Red Hat, ecco perché la virtualizzazione RAN è un vantaggio

Cloud ibrido Red Hat

Ian Hood, Chief Technologist – Global Service Providers, Red Hat, dimostra in collaborazione con ACG Research che adottare cloud orizzontali per siti vRAN consentirà agli operatori di supportare nuove applicazioni e servizi.

I communication service provider stanno lavorando all’evoluzione strategica delle loro infrastrutture con progetti virtuali e cloud-native. Innovazioni in termini di applicazioni per gli utenti finali e tecnologie di mobile networking correlate stanno motivando i CSP a estendere il loro utilizzo della virtualizzazione a siti di applicazioni edge altamente distribuiti e di service delivery. Gli operatori mobili in tutto il mondo sono interessati a trarre vantaggio da innovazioni open-source cloud-native e microservizi oggi che aumentano la capacità di servizio delle proprie reti e pianificano il deployment di architetture 5G di prossima generazione. Implementazioni che estenderanno l’utilizzo della virtualizzazione al di là dei siti operativi centralizzati verso l’enterprise edge e i siti radio access network (RAN). Per farlo devono prendere in considerazione diverse variabili. I service provider devono decidere se iniziare le implementazioni virtualized RAN (vRAN) nelle attuali reti 4G/LTE e traslarle poi al 5G; se adottare una tipologia di infrastruttura virtuale nelle core location e una diversa nei siti distribuiti o usare un cloud integrato orizzontalmente tra siti core e distribuiti, valutandone le implicazioni economiche.

Red Hat ha quindi deciso di esplorare queste implicazioni in dettaglio con la collaborazione di ACG e determinare quali scenari offrano i maggiori vantaggi ai CSP. I risultati mostrano chiaramente che le infrastrutture virtuali distribuite per i CSP trarranno vantaggio materialmente dall’impiego di design cloud orizzontali flessibili che abilitano una riduzione pari al 30% del total cost of ownership (TCO) rispetto alle implementazioni silo-based dei mobile core 4G. Nelle implementazioni distribuite i design vRAN centralizzati assicurano una riduzione del TCO del 44% rispetto ai deployment RAN distribuiti convenzionali.

Valore delle vRAN
I radio access network – tipicamente costosi per via della quantità di software e hardware specializzati difficili da aggiornare e scalare – sono un elemento cruciale dell’infrastruttura mobile e hanno un impatto diretto sulla customer experience. Grazie a iniziative di mercato come O-RAN che ne hanno permesso la virtualizzazione a costi accettabili, le RAN sono divenute la nuova frontiera per l’NFV.

Per valutare il valore di business delle vRAN, Red Hat si è avvalsa del Business Analytics Engine di ACG Research per paragonare il TCO vRAN rispetto alle DRAN convenzionali (distributed RAN) che posizionano unità radio (RU) e baseband (BBU) presso ogni sito.

Il ciclo di vita delle implementazioni RAN è stato modellato sull’ambiente di un operatore mobile Tier 1 con 10 milioni di abbonati su una rete con 12mila radio site, in espansione su altri 11mila siti nel corso dei prossimi 5 anni causata da un aumento del traffico in zone urbane, suburbane e rurali.

Capex e opex di ogni design è stato confrontato per calcolare il TCO su cinque anni, riscontrando che:

-vRAN capex era pari alla metà di quello DRAN grazie al minor costo dei server e dell’infrastruttura implementata per l’elaborazione BBU presso il minor numero di siti server nel design vRAN, rispetto al costo degli apparati BBU installati presso ogni cella del design DRAN riduzione del 40% nell’opex vRAN rispetto a quello DRAN per via dei minori ingombro e costi del design vRAN rispetto ai più elevati affitto sito, manutenzione BBU, noleggio della fibra, e costi di alimentazione e raffreddamento del DRAN.
-Fino al 44% di risparmio sul TCO se l’intera RAN 4G/LTE è virtualizzata, insieme all’aumento di nuovi ed esistenti cell sites.

Red Hat ha utilizzato sempre il motore Business Analytics Engine di ACG Research per confrontare I costi legati a molteplici soluzioni verticalmente integrate (silo-based) rispetto a un’implementazione di servizi e applicazioni in un cloud orizzontale integrato aperto. I casi d’uso modellati sono stati vEPC and vIMS.

Le infrastrutture comparate erano basate sulla rete mobile di un noto operatore nazionale: 12 milioni di abbonati su tre regioni metropolitane che coprono cinquemila cell site tra aree urbane e rurali. Capex e opex di entrambe le alternative sono state modellate su un periodo di 5 anni.

L’analisi mostra che se un operatore decide di implementare un’unica piattaforma orizzontale per le sue applicazioni telco cloud rispetto a quattro infrastrutture separate di uno o più vendor di tecnologia, i risultati economici sono i seguenti:

  1. 41% opex
  2. 30% TCO totale in 5 anni
  3. 50% di spese di gestione
  4. 33% di risparmio per le licenze software dell’infrastruttura virtuale
  5. 66% di risparmio sui costi di sicurezza delle applicazioni
  6. 66% di risparmio sull’onboarding di nuovo hardware

Poiché il 5G si affiderà a infrastrutture distribuite cloud-native con microservizi applicativi modulari pacchettizzati in container, Red Hat e ACG Research hanno riscontrato un aumento nel valore delle piattaforme orizzontali aperte per telco cloud come segue:

-Utilizzare un’infrastruttura orizzontale comune per 5G core ed edge permetterà all’operatore di estendere i vantaggi di TCO ottenuti grazie al design orizzontale del core all’intera infrastruttura.
-Adottare cloud orizzontali per siti vRAN consentirà agli operatori di supportare nuove applicazioni e servizi grazie a location awareness, latenza ridotta e scalabilità possibili solo nel cloud distribuito.