La gamma RDX QuikStor di Tandberg Data rappresenta una valida soluzione per il backup periodico in ambienti professionali e si differenzia per la facilità d’uso e installazione.
L’azienda si distingue per l’interessante approccio basato su cassette rimovibili e per la disponibilità di lettori per ogni esigenza, dalla piccola realtà aziendale, fino all’enterprise. Esistono infatti unità Rack RDX QuadPAK, QuikStation 4 e QuikStation 8, progettate per le esigenze degli ambienti IT più dinamici, dove è richiesta una grande capacità di archiviazione e la gestione di slot multipli.
Per uffici di piccole dimensioni, PMI e Soho, la gamma RDX QuikStor è stata declinata fondamentalmente in due versioni, una USB 3.0 e una interna da 3,5”, eventualmente disponibile nella variante con adattatore d 5,25”.
Se la versione USB offre la versatilità di una connessione immediata a server, desktop, notebook o NAS, le unità interne, con interfaccia Serial Ata 3, sono pensate per workstation e server.
Più in generale la famiglia QuikStor nasce con un obiettivo dichiarato: semplificare e irrobustire l’archiviazione dei dati, per facilitare la replica in caso di eventi critici e per il backup periodico off-site.
L’unità 8813-RDX che abbiamo ricevuto per le prove è quella munita di interfaccia Serial Ata 3 e di adattatore per slot da 5,25”.
Considerando il tipo di connessione e la grande compatibilità con controller e hardware in circolazione, l’installazione del dispositivo è alla portata di molti. RDX QuikStor si fissa allo chassis come se fosse un comune masterizzatore/lettore DVD e viene riconosciuto via EFI/BIOS come un hard disk o lettore ottico.
Lo stesso vale per l’ambiente operativo Windows / Windows Server. Non sono dunque necessari driver particolari ed è possibile operare sin da subito. Tuttavia, per garantire un funzionamento adeguato viene suggerita l’installazione delle RDX Utility, capaci di assicura una migliore integrazione con Windows Explorer e di garantire il funzionamento del pulsante di rimozione dei cartridge.
Le cartucce, molto robuste e realizzate con uno chassis in materiale plastico nero, si connettono al lettore adottando lo standard Serial Ata e i convenzionali connettori dati e alimentazione, usualmente presenti sugli hard drive. Il guscio e la particolare struttura interna garantiscono la massima solidità e possono assorbire cadute sino a 1 metro, per i drive meccanici, e da 1,5 metri per quelli SSD.
Di fatto, la cartuccia contiene convenzionali unità di storage di tipo meccanico o SSD, disponibili con capacità sino a 4 TByte e 256 GByte, rispettivamente. Per proteggere i backup da possibili sovrascritture accidentali, ogni cassetta è munita di uno switch di protezione.
Per le prove abbiamo ricevuto un’unità meccanica da 1 TByte e una SSD da 128 GByte.