Smart working, intervista a Stefano Pivetta di NTT

Occorre creare un ambiente inclusivo, in grado di rendere disponibili i dati su cui si lavora in modo sicuro, ovunque ci si trovi.

Smart working

Stefano Pivetta, Principal GTM Practice Intelligent Workplace & CX di NTT, ci parla di smart working, digitalizzazione e della nuova normalità in ambito lavorativo.

A cosa porterà la partnership con Mapiq nel medio periodo? Quali sono le vostre aspettative?

Questa collaborazione costituisce un ulteriore tassello della vision e della strategia di NTT da sempre promotrice di una nuova cultura aziendale e nuovi modelli operativi, con l’obiettivo di creare i moderni ambienti di lavoro che si sposano con le nuove dinamiche lavorative in continua evoluzione.

In virtù dell’attuale propensione delle organizzazioni a tornare a una vita lavorativa tradizionale e secondo quanto emerge dal nostro Intelligent Workplace Report 2020, è la centralità dell’esperienza dei dipendenti che condizionerà la progettazione degli spazi lavorativi di nuova concezione e, di conseguenza, l’operatività dell’intera organizzazione. Proteggere la salute e garantire il benessere dei dipendenti risultano, oggi, tra le priorità aziendali.

Grazie alla partnership con Mapiq mettiamo a disposizione delle aziende un sistema cloud veramente agile che, nel brevissimo, consente di gestire un ritorno in azienda controllato e sicuro, che tenga conto delle diverse esigenze lavorative, degli spazi e capace di modificare le misure di contenimento dei virus nel tempo. Nel medio termine, permetterà di rivedere completamente la strategia di workplace basandola su analytics, riducendo i costi delle facilities, migliorando l’employee experience e quindi la retention dei talenti. Mapiq, in questo senso, costituisce uno degli elementi chiave delle nuove strategie di workplace delle organizzazioni di tutto il mondo.

– Smart working – La pandemia ha obbligato e sta obbligando le imprese a riprogettare modalità operative e workplace, quali considerazioni potete fare in merito?

In questo periodo le aziende hanno potuto verificare sul campo che sono realmente possibili nuove modalità di lavoro, che si basano su una forza lavoro in parte in ufficio e in parte remota. Inoltre, hanno potuto identificare quali sono i rischi che devono essere gestiti, ma anche le potenzialità di miglioramento che prima non si consideravano realizzabili. I punti cruciali sono legati alla gestione della relazione con le proprie risorse nelle fasi di onboarding, così come del day-by-day, per avere un corretto coinvolgimento del personale ed evitare così fenomeni estremi di isolamento e di burnout.

Il supporto alla managerialità, la gestione della crescita di competenze e, di conseguenza, l’esigenza di identificare quotidianamente chi detiene certe competenze in azienda fanno emergere la necessità di piattaforme specifiche a supporto.
Nell’area del facility/property management si sono aperte importanti opportunità. Molte aziende, infatti, hanno completamente ripensato a quale è lo scopo delle proprie sedi cogliendone il vero valore per alcune attività peculiari, come l’essere il punto di incontro, di creazione e condivisione di idee e di rappresentanza e considerandole sempre meno come un “contenitore” da dimensionare per ospitare i collaboratori. È qui che entrano in gioco strumenti fondamentali, come quelli di Mapiq, per assegnare gli spazi in modo dinamico e intelligente alle persone e per le diverse attività.

Smart working

Smart working e workplace digitali

Per alcune aziende, gli uffici sono inoltre un punto di riferimento flessibile che può essere aperto, trasferito e ridimensionato facilmente grazie alla disponibilità delle tecnologie cloud e alla possibilità di fornire soluzioni voce e video in assenza di hardware specifico presso le sedi dei clienti, come quelle offerte da NTT. L’implementazione di servizi che permettano di gestire l’operatività con costi predicibili (price per user per month) consente ai nostri clienti di disporre di una struttura costi prevedibile e commisurata agli obiettivi di business.

Un’ulteriore considerazione riguarda anche lo sconvolgimento del rapporto delle aziende con i propri clienti e stakeholder per quel che concerne gli eventi in presenza, sostituiti temporaneamente con eventi completamente digitali. Le potenzialità offerte da queste nuove modalità di interazione non sono banali se si pensa alla possibilità di raggiungere un maggiore pubblico in modo virtuale. Questo, però, deve essere supportato da un livello qualitativo adeguato delle tecnologie e degli strumenti abilitanti.

Garantire continuità agli eventi fisici, pur nel rispetto delle nuove misure di sicurezza, è possibile grazie alla natura aperta degli strumenti e delle tecnologie di comunicazione e collaboration intelligenti oggi disponibili che consentono di comunicare e confrontarsi in modo efficace e sicuro attraverso diverse piattaforme, che possono essere adattate e integrate per rispondere alle esigenze di interazione proprie degli eventi. Un’offerta che NTT ha e continua a rendere disponibile unitamente alle proprie competenze, con il supporto del proprio team di Digital Event per la realizzazione di eventi digitali e per pianificare i futuri eventi ibridi.

Smart working

– Migliorare l’esperienza dei dipendenti e supportare la forza lavoro distribuita, come si concretizzano i vostri sforzi?

Per NTT vuol dire realizzare un ambiente che sia al contempo digitale e fisico e che consideri che più del 90% delle riunioni avrà partecipanti in remoto che devono essere inclusi attraverso strumenti di collaboration di eccellente qualità. Si rende necessario ripensare e adattare gli ambienti lavorativi in funzione di come contribuiranno alla produttività, al consolidamento del brand, alla sostenibilità, alla sicurezza e al benessere dei dipendenti. Questo senza però sottovalutare l’importanza delle interazioni sociali fisiche fondamentali per stimolare il coinvolgimento, il confronto, la collaborazione e la crescita professionale.

Pertanto, gli spazi di lavoro devono essere ridisegnati per essere sicuri, aperti, intelligenti e resilienti, per far fronte alle nuove modalità lavorative, e basati su modelli di Activity-Based Working e che quindi considerino le esigenze peculiari delle diverse funzioni aziendali e agevolino l’operato dei dipendenti nel raggiungimento dei propri obiettivi e per la piena realizzazione personale, garantendo, al contempo, un senso di inclusione e di partecipazione alla vita aziendale. Un ambiente inclusivo in grado di rendere disponibili i dati su cui si lavora in modo sicuro ovunque ci si trovi.

Capire quindi quali sono le migliori strategie di workplace e smart working da attuare è il frutto di un’attenta analisi che si concretizza attraverso la trasformazione dei processi operativi e organizzativi e la riprogettazione degli ambienti di lavoro che meglio sposano la tipologia aziendale e il settore in cui opera. Questo è il nostro compito principale e, coadiuvati dal nostro team di consultant, siamo in grado di definire gli interventi più efficaci, implementando e integrando la strategia e le soluzioni più adeguate.

– Tornare a una vita lavorativa tradizionale e a ripopolare gli uffici. Si tratta di attività agognate dalla collettività ma, quando si potranno realizzare? Tornerà tutto come prima?

Nulla sarà mai più come prima. Le aziende stanno riprogettando il modo di concepire e supportare gli ambienti e le modalità lavorativi dei prossimi anni, sia per le componenti più infrastrutturali HR, Facility, IT, sia per gli aspetti operativi legati al business e alla relazione con il cliente. Le aziende che abbracciano questo cambiamento, facendo tesoro di quanto appreso nell’ultimo anno, possono creare un modello operativo coerente, resiliente capace di valorizzare i collaboratori anche in situazioni di restrizione e di garantire continuità nella relazione con la propria base clienti.

Sempre secondo i dati del nostro Intelligent Workplace Report quasi il 90% delle aziende riconosce nell’employee experience un differenziatore strategico cruciale, ma meno del 40% ritiene di essere molto soddisfatto delle proprie capacità attuali per raggiungere questo obiettivo. Una situazione pregressa all’emergenza che stiamo vivendo ma che la pandemia ha fatto emergere, evidenziando anche un livello di preparazione di alcune aziende nel fronteggiare il momento di crisi. Infatti, il 46% delle aziende che hanno attuato importanti azioni di modernizzazione del proprio workplace hanno constatato un significativo miglioramento della customer satisfaction e del fatturato (40%) e una riduzione dei costi (38%).

In breve, in molti casi, l’opportunità non sarà rappresentata tanto dal ritorno a una vita lavorativa tradizionale, quanto a una nuova impostazione di uno stile di lavoro più soddisfacente, inclusivo e sicuro: un’aspirazione per la quale però c’è ancora molto da fare.