della ThinkStation P7 sono immediatamente raggiungibili e sono accessibili aprendo il fianco sinistro dello chassis. Grazie all’attenta progettazione al sistema di gestione dei cavi precedentemente descritto, non occorre accedere al lato destro che, in queste macchine non è pensato per essere aperto.
La maggior parte dei componenti può essere rimossa senza cacciaviti o altri tipi di strumenti. Le parti removibili e i sistemi di ritenzione interni sono contraddistinti da elementi di colore rosso, a indicare i punti dove fare leva e dove esercitare pressione. In questo modo è possibile sbloccare la leva dell’alimentatore e rimuoverlo con una sola mossa. Lo stesso vale per le ventole frontali e posteriori e i blocchi di fermo per le schede full length.
La chiave in dotazione permette di bloccare lo sportello laterale e il vano M.2 frontale. Quando non usata, trova posto in un alloggiamento magnetico dedicato (a destra).
Manutentori e tecnici possono smontare velocemente anche le ventole interne dedicate a NVMe e RAM. La macchina può essere quasi completamente disassemblata in meno di 1 minuto (motherboard a parte).
Si tratta di un vantaggio non di poco conto, che accelera il lavoro degli operatori e facilita l’individuazione di possibili problemi o guasti in fase di troubleshooting.
La pulizia d’assemblaggio è solo parzialmente rovinata dal piccolo groviglio di cavi nella zona centrale della scheda madre. In quel punto sono raccolti i connettori PWM a 4 pin per la gestione delle ventole. Qui sono connesse le due ventole del blocco RAM, quella dello slot NVMe rimovibile, quella frontale e la ventola della CPU.
Probabilmente, considerando il grado di personalizzazione del progetto e la realizzazione di numerose componenti su misura, sarebbe stato meglio ipotizzare l’uso di ventole ad innesto rapida senza cavo, come avviene su NAS e server.
Nella stessa area si trovano i tre connettori per drive Serial Ata e una USB 3.2 Type A. Ipotizzando anche la connessione di unità con i relativi cavi, l’area centrale della scheda madre risulta senza dubbio sovraffollata e poco ordinata, a svantaggio della ventilazione della CPU.
ThinkStation P7, la configurazione in prova
Come anticipato, la ThinkStation P7 può essere configurata a piacimento e ospitare sino a CPU Intel Xeon W-3400 da 56 core, fino a 1 TByte di RAM e fino a tre GPU Nvidia RTX 6000 (Ada Lovelace).
Nel nostro caso è stato scelto il microprocessore Intel Xeon w7-3455, un componente della famiglia Sapphire Rapids, realizzato con processo costruttivo Intel 7. Questa CPU, espressamente progettata per workstation, vanta 24 core e la capacità di gestire 48 thread. In base alle condizioni termiche e dalle richieste di lavoro, è in grado di spingere la frequenza base di 2,5 GHz sino a 4,8 GHz.
Tra le peculiarità di questo modello, il supporto DMI 4.0, PCI Express 5.0 e un numero massimo di lane PCIe che arriva a 112.
La CPU, con package FCLGA4677, si distingue per un TDP base di 270 W (max 324 W) e integra una Intel Smart Cache di 67,5 MByte.
Il controller RAM a 8 canali integrato nel microprocessore ed è capace di gestire sino a 4 TByte di memoria, in dipendenza dal tipo di moduli installati e offre il supporto per banchi ECC (Error Correcting Code). Per il modello in prova (che può accettare sino a 1 TByte massimo), la memoria di tipo DDR5-4800 è stata disposta su quattro banchi da 32 GByte ciascuno. Questa configurazione lascia ancora quattro slot vuoti, per una rapida espansione in caso di necessità.
La scheda grafica è la Nvidia RTX A4500 con architettura Ampere. Grazie agli RT Core di seconda generazione è possibile una elaborazione fluida e veloce per carichi di lavoro come il rendering fotorealistico di contenuti cinematografici, valutazioni di progetti architettonici e prototipazione virtuale di design di prodotti. Questa tecnologia accelera anche il rendering del motion blur con ray-tracing per ottenere una maggiore accuratezza visiva. La GPU è affiancata da 20 GByte di RAM GDDR6 su bus a 320 bit, per una massima larghezza di banda di 640 GB/s. La board è così in grado di assicurare prestazioni sino a 23,7 TFlops in single precision e può gestire fino a 4 display con risoluzione 4K a 120 Hz.
L’architettura storage di serie prevede 3 slot M.2 totale e lo spazio per i drive Serial Ata da 2,5” o 3,5”. Le configurazioni più estese possono arrivare ad accogliere sino a 11 drive, che possono essere gestiti in modalità RAID 0, 1, 10, 5 su M.2 e RAID 0, 1 e 5 su canali seriali. Nel nostro caso è stato installato un modello Micron MTFDKBA1T0TFH da 1 TByte.
La configurazione di serie include un adattatore WiFi 6 – AX 210 con supporto Bluetooth 5.1, un adattatore Ethernet Gbit e uno 10 GbE. Le cinque porte USB 3.2 Gen 2 sono affiancate da 2 USB-C 3.2 Gen 2, una USB-C 3.2 Gen 2×2 e due USB 2.0.
L’unità di alimentazione vanta elevata potenzia ed efficienza. Nel nostro caso è stato installato un modello AcBel FSL023 da 1.400 W e certificazione 80 Platinum (92% di efficienza di conversione dell’energia elettrica).
Test e considerazioni d’uso
Lenovo ThinkStation P7 può essere considerata il paradigma della workstation moderna: potente, versatile, espandibile.
La configurazione in prova è equilibrata e molto potente, capace di svolgere la maggior parte delle elaborazioni richieste in tempi ridotti al minimo. L’uso quotidiano permette di apprezzare l’attenzione posta nella costruzione e nella scelta di componenti che sono in armonia e ben bilanciati. Applicativi di ogni ordine e grado possono essere eseguiti e utilizzati in modo fluido, senza avvertire evidenti rallentamenti.
Dopotutto, la ThinkStation P7 è fatta per soddisfare le esigenze di architetti, ingegneri, programmatori, sviluppatori, disegnatori e ogni altra figura che, nel proprio campo di appartenenza, progetta e realizza componenti ed elementi di grande complessità.
Grazie alla CPU con un elevato numero di core è possibile eseguire calcoli paralleli senza particolare sforzo, sia che si tratti di un ray tracing, sia che si tratti di calcoli matematici o definizione di regole in database e pool dati estesi.
Nell’esecuzione dei task ordinare in ambiente Windows, il processore è usato sovente al di sotto del 7-8% delle sue possibilità. Per spremere il massimo dalla sua architettura è necessario lavorare in scenari multitasking e con software di progettazione di alto livello.
Le consuete suite office e i programmi mainstream non rappresentano un ostacolo per la ThinkStation P7, che dà il massimo sotto stress, combinando le peculiarità di CPU e GPU:
L’elevato numero di core e thread a disposizione consente di accelerare nettamente il calcolo parallelo, con un incremento tra 19x e 23x rispetto al calcolo single core.
La scheda Nvidia RTX A4500, certificata ISV, assicura una notevole accelerazione nelle fasi di modellazione 3D con i software più diffusi.
La componente grafica assicura prestazioni all’altezza delle aspettative, con rendering DirectX e OpenGL di qualità, sempre al di sopra del frame rate ottimale per la riproduzione e la lavorazione di scenari e ambiente con geometrie anche molto complesse:
Lo storage interno garantisce il rapido accesso ai dati immagazzinati, riducendo al minimo tempi di attesa:
Il tempo di accesso medio è particolarmente contenuto.
La reattività della macchina è buona, solo parzialmente inficiata in fase di accensione dal processo di pre-boot e dall’inizializzazione UEFI e dei controller interni:
Come la maggior parte di server e workstation con controller e hardware dedicato, il tempo di inizializzazione prima del boot comporta un sensibile allungamento dei tempi di caricamento.
Consumi e rumorosità
Come la gran parte delle workstation ad alte prestazioni, anche la ThinkStation P7 non può essere considerata una macchina a basso consumo, né particolarmente silenziosa. Componenti ad elevato consumo come CPU (max 324 W) e la GPU (max 210 W) esigono un flusso d’aria costante e un sistema di ventilazione all’altezza.
Questa workstation fa della canalizzazione dell’aria e del sistema di raffreddamento uno dei vanti progettuali. Come abbiamo visto durante i test, il sistema è risultato stabile sotto qualunque carico di lavoro, anche nella fasi di stress al 100% per diverse ore consecutive.
Nelle diverse condizioni di lavoro, le ventole sono gestite autonomamente dal sistema, capace di regolare al meglio il regime di rotazione per ridurre al minimo l’impatto termico sulle componenti più delicate. Ciò minimizza possibili instabilità e permette alla P7 di lavorare stabilmente anche in condizioni ambientali critiche.
* rumorosità sotto stress
Il rovescio della medaglia è la presenza costante di un certo rumore di fondo che può essere moderato, se si eseguono task a bassa intensità, ma può diventare importante quando si effettuano elaborazioni complesse. Avere la ThinkStation P7 sopra (o sotto) la scrivania significa essere consapevoli che, a tratti, potrebbe diventare un compagno di lavoro più rumoroso della media.
Allo stesso tempo, le temperature d’esercizio in scenari di impegno CPU e GPU oltre il 50% devono far riflettere sul corretto posizionamento della macchina e sull’apporto che un impianto di climatizzazione può dare per una operatività quotidiana profittevole. In questi scenari, il processore può superare i 65°C, mentre la GPU supera i 70-75°C, il volume l’aria in uscita dai fori di ventilazione posteriori è notevole, con temperature all’esterno che possono aggirarsi sui 50°C o più (proprio per questo motivo gli sfoghi d’aria in prossimità degli slot PCIe sono opportunamente corredati indicatori visivi ad alto contrasto che segnalano le zone “potenzialmente calde).
Sul fronte consumi, la ThinkStation P7 rientra nei canoni di categoria:
In definitiva…
Lenovo ThinkStation P7 rappresenta un ottimo punto di incontro tra funzionalità e prestazioni. Si tratta della macchina ideale per gli ambienti grafici e di progettazione ed è dotata di una architettura che consente di investire oggi e di espandere il sistema nel tempo, in base alle necessità. Varietà a listino e range di prezzi possono essere messi a diretto confronto con la concorrenza senza sfigurare.
Il prezzo di attacco per questa generazione P7 di 3.490,00 euro (Processore Intel Xeon W5 3423 / 32 GB memoria DDR5 ECC / Storage 1 TB M.2 4a Gen / Scheda video Nvidia T400 4 GB / Windows 11 Pro).
Punteggio
92
su 100
PRO
Chassis robusto e versatile; progettazione attenta; elevate prestazioni in ogni contesto; espandibilità; stabilità; certificazioni ISV; NVMe rimovibile.
CONTRO
Cablaggio ventole; rumorosità e calore sotto stress (anche se ampiamente attesi per la categoria).
Produttore | Lenovo |
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Modello | ThinkStation P7 |
Sito web | www.lenovo.com |
Prezzo (IVA esclusa) | euro 8.154,91 |
Dimensioni | 175 x 508 x 440,4 mm |
Peso | fino a 24,5 Kg |
Processore | Intel Xeon w7-3455/ 2,5 GHz (4,8 GHz Turbo) / 24 core + 24 thread / 67,5 Mbyte Smart Cache |
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RAM / RAM max | 128 GByte DDR5 4800 MHz / 1 TByte |
Storage | 1 TByte SSD M.2 NVMe PCIe 4.0 x4 |
Gestione | Intel vPro Enterprise / Intel Active Management Technology |
Sistema operativo | Microsoft Windows 11 Pro |
GPU | Nvidia RTX A4500 con 20 GByte / 4x DP |
Connettività | Wi-Fi 6E / Bluetooth 5.1 / 2x Thunderbolt 4 / 5x USB 3.2 Type-A / 1 x Combo audio jack / Ethernet LAN 1 GBps + 10 GbE |
Sicurezza | Discrete TPM 2.0, TCG certified / Kensington Security Slot / Chassis Intrusion Switch / |
Alimentazione | 1400 W / efficienza 92% |