The Economist Intelligence Unit pubblica lo studio “A blended future: the changing mix of IT service delivery and consumption” e si pone come obiettivo l’analisi ruolo dei Chief Information Officer e dei Line-Of-Business (LOB) in rapporto alle tecnologia e ai servizi disponibili. La ricerca, sponsorizzato da EMC, traccia i trend per gli anni a venire e tiene in considerazione il forte impatto dell’IT sul successo aziendale.
In questo contesto si inserisce la figura dei line-of-business executive, che vorrebbero poter assumere un controllo più diretto in merito alle scelte che vengono fatte in campo IT. In questo modo sarebbe possibile assicurare il massimo livello di innovazione e il massimo vantaggio possibile. Queste richieste devono per forza di cose confrontarsi con i Chief Information Officer (CIO) e altri professionisti IT, figure chiamate a un costante aggiornamento tecnologico, indispensabile per comprendere i trend e le piattaforme moderne.
Dallo studio emerge come, sia LOB, sia CIO, riconoscano che per ottenere i propri obiettivi sia necessaria una stretta collaborazione e l’accettazione di una situazione che sta diventando sempre più ibrida. In questi contesti è in vigore la compresenza e l’integrazione di tecnologie e servizi sia sviluppati internamente sia da terze parti.
Ad oggi, la tecnologia è sempre più pervasiva e l’innovazione tecnologica è sempre più spinta, le figure dei CIO e dei LOB devono evolversi in favore di una maggiore agilità dell’azienda.
Tra i risultati che emergono dalla ricerca, risulta evidente come siano già numerose le aziende che stanno adottando misure concrete per un modello di erogazione dei servizi IT misto, promuovendo la collaborazione tra CIO e LOB. Ad esempio incentivando la partecipazione diretta a riunioni del top management, e il coinvolgimento nella definizione dei target da raggiungere oltre nella condivisione delle metriche per la misurazione dei risultati.
I principali risultati emersi dall’indagine possono essere così sintetizzati:
• CIO e LOB concordano sul fatto che la crescente disponibilità di servizi tecnologici di facile utilizzo, forniti da terze parti, unita alle crescenti aspettative dei dipendenti circa un maggiore controllo sulla tecnologia utilizzata nel luogo di lavoro, guida la tendenza verso una integrazione tra funzionalità IT interne con risorse esterne;
• Attualmente, i LOB sono coloro che ricorrono più facilmente a servizi IT di terze parti, considerati più tecnologicamente maturi per le loro esigenze di business, più facilmente e rapidamente reperibili, più economici. Queste scelte però non sono determinanti o sufficienti per assicurare un vantaggio competitivo all’azienda per cui lavorano. I servizi di terze parti a cui maggiormente i LOB ricorrono riguardano l’area comunicazioni (59% degli intervistati), storage e back-up (54%), server (48%), web hosting (44%).
• L’adozione di tecnologie dall’esterno cambierà profondamente il ruolo del CIO nei prossimi anni; un quarto degli intervistati pensa che i CIO avranno, nei prossimi tre anni, maggiori responsabilità circa la gestione della sicurezza, dei rischi e della compliance. Una percentuale simile ritiene che il ruolo dei CIO avrà un peso maggiore circa la gestione delle informazioni e delle analisi dei dati (25%), quella dell’IT service (25%), e dei vendor IT (21%). Solo il 12% degli executive intervistati prevedere che le funzioni tradizionali dei CIO, quali gestione delle infrastrutture tecnologiche e lo sviluppo delle applicazioni interne aumenterà sostanzialmente nel corso dei prossimi tre anni.
• I risultati dell’indagine evidenziano una visione più servizio-centrica che una asset-centrica dell’IT aziendale, che assumerà sempre più un ruolo di consulente interno all’azienda, promotore di soluzioni best-of-breed per tutta l’azienda. Il 63% degli executive intervistati sono convinti che, nei prossimi tre anni, ci sarà un aumento considerevole di tecnologie e servizi di terze parti, ma gestite internamente.