NAM25, tra intelligenza artificiale e rischi geopolitici

intelligenza artificiale

A NAM25, un confronto tra esperti di telecomunicazioni e innovazione per fare il punto sulle sfide della Rete tra intelligenza artificiale e rischi geopolitici.

Il tema di NAM2025 “Sesto Potere. Internet: for better or for worse?” ha fornito l’opportunità di affrontare una questione centrale del nostro tempo: dove sta andando Internet tra la rivoluzione epocale dell’intelligenza artificiale, i pericoli delle guerre ibride internazionali che coinvolgono i cavi sottomarini e la corsa alle comunicazioni spaziali per proporre internet satellitare per tutti?

Attraverso keynote sull’etica digitale e panel sulla geopolitica delle infrastrutture critiche, sono state analizzate le prospettive sullo sviluppo tecnologico e sui rischi geopolitici nella corsa globale a cablare i fondali marini e a lanciare sempre più satelliti in orbita bassa.

Renato Brunetti, Presidente NAMEX
C’è un interesse notevole per quanto riguarda i punti strategici infrastrutturali, fondamentali per chi crea reti e contribuisce alla diffusione dei dati. Nel nostro Paese stiamo assistendo alla migrazione di reti e data center verso il Sud Italia e Roma sta diventando un centro attrattivo per i data center. L’arrivo di cavi sottomarini spinge verso un crescente ruolo dell’Italia e di Roma come hub digitale del Mediterraneo e noi riteniamo che ciò possa realizzarsi anche grazie al contributo di una realtà come Namex che svolge, al di là di un ruolo tecnico, anche un compito di animazione culturale del nostro settore attraverso collaborazioni con istituzioni e mondo universitario.

Intelligenza artificiale e rischi geopolitici

Christian Cinetto, Head of Communication and Content di NAMEX
La tematica di NAM25 è stata ispirata da una domanda che sempre più spesso alimenta il dibattito sui media e tra gli utenti: la rete è ancora autenticamente libera o al contrario sempre più vulnerabile a influenze che ne minacciano apertura e neutralità? Chi governa oggi Internet e chi lo governerà nei prossimi anni?

Stefano Epifani, Presidente del Digital Transformation Institute
Non esiste un’etica univoca e nessuno vuole che la scelta etica venga fatta da chi alimenta l’algoritmo. Le norme non devono essere orientate a cosa l’AI può o non può fare ma a garantire la possibilità di sapere come questi strumenti funzionano.
…L’IA non ha coscienza, non ha senzienza, non ha intenzioni, non ha il conetto di “vero” o “falso” (nel caso della GenAI), gli algoritmi non hanno consapevolezza, i dati sono portatori di bias e l’IA li amplifica. Oggi, uno scenario in cui il mondo è ancora molto diviso e lontano culturalmente, non può esistere un solo modello etico, un’etica unica o statica… Dovremmo passare dall’etica dell’algoritmo all’etica per l’algoritmo ovvero ricordarci che dobbiamo fuggire dai processi di deresponsabilizzazione…
…In altri termini, l’IA etica non esiste perché ciò che può essere etico in una parte del mondo non lo sarà altrove. Esiste la possibilità di creare dei layer di interpolazione che ci consentono di avere trasparenza sul modo in cui uno specifico algoritmo di IA funziona e nei governanti deve esserci la possibilità di essere etici. Perché l’etica non sta nelle macchine ma in chi le usa.

Antonio Deruda, Professore di geopolitica e Serafino Sorrenti, Chief Information Security Officer Presidenza Del Consiglio Dei Ministri
Il settore dei cavi sottomarini può essere considerato come il settore più “geopoliticizzati” al mondo insieme a quello dell’energia e dei semiconduttori… Nel caso del settore dei cavi sottomarini, c’è un confronto tra due forze: il settore privato (hyperscaler) e il potere politico… C’è dunque una nuova interlocuzione tar queste due forze che, in alcuni paesi, si traduce in vere e proprie alleanze. Abbiamo assistito a progetti che sono stati ridisegnati per ragioni che nulla hanno che vedere con la sostenibilità economica bensì quella geopolitica. Anche nel Mediterraneo iniziamo ad assistere a questo fenomeno. La gara per realizzare il cavo SEA-ME- WE 6 vinta da azienda cinese è stata rifatta e vinta da un’azienda americana.

Enrico Maria Bagnasco, CEO – SPARKLE
Soffermandosi sull’analisi del traffico, è evidente che continui a crescere, raddoppiando ogni tre anni, e generando una pressione importante sui player del settore. Secondo alcuni dati di Telegeography tra le grandi direttrici di traffico, per i prossimi 3 anni è prevista una crescita 40% su direttrice Europa – Africa, 31% sulla direttrice Europa – Far East e del 30% circa tra Europa e Medio Orienta a conferma della centralità dell’europea nella mappa del traffico Internet mondiale.
… Un altro tema riguarda la resilienza: il mercato non chiede più capacità su rotte note ma molta resilienza ovvero rotte alternative. Costruirle è complicato e quindi assistiamo alla ricerca di rotte alternative o alla possibilità di costruire sistemi ibridi marini/terrestri…

Maurizio Goretti, CEO di NAMEX
Rispetto allo scorso anno, grande novità per quanto riguarda Digital Realty: ne parliamo da molti anni ma sono finalmente iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo data center frutto della riconversione dell’ex Centro Acea di via delle Testuggini. Queste infrastrutture sono strategiche per la crescita di Roma come hub di interconnessione. Fondamentale citare anche il ruolo sempre più centrale dei cavi sottomarini: lo scorso anno a luglio è arrivato il cavo di Sparkle presso il data center di Aruba mentre il cavo di UNITIRRENO, secondo ad arrivare a Roma, ha subito alcuni ritardi a causa di un grave danno alla nave stendicavi ma dovrebbe arrivare verso fine 2025…

“L’infrastruttura di Namex su 5 data center è un’infrastruttura metropolitana che consente l’estensione del servizio di peering su tutta la città, raggiungendo una capacità di circa 2 tera che sono ad oggi più che sufficienti a coprire la reale domanda di traffico dai data center remoti al quartier generale di Namex, ovvero il nostro data center storico in via dei Tizi…
… Namex è cresciuta in modo lineare dal 2016 al 2021, quando sono entrati sul mercato DAZN e AMAZON PRIME che hanno accelerato la distribuzione del traffico attraverso le content delivery network della nostra infrastruttura, portando a una sensibile crescita del traffico, fino al 2024/2025 in cui assistiamo a moltissimi picchi di traffico legati in prevalenza ad eventi sportivi. Aumenta anche il traffico medio ed è interessante notare che il divario tra traffico diurno e serale sta diminuendo a conferma del fatto che stanno aumentando i servizi cloud che aderiscono alla nostra rete, servizi che tipicamente contribuiscono al traffico diurno…” ha commentato Flavio Luciani.