L’infrastruttura in fibra ottica e rame di Panduit consente la connessione “future-proof” delle macchine di supercalcolo nel nuovo data center di ECMWF.
L’azienda ha aggiornato gli apparati e il cablaggio dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasting (ECMWF), organizzazione intergovernativa indipendente attiva nella ricerca dal 1975. L’istituto produce e diffonde previsioni meteorologiche numeriche agli stati membri, che possono disporre dei dati dei servizi nazionali avanzati.
Il Centro offre anche un catalogo di previsioni dati che possono essere acquistati da aziende di tutto il mondo. La struttura di supercalcolo dell’ECMWF (e il suo archivio di dati) è una delle più grandi del suo genere in Europa e negli Stati membri che utilizzano il 25% della sua capacità per i propri scopi.
Obiettivi di crescita e performance
Per far fronte alla crescente necessità di elaborazione dei dati, l’ECMWF ha deciso nel 2016 di aprire un concorso internazionale (con offerte provenienti dagli Stati membri dell’ECMWF) per ospitare un nuovo data center. L’obiettivo era quello di fornire al nuovo data center un’infrastruttura di rete ad alte prestazioni per abilitare i supercomputer utilizzati da ECMWF, che, per la natura della loro attività, dovevano fornire dati a livello europeo, utilizzando quindi server ad alta necessità che richiedono un grande spazio.
La candidatura italiana, risultata vincitrice del concorso, è stata presentata dalla Regione Emilia-Romagna e il sito scelto per il nuovo data center ECMWF è stato il nuovo Tecnopolo di Bologna, uno spazio di 13 ettari destinato a strutture di ricerca pubbliche e private, realizzate su edifici inutilizzati riqualificati e sul terreno di un’ex manifattura tabacchi.
Progettare un intero nuovo data center è stato un compito enorme ed è stato chiaro fin dall’inizio che il concetto di design del progetto sarebbe stato importante per mostrare tutti i relativi vantaggi.
Michele Toni, Senior Site Engineer di ECMWF
Siamo partiti da un foglio di carta bianco. La prima difficoltà che abbiamo incontrato è stata quella di progettare un’infrastruttura complessa prima ancora che gli edifici fossero realizzati: le distanze che avremmo dovuto considerare all’interno del sito non erano note con precisione, avevamo solo i disegni, quindi, abbiamo optato per una soluzione con cavi trunk e cavi pre-terminati.… Abbiamo scelto Panduit perché lo consideriamo uno dei migliori fornitori di tecnologie per infrastrutture passive, in entrambi i termini delle specifiche e delle prestazioni delle fibre, la qualità dei componenti e delle soluzioni tecniche offerte. Aver avuto al nostro fianco un fornitore come Panduit, che ci ha seguito in fase di progettazione e ha saputo suggerire migliorie, è stato per noi un importante valore aggiunto. Anche il supporto tecnico di Panduit si è mosso prontamente per offrirci interventi rapidi e tempestivi.
Soluzioni innovative
Le soluzioni di connettività Panduit proposte rispettavano tutti i requisiti tecnici e applicativi e le esigenze di supercalcolo adottate da ECMWF: in particolare, è stata fornita l’architettura in fibra ottica OS2 monomodale e OM4multimodale, con tecnologia PanMPO.
Il connettore Panduit PanMPO consente la migrazione da 10 a 40, fino a 100G Ethernet, mantenendo l’installazione conforme agli standard del settore, grazie alla facile conversione di genere da maschio a femmina e la commutazione rapida della polarità key-up/key-down.
L’infrastruttura in fibra ottica e rame di Panduit ha consentito la connessione di tutte le macchine di supercalcolo nel nuovo data center di ECMWF ed è stata configurata per le esigenze attuali e future.
Inoltre, il data center ECMWF ha una superficie molto ampia ed è suddiviso in diverse zone: Panduit ha quindi creato un’architettura di backbone e collegamenti orizzontali, oltre all’area di distribuzione principale.
Per quanto riguarda la fibra, la modularità dell’offerta di Panduit, che include connessioni PanMPO e LC nella stessa cassetta ottica, è stata vincente. Per alcuni collegamenti 1G, sono stati scelti componenti di connettività in rame di categoria 6A, inclusi i cavi a diametro per consentire una gestione migliore e ottimizzata della rete.
Michele Toni
Per l’infrastruttura di cablaggio della dorsale abbiamo optato per la fibra monomodale, mentre per la distribuzione orizzontale abbiamo scelto la fibra multimodale.
Il rame è stato utilizzato per la parte di rack e cablaggio. Una delle caratteristiche più notevoli è stata che un singolo contenitore ottico Panduit ci ha permesso di gestire tutte le tipologie di connettività di cui avevamo bisogno, risparmiando metà dello spazio.
La fase operativa è iniziata a settembre 2020 e il primo supercomputer è stato collegato all’inizio di giugno 2021. È stato uno dei pochi cantieri aperti in Italia al culmine della pandemia.
Se è vero che tutti i data center sono infrastrutture critiche, quello di Bologna rappresenta un’entità sovranazionale, espressione di 34 Paesi diversi, che fornisce previsioni meteorologiche numeriche a tutti i suoi Stati membri, che a loro volta utilizzano questi dati globali per produrre le loro previsioni meteorologiche nazionali.
I dati vengono utilizzati anche in tutto il mondo per scopi commerciali e di ricerca. Nonostante le continue difficoltà di approvvigionamento dei materiali, il sito è rimasto operativo e le consegne sono state soddisfatte.