Sono destinati a ospitare 140 risorse i nuovi uffici che VMware ha inaugurato a Milano. Ma molto difficilmente saranno mai al completo i 1.000 mq della nuova location, un intero piano dello stabile in via Melchiorre Gioia al 26.
Lo smart working è infatti una pratica lavorativa consolidata dell’azienda. Per questo la nuova sede milanese di VMware si concretizza in un collaboration hub, progettato all’insegna di connessione e sostenibilità e pensando al futuro con l’idea di massimizzare la collaborazione di team, partner e clienti.
“Il 70% dei nuovi uffici – ha spiegato Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware Italia – è stato studiato con l’obiettivo di favorire la collaborazione, la socialità, l’incontro e il brainstorming tra i vari gruppi di lavoro. Ma anche per facilitare il lavoro di squadra e lo scambio che è alla base delle competenze digitali. Sul restante 30% della superficie si sviluppano aree meeting destinate all’incontro con i clienti”.
Sei sale riunioni per partner e clienti
La zona dell’ufficio riservata ai partner, ai clienti e alle visite esterne e comprende la reception e sei sale riunioni con dimensioni e attrezzature diverse. C’è poi una parte, chiamata Collaboration, che è destinata solo ai dipendenti e che è disposta secondo i principi di zonizzazione del Future of Work.
Questa configurazione fornisce un’ampia varietà di impostazioni operative che accelerano la produttività dei team distribuiti e supportano anche le esigenze specifiche dei gruppi di lavoro.
La zona riservata ai dipendenti presenta infatti un’ampia area con divani, tavoli e poltrone, che possono essere occupati liberamente. Così come non sono riservate le 20 postazioni nell’area collaborativa e le 20 in area Focus Work e i tre phone booth. Sono invece prenotabili i tre uffici chiusi con pareti vetrate. C’è poi una cucina/caffetteria dedicata alla socializzazione.
Piccoli quartieri contigui
I nuovi uffici sono stati progettati da AMA (Albera Monti e Associati) e sono stati sviluppati sul concetto di Neighborhoods, ovvero piccoli quartieri contigui dove svolgere diverse attività lavorative: Collaboration, Focus, Connect&Social, Relax&WellBeing e Learning.
Durante le fasi di progettazione e costruzione c’è stata una forte attenzione all’acustica, all’ergonomia (tutte le scrivanie sono elettriche HA e le sedie dinamiche) e alla tecnologia (app di prenotazione delle scrivanie, armadietti con i badge, doppi schermi da 24″, docking station universale su tutte le scrivanie) e alla sostenibilità (gli arredi sono stati realizzati con materiali riciclati, tazze invece di bicchieri di carta, eliminazione delle bottiglie di plastica etc.) anche nella scelta dei fornitori.
“L’ufficio è aperto tutti i giorni dell’anno – spiega Gigantino – e sposa appieno il modello ibrido di lavoro. Ogni persona ha un contratto di smart working e può decidere dove e quando lavorare: non ci sono orari fissi né giorni obbligatori di presenza, ma l’attività è svolta in base agli obiettivi e alle necessità di business. In questo modo si ottimizza la produttività all’insegna del wellbeing, ovvero armonizzando gli impegni lavorativi con quelli privati. Una modalità particolarmente apprezzata dalle nuove generazioni che, assieme a un ambiente moderno e alle opportunità offerte dall’essere assunti in VMware, può attirare giovani talenti”.
Non si conosce l’esatto ammontare dell’investimento per la nuova sede milanese (si dice soltanto che è una cifra a sei zeri). Quello che invece si sa per certo è che è già in previsione la modernizzazione anche degli uffici di Roma, che attualmente ospitano 80 persone.