ZTE Axon M è sicuramente un prodotto che non passa inosservato e che potrebbe essere definito come un laboratorio sperimentale che anticipa le tendenze di domani. Quello che è certo è che il dispositivo offre un vantaggio evidente per chi svolge attività impegnative, dove è richiesta potenza di calcolo e, soprattutto, un grande versatilità di impiego. I due schermi possono essere infatti utilizzati secondo quattro differenti modalità, in base alle esigenze del momento. Un po’ come avviene nei sistemi desktop multischermo, i pannelli possono essere gestiti per sfruttare al meglio determinate App.
Oltre al funzionamento standard, mono display, non appena la cerniera che collega le due parti dello smartphone viene aperta è possibile interagire con il pulsante del menu inferiore (posizionato in prossimità dei tre canonici tasti Android).
Il contenuto visualizzato sugli schermi potrà dunque essere clonato, per un uso in modalità tenda, comodo per condividere contenuti, presentazioni o video con chi sta di fronte a noi. In alternativa è possibile ampliare il desktop su entrambi i display, per usufruire di maggiore spazio di lavoro e spostando le App che lo supportano da una parte all’altra, per una produttività multitasking.
Infine, in modalità estensione l’utente ha a disposizione l’intera superficie di entrambi gli schermi per lavorare su progetti estesi, immagini, o per esempio per vedere in dettaglio particolari grafici o delle mappe.
Durante l’uso, il passaggio tra le varie modalità avviene in modo abbastanza fluido e senza intoppi. Non tutte le App supportano le modalità disponibili, pertanto la produttività generale ne risulta talvolta inficiata.
La risoluzione dei display, la resa cromatica e la luminosità sono di buon livello, anche se leggermente sottotono rispetto ai top di gamma degli altri brand, con i quali l’Axon M va a confrontarsi direttamente.
ZTE Axon M (sotto) a confronto con il pur non sottilissimo Samsung A8, la differenza è netta.
Con un peso di 230 grammi e misure di 150,9×71,6×12,2 mm da chiuso, questo smartphone non brilla certamente per maneggevolezza. L’uso prolungato può provocare un po’ di affaticamento ai polsi. I tasti fisici e il lettore di impronte sono posti sul fianco, sono facilmente identificabili già al tatto e consentono un’interazione fluida. Il lettore biometrico si è dimostrato sufficientemente preciso anche se abbiamo rilevato qualche incertezza di troppo durante la serie ripetuta di accessi.
L’audio offerto da questo terminale è di alta qualità, con una potenza sensibilmente superiore alla media; un dettaglio da non trascurare se si desiderano effettuare videochiamate di qualità o se si vuole guardare un film. ZTE ha munito l’Axon M di due speaker separati e di un sistema certificato Dolby Atmos a 384 kHz. Non manca il sistema di cancellazione attiva del rumore grazie a un microfono dedicato direttamente integrato nello chassis.
Il software della versione brandizzata TIM che abbiamo ricevuto è Android 7.1.2 (Nougat), con un layout basilare e minime personalizzazioni. L’uso è dunque intuitivo per chiunque sia avvezzo alla piattaforma Google. Probabilmente in termini di ottimizzazione e fluidità si sarebbe potuto fare di meglio, adottando una interfaccia e software accessori per snellire e rendere più piacevole l’uso quotidiano.
Per quanto riguarda la parte fonia, la qualità delle chiamate e del sistema vivavoce (nonché l’abbinamento a sistemi BT per auto) è risultata di buon livello, sicuramente soddisfacente.