Quip e la collaborazione mobile, intervista al fondatore Bret Taylor

Quip e la collaborazione mobile, intervista al fondatore Bret Taylor

Intervistiamo Bret Taylor, ex CTO di Facebook e fondatore di Quip, che ci illustra le più recenti tendenze nel campo delle App e dei sistemi di collaborazione in mobilità. In un mondo dove i dispositivi mobile hanno superato la base installata delle convenzionali postazioni di lavoro in formato desktop, anche il modo di lavorare e sviluppare progetti in team sta cambiando. È questa la strada che sta percorrendo Quip, innovando il segmento della App per la collaborazione professionale, per rendere sempre più facili e intuitivi gli strumenti che usiamo ogni giorno. In quest’ottica l’azienda ha recentemente introdotto nuove versioni del proprio pacchetto per Windows, iOS e Android, oltre alla versione Spreadsheet un completo foglio di calcolo direttamente integrato con Quip.

– Come si posiziona Quip, oggi, sul mercato italiano e globale?
Quip è una suite di produttività mobile che consente di collaborare utilizzando qualsiasi dispositivo. Il pacchetto combina chat, documenti, fogli di calcolo, checklist, il tutto in una interfaccia semplice ed elegante, che rende facile lo sviluppo di progetti. Quip permette la collaborazione con le persone, prima ancora che l’elaborazione dei file.
Sin dal lancio di Quip, il prodotto si è sviluppato da una piattaforma utilizzata solo da una manciata di “early adopters”, a una suite di collaborazione matura, usata da centinaia di migliaia di persone e oltre 10.000 aziende in tutto il mondo. Al di fuori degli Stati Uniti, i mercati più grandi includono il Regno Unito, la Cina e l’Italia, dove abbiamo avuto una grande risposta da parte degli utenti che utilizzano il prodotto, sia per scopi personali, sia per lavoro.
Tutti i nostri clienti attuali hanno iniziato a utilizzare Quip per esigenze personali e, successivamente, lo hanno introdotto sul posto di lavoro. I nostri clienti includono grandi aziende della “Fortune 500” ma anche le piccole start-up, dal marketing ai team di progettazione, dagli uffici delle sedi centrali ai reparti operativi .

– Quali sono i vostri focus e le strategie per il 2015 a livello di prodotto e distribuzione?
Abbiamo appena lanciato Quip Spreadsheets. A differenza di altri prodotti e fogli di calcolo, si tratta di un prodotto integrato e non disponibile attraverso App o file aggiuntivi. Non è necessario scegliere tra testo, immagini, elenchi di attività, o fogli di calcolo, ma è possibile aggregare tutto in una sola pagina. All’interno dei documenti utente si può inserire un numero illimitato di fogli di calcolo con funzionalità complete, con supporto per le formule, oltre 400 funzioni, e una vasta gamma di opzioni di formattazione dei dati. I dati non sono “intrappolati” in file separati, in questo modo voi e il vostro team non dovrete lavorare utilizzando più documenti o applicazioni. Invece di utilizzare cinque strumenti che permettono di gestire E-mail, instant messenger, un word processor, un task manager e un foglio di calcolo, è possibile adottare un solo pacchetto multifunzionale.

Collaborare con Quip, intervista al fondatore Bret Taylor

– Qual è la vostra visione del mercato App nel suo complesso? In particolare per quanto riguarda il segmento professionale?
Quando ho lasciato Facebook due anni fa per iniziare Quip, rimasi sbigottito dallo stato del software enterprise. Il software che ho utilizzato al di fuori del lavoro, come Facebook, Instagram, WhatsApp, e Twitter, era semplice, elegante e comodo e, cosa più importante, integrato con il mio telefono, per poter comunicare e lavorare anche in assenza di un PC. Il software che sono stato costretto ad utilizzare sul posto di lavoro era esattamente l’opposto.
La maggior parte del software che ho usato durante il lavoro, sia per la presentazione di una nota spese, sia per la condivisione di un documento, è sempre stato legato al PC della mia scrivania, una specie di reliquia di un’epoca in cui lo stato dell’arte era il telefono cellulare a conchiglia della Nokia. Le interfacce utente erano a malapena funzionali e quasi completamente prive di un qualsiasi lato emotivo. La sensazione più frequente era quella di interagire con un database invece che con gli altri esseri umani sulla mia squadra.

Diversamente, Quip, insieme a una serie di altri promettenti giovani start-up, sta cercando di invertire questa tendenza, e stiamo facendo progressi. Le aspettative della gente riguardo al software sono sostanzialmente cambiate nell’era di dispositivi come l’iPhone. Se il software adottato sul posto di lavoro non funziona bene, ti basta scaricare un’App diversa da App Store e utilizzare qualcosa di diverso. Per la prima volta, un grande prodotto conta molto più di una grande squadra di vendita.

– Quali novità sono previste per il comparto business nell’immediato futuro?
La tendenza più rilevante che definirà i prossimi 10-15 anni di produttività continua ad essere l’introduzione di smartphone e tablet. Questo è il più grande cambiamento dopo l’introduzione del personal computer 30 anni fa, ed è appena iniziato. Ora ci sono più smartphone e dispositivi touch screen che PC in tutto il mondo, anche se la maggior parte delle piattaforme migliori riguardano ancora applicazioni rivolte al mondo consumer, come i giochi, o attività come per esempio la lettura delle Email. È ancora molto difficile riuscire a lavorare ed essere produttivi tramite smartphone o tablet. Per capirlo è sufficiente parlare con qualcuno che ha smesso di utilizzare il PC per una settimana.

Attualmente, avere un dispositivo in tasca ci consente di rimanere connessi al lavoro, ma non ci permette ancora di lavorare in modo realmente produttivo. Ciò tende a produrre più preoccupazione per il lavoro, obbligandoci a rimanere “always on”, senza però raggiungere una maggiore efficienza.

Nei prossimi cinque anni la situazione è destinata a cambiare. Le attuali applicazioni vengono sviluppate da zero per rendere effettivamente più facile il lavoro attraverso qualsiasi dispositivo, smartphone, tablet o PC, ovunque ci si trovi. Per fare questo, però richiede processi più complessi rispetto a un semplice porting del vecchio software su un sistema touch screen. È necessario re-immaginare il concetto di produttività in un mondo fatto di schermo touch, connettività intermittente, notifiche push, localizzazione geografica, ecc.

In ultima analisi, gli smartphone e i tablet ci renderanno più produttivi ed efficienti, non solo più connessi.

– Come interpretate il concetto di collaborazione?
Con Quip vogliamo offrire un sistema di collaborazione aperto e semplice, con un approccio simile a quello di due persone sedute l’una accanto all’altra, allo stesso tavolo, mentre scrivono sul medesimo foglio di carta. Scrivere un documento con qualcuno dovrebbe essere semplice, facile, immediato e piacevole. Collaborare direttamente con qualcuno è molto semplice e pensiamo che lo stesso debba essere utilizzando un software. Pochi strumenti raggiungono questo obiettivo, per noi, invece, si tratta di uno degli obiettivi più grandi nella progettazione di Quip.