Zefirino Perini, AD di TeamSystem Communication, analizza per noi gli scenari odierni in materia di trasformazione digitale e di innovazione presso le PMI.
– Oggi, più che in passato, la tecnologia rappresenta un vero abilitatore per il business, quali crede siano le innovazioni cruciali introdotte nel medio periodo? Perché?
Le soluzioni in cloud. Non tanto per le ovvie implicazioni legate alla tecnologia in sé (sicurezza dei dati, mobilità, scalabilità…) quanto per i modelli commerciali a consumo spesso associati al cloud.
Ad esempio, una soluzione di CRM, anche solo pochi anni fa avrebbe presentato una barriera iniziale insormontabile per le PMI, rappresentata in larga misura dai costi di setup tipici di una installazione on premises. Oggi il paradigma del cloud “invita” i produttori di software a sviluppare soluzioni in cui venga privilegiata l’immediatezza dell’utilizzo rispetto ad una presunta completezza di caratteristiche e funzioni, consentendo anche ad una microimpresa di accedere a risorse diversamente inarrivabili.
– Nonostante il forte impatto della tecnologia nel mondo imprenditoriale, molto spesso le aziende sono restie al cambiamento. In Italia si registra una resistenza al cambiamento particolarmente alta. Quali considerazioni potete fare in merito? Cosa riscontrate presso i clienti?
Il nostro mercato è quello degli studi professionali e delle PMI che tradizionalmente, come emerge anche dalle più recenti indagini di settore, sembra il meno incline ad adottare innovazioni tecnologiche. Tuttavia, anche i dati delle indagini confermano che è più un timore legato alla fragilità della struttura difronte all’incertezza del mercato, che non una resistenza culturale, anzi, sia gli studi, sia le PMI comprendono che l’implementazione di processi di digitalizzazione e l’adozione di strumenti cloud siano per loro indispensabili per esserci nel futuro.
La nostra esperienza diretta, cioè il contatto quotidiano con decine di clienti ed i prospect con i quali parliamo e ci confrontiamo, mostra una notevole apertura anche da parte degli studi e delle PMI verso le innovazioni tecnologiche come il software pbx: se sospendono la decisione è per il timore della congiuntura economica e non per mancanza di convinzione.
– Tecnologia e trasformazione digitale passano necessariamente dal concetto di “innovazione”. Ma quando sono i competitor a fare innovazione? È bene considerarli alleati nella continua corso del progresso o avversari da battere?
Assolutamente d’accordo sulla premessa. Sul tema innovazione noi siamo molto radicali e molto vicini alle idee che un guru come Alf Rehn sta portando avanti da tempo: l’innovazione vera, profonda, quella che ha senso fare è quella che genera nuovi modi di pensare e di lavorare e permette l’accesso a servizi che migliorano la vita anche a settori prima esclusi.
Questa è stata la nostra idea quando, 17 anni fa, nel 2003 lanciammo il primo centralino software in Italia: offrire strumenti di lavoro migliori e più efficienti anche a piccole e medie aziende e studi che potevano riutilizzare gli investimenti già fatti: una esperienza utente nell’utilizzo degli strumenti di comunicazione, innovativa ed alla portata di tutti.
Su questa strada, dopo di noi, sono arrivati altri competitor con soluzioni e strumenti più o meno simili, che portavano insieme a noi l’utente ad un livello più alto nell’esperienza di utilizzo del telefono, del centralino, del cellulare.
C’era, e ancora c’è, un enorme mercato da evangelizzare, che ancora usa il telefono come 50 anni fa: come poter considerare i competitors se non alleati in questa missione di diffusione della conoscenza di una vera innovazione profonda?
Prima di considerarli “avversari da battere” passerà molto tempo. Permettendomi di parafrasare Seth Godin: “non giochiamo in piccolo rubando dalla concorrenza, lavoriamo insieme per ampliare il mercato”.
– In un campo in rapido mutamento, la falsa idea di innovazione e la continua guerra dei prezzi al ribasso rischiano di vanificare gli sforzi di chi, realmente, sceglie la via del rinnovamento e della modernizzazione. Cosa ne pensa? Che esempi ci può fare derivante dalla Vs. esperienza?
Noi non subiamo il problema della guerra delle tariffe come gli operatori telefonici. Sviluppiamo tecnologia e offriamo innovazione e valore a quegli studi e PMI che vogliono completare il processo, oggi obbligatorio, di digitalizzazione.
Con gli strumenti di comunicazione software e integrati della nostra piattaforma VOIspeed UCloud, anche il mondo della telefonia entra nel workflow di un commercialista e di una piccola azienda, aumentando così il valore dei benefici già portati dei processi di digitalizzazione.
Per non parlare della possibilità oggi permessa anche a studi e PMI di strumenti di smart working, telelavoro e mobilità: esigenze sempre più sentite e di cui la nostra soluzione UCloud è risolutrice con costi accessibili a tutti.
Tutto questo, se fatto conoscere nella maniera adeguata, significa offrire non un prodotto ma una esperienza a cui il cliente dà il giusto valore: non è il prezzo il nostro problema ma la diffusione del concetto che oggi esistono strumenti in grado di completare il processo di digitalizzazione e senza i quali quest’ultimo rimarrebbe incompleto.