Il futuro del workplace digitale richiede una nuova sicurezza

Il futuro del workplace digitale richiede una nuova sicurezza

Nei prossimi anni aumenteranno gli investimenti aziendali per proteggere e regolamentare gli endpoint, dai pc alle stampanti, ai dispositivi IoT e AR/VR.

Fondata nel 1964, IDC è la prima società mondiale specializzata in ricerche di mercato, servizi di consulenza e organizzazione di eventi nei settori ICT e dell’innovazione digitale, in grado di assistere il mercato della domanda e dell’offerta nella definizione delle proprie strategie tecnologiche e di business a supporto della competitività e crescita aziendale. Secondo le loro stime ill 70% dei manager si aspetta, nei prossimi anni, di poter comunicare con i propri collaboratori senza vincoli legati allo spazio fisico di lavoro e al tempo.

Infatti il workplace aziendale sta cambiando sotto la spinta della digitalizzazione dei processi e del modo di consumare e scambiare informazioni delle nuove generazioni di lavoratori, con la focalizzazione che si sta ormai spostando dal “quando entri/quando esci/dove sei” al “chi sei/cosa fai”. Collaborazione e comunicazione sono le nuove leve di efficienza e produttività, motori di quella trasformazione del business necessaria per competere nella nuova economia digitale. L’evidente trasformazione digitale del workplace però, se da un lato promette più flessibilità e un conseguente miglioramento della qualità del lavoro, dall’altro nasconde nuove insidie dal punto di vista della sicurezza e della compliance, a iniziare dalla GDPR.

Proteggere e regolamentare l’uso di pc, device mobili, wearable, periferiche e dispositivi intelligenti IoT e AR/VR – dentro e fuori il perimetro aziendale, in postazioni fisse o in hotdesk – sta diventando sempre più importante e urgente. Secondo le ultime previsioni analizzate da IDC, la spesa aziendale in sicurezza endpoint crescerà a livello mondiale dai 4,2 miliardi di dollari del 2016 sino ad arrivare agli oltre 5,2 miliardi nel 2020, con un CAGR del 4,4%. La spesa aziendale in sicurezza per device mobili crescerà da 2 miliardi di dollari (dati 2016) a oltre 3 miliardi nel 2020, con un CAGR superiore al 10%. Attenzione particolare dovrà essere posta dalle aziende ai dispositivi IoT e alle periferiche, sottolinea IDC, in quanto destinati a diventare i nuovi obiettivi del cybercrimine per penetrare nelle reti aziendali.

Stampanti e dispositivi IoT intelligenti vengono considerati da IDC più vulnerabili dei pc o dei device mobili per via della loro natura di oggetti che devono essere resi aperti e accessibili all’intera organizzazione. In più, le ricerche IDC suggeriscono che in molte aziende le soluzioni e i servizi di sicurezza per la stampa risultano più arretrati rispetto al livello di sicurezza IT predisposto per l’infrastruttura complessiva.

Ne consegue che garantire la sicurezza degli ambienti di stampa è un processo spesso trascurato nell’ottica di una strategia di sicurezza complessiva. Per questa ragione, IDC prevede che entro il 2020 le aziende più grandi riallocheranno il 35% del loro budget destinato alle soluzioni documentali e di stampa, per la messa in sicurezza del parco stampanti e multifunzione. Su questi temi, IDC e HP Italy organizzano un incontro il prossimo 22 febbraio presso l’HP Innovation Center di Cernusco sul Naviglio (Milano) dal titolo “Sicurezza e compliance nell’era della Trasformazione Digitale – GDPR Countdown: l’impatto dei nuovi paradigmi tecnologici e normativi sulla Sicurezza IT”. Un’occasione di confronto tra manager, analisti ed esperti per comprendere quali siano le implicazioni che l’evoluzione tecnologica e la normativa stanno avendo sulla sicurezza IT e su quali prassi e approcci mettere in campo per affrontarle tempestivamente.