Secondo uno studio di IBM le aziende stanno investendo su soluzioni basate su l’AI, in particolare sull’utilizzo di strumenti open source per incrementare e migliorare il ROI e l’innovazione. Condotta da Morning Consult e sviluppata con Lopez Research, la ricerca, svoltasi dal 30 ottobre al 13 novembre 2024, ha coinvolto 2.413 Decision Maker IT (ITDM) negli Usa, Canada, Messico, Brasile, UK, Francia, Germania, Spagna, India, Singapore, Indonesia e Corea del Sud. Le interviste sono state condotte online e i dati sono non ponderati. Gli intervistati, impiegati in aziende con almeno 101 dipendenti, hanno ruoli di livello direttore o superiore in ambito IT. Inoltre hanno potere decisionale su almeno uno di questi aspetti: gestione di consulenti aziendali/servizi di consulenza, acquisti di prodotti IT o acquisti di servizi di consulenza aziendale.
Migliorare il ROI: per le aziende significa anche più redditività finanziaria
L’indagine evidenzia che l’85% degli intervistati ha segnalato progressi nell’esecuzione della propria strategia AI nel 2024. E quasi la metà (47%) ha già registrato un ROI positivo a seguito dei propri investimenti in AI. I dati confermano che l’utilizzo di strumenti open source per le soluzioni AI può essere correlato a una maggiore redditività finanziaria. Il 51% delle aziende intervistate, che attualmente utilizzano strumenti AI open source, registra un ROI positivo, rispetto al solo 41% di quelle che non utilizzano l’open source.
In crescita chi investirà sulle tecnologie AI
Quasi i due terzi (62%) di tutti gli intervistati indicano che aumenteranno i loro investimenti in AI nel 2025. Mentre il 48% prevede di ricorrere all’ecosistema open source per ottimizzare le proprie implementazioni. Per le aziende intervistate che attualmente non utilizzano l’open source, 2 su 5 affermano di volerlo usare nel 2025.
Aumentare la produttività
Maribel Lopez di Lopez Research
Le organizzazioni iniziano a utilizzare l’AI su larga scala. Tuttavia molte stanno dando maggiore importanza a metriche di successo come l’aumento della produttività. In parte perché i tradizionali vantaggi in termini di ROI finanziario diretto non si sono ancora manifestati sui bilanci. Tuttavia, le imprese proseguono rapidamente con le loro strategie di AI, senza segni di rallentamento. Questo perché ne riconoscono il valore determinato dal definire casi d’uso specifici e dall’ottimizzare i progetti di AI attraverso cloud ibrido e open source. Tutto questo favorisce l’innovazione in ambito AI e influisce sui rendimenti finanziari.
Promuovere e sostenere lo sviluppo condiviso
Alessandro La Volpe, amministratore delegato di IBM Italia
È ormai condiviso che la genAI porterà nei prossimi anni un incremento di produttività in ogni settore. Ma se non alimentata dai dati aziendali su una solida piattaforma aperta, sicura, basata su cloud ibrido, l’intelligenza artificiale non può fare molto. È inoltre fondamentale selezionare e ottimizzare i modelli di AI, in modo che siano specifici per l’utilizzo e che consumino solo le risorse strettamente necessarie.Questo recente studio conferma che l’adozione di modelli di AI open source porta a una maggiore redditività finanziaria. IBM ha da tempo abbracciato una strategia open, dall’acquisizione di Red Hat allo sviluppo del portfolio watsonx e della famiglia di modelli Granite. Questo perché l’apertura migliora l’innovazione, la rende disponibile a tutti e ne facilita l’adozione. Oggi il proposito di IBM è anche quello di promuovere e sostenere lo sviluppo condiviso e collaborativo tra tutti gli attori che operano nel mondo dell’intelligenza artificiale perché questo permetterà di trasformare il potenziale delle tecnologie emergenti in ritorni per le imprese e per l’intera società.
Aumentano gli investimenti in AI, ma con un maggiore focus strategico
- L’89% delle organizzazioni intervistate prevede di aumentare o mantenere i propri investimenti in AI nel 2025. Del 62% che programma l’aumento dei propri investimenti, quasi i due quinti (39%) prevedono di aumentare la propria spesa del 25-50%.
- Solo il 5% considera di poter ridurre la spesa per l’AI, nessuno comunque di più del 50%.
- Le aziende stanno concentrando i loro investimenti in AI su aree specifiche. In particolare le operazioni IT (l’area di maggior interesse per il 63% degli intervistati). Seguono la gestione della qualità dei dati (46%) e l’innovazione di prodotti/servizi (41%).
- Riguardo ai cambiamenti strategici da apportare nel 2025, i dirigenti IT hanno identificato l’utilizzo di servizi cloud gestiti (51%), l’assunzione di talenti specializzati (48%) e l’utilizzo di open source (48%).
- Migliorare il ROI: si può per la maggioranza delle aziende
- Sei intervistati su 10 riportano di utilizzare ecosistemi open source per attingere agli strumenti di AI. Si prevede che nel prossimo anno le soluzioni di AI saranno sempre più aperte (41% nel 2025 rispetto al 37% nel 2024).
- Per oltre l’80% degli intervistati almeno un quarto delle soluzioni o piattaforme AI della propria azienda si basa su open source.
- Le aziende che utilizzano ecosistemi open source hanno maggiori probabilità di ottenere un ROI positivo rispetto a quelle che non lo fanno (51% contro 41%).
Inoltre, gli intervistati che ricorrono all’ecosistema open source prevedono di avviare più progetti pilota di AI nel 2025 rispetto a quelli che non lo fanno. Il 38% afferma di voler introdurre oltre 21 progetti pilota AI, rispetto al 26% delle aziende che non utilizzano l’open source.
Il ruolo delle metriche ROI meno tradizionali
- L’85% degli intervistati riferisce di aver fatto progressi nell’applicazione della propria strategia di AI. Solo il 9% riferisce di non averne fatti.
- Il 58% afferma che la propria azienda di solito passa da un progetto pilota di AI alla piena produzione in meno di un anno.
- Il 31% afferma che i propri investimenti in AI sono promossi più dalla volontà di innovare, rispetto al 28% che afferma siano guidati dal ROI. Il 41% indica che la propria organizzazione è spinta nella stessa misura da innovazione e ROI.
- Sviluppo software più rapido (25%), innovazione più rapida (23%) e risparmio di tempo sulla produttività (22%). Queste sono considerate le tre metriche più importanti utilizzate dagli intervistati per calcolare il ROI degli investimenti in AI. I risparmi finanziari occupano il quarto posto con il 15%.
- Quasi la metà (47%) delle aziende intervistate afferma di ottenere un ROI positivo dai propri progetti di AI. Il 33% afferma di raggiungere il pareggio; solo il 14% afferma di registrare un ROI negativo.
- Tra le aziende che non hanno ancora raggiunto un ROI positivo, il 44% prevede di iniziare a registrare risparmi tangibili entro i prossimi 1-2 anni; il 92% ritiene di poter ottenere un ROI positivo entro 3 anni.