Panduit: Ethernet è sempre più sotto stress, in supporto arriva LiFi

Panduit propone soluzioni innovative per garantire nuovi e sofisticati servizi, come quelli inerenti alla sicurezza, all’A/V professionale, all’illuminazione e allo smart building.

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Ancor più della rete in quanto tale, oggi l’elemento base della comunicazione è la connettività, la capacità fornire un sistema di connessione in grado di abilitare le applicazioni. Ne è ben consapevole la società Panduit, che già nel “lontano” 2008 ipotizzava la necessità di un sistema che consentisse la Unified Physical infrastructure, ovvero la convergenza di protocolli e di network. Oggi sappiamo che non solo c’è il modo per far dialogare fra loro le infrastrutture fisiche/analogiche, ma anche con quelle digitali. Attraverso la dematerializzazione abilitiamo la comunicazione fra i due mondi e questo offre nuove opportunità.

Ogni tipo di comunicazione

Gli uffici negli edifici di prossima generazione – ha affermato Gian Piero De Martino, Business Unit Manager di Panduitsaranno strutturati in maniera opportuna affinché consentano ogni tipo di comunicazione grazie all’iperconnettività. E anche se non ce ne rendiamo conto, già oggi in moltissime situazioni abbiamo un’ipeconnettività”. Consideriamo per esempio il caso di una sala in cui si possono tenere videconferenze. Al suo interno troviamo la tradizionale rete elettrica cablata, il collegamento wireless, la connettività Ethernet via cavo, i collegamenti ottici e magari anche il 5G. E siccome il 5G è basato su onde millimetriche che non riescono a passare determinate barriere architettoniche probabilmente è stato abilitato attraverso un Distributed Antenna System (DAS) che ripete il segnale 5G all’interno dell’ambiente lavorativo per avere la migliore ricezione possibile.

Senza ovviamente scordare che l’infrastruttura per la videoconferenza deve essere capace di supportare audio di alta qualità con video professionale in 4K o addirittura 8K.

Negli uffici più recenti, alcuni dispositivi possono poi essere alimentati tramite il Power over Eternet (PoE), come può accadere con l’illuminazione.

L’infrastruttura adatta per le applicazioni

Quando si parla di applicazioni una chiave di lettura importante sta nel capire quante e quali applicazioni l’infrastruttura deve sostenere – ha sottolineato Daniele Tordin, Techinical System Engineer di Panduit –. Se diamo uno sguardo al passato ci rendiamo conto che anni fa i nostri sistemi di cablaggio dovevano supportare un carico piuttosto leggero: essenzialmente, la sola trasmissione Lan. Poi è arrivata la voce e oggi siamo nell’era della convergenza. Questo significa che il sistema di cablaggio deve poter sopportare applicazioni molto pesanti, come l’audio e il video non compressi, i sistemi di sicurezza e le applicazioni wireless. Non solo. Per queste ultime servono due collegamenti Lan: uno non è più sufficiente a garantire la larghezza di banda necessaria all’applicazione. E l’alimentazione arriva attraverso i sistemi PoE, quindi tramite lo stesso cavo di rete”.

Panduit FlexFusion

Tordin ha fatto anche notare anche un altro aspetto interessante che caratterizza gli edifici moderni: i sistemi di cablaggio sono instradati in percorsi diversi da quelli tradizionali. “Una volta il sistema di cablaggio passava attraverso passerelle perimetrali o magari sotto il pavimento flottante – ha detto Tordin –. Oggi l’infrastruttura di cablaggio abbraccia tutta tutto l’edificio e un buon 50%, forse addirittura 60%, è nel controsoffitto perché c’è tantissimo da connettere a livello di ceiling, dalla sensoristica al wi-fi fino al connected lightning. Il corpo illuminante è diventato un asset it, non è più un componente del manutentore elettrico ma è parte della rete. È una transizione epocale paragonabile a quando anni fa la voce è migrata sulla parte Lan”.

Valore aggiunto all’illuminazione

Il sistema di illuminazione è diventato parte dell’intelligenza del network e c’è una serie di applicazioni che possono dare un valore aggiunto anche all’illuminazione. A partire dai sensori che controllano l’occupazione della stanza e che, per esempio, permettono di avere un report sull’occupazione nell’arco di un determinati periodo (non viene fatto un riconoscimento individuale ma si può sapere in quanti la occupano).

Nel cablaggio di un edificio si può così avere una struttura ibrida che coniuga la tecnologia tradizionale DALI con la nuova connected lightning – ha precisato Tordin –. La gestione può essere centralizzata all’interno di un unico armadio, avendo un’integrazione delle due tecnologie, che possono essere così portate su IP e amministrate da un’unica interfaccia grafica. L’impiego di particolari switch per il connected lightning permette di suddividere gli ambienti in zone che sono quindi tutte collegate al sistema di gestione centrale. Questa struttura distribuita risulta molto comoda quando si devono gestire edifici di grandi dimensioni perché riduce le problematiche relative alla dissipazione di calore, alla manutenzione, alla risoluzione dei guasti e alla gestione di molteplici dispositivi connessi”.

Da otto a due cavi con il  Single Pair Ethernet  

Per favorire questa connettività, Panduit sta per mettere in commercio il cavo più sottile che si possa trovare oggi sul mercato. Si chiama HD Matrix, ha un diametro intorno ai 6 mm, è di categoria 6A e può supportare i 10 Gbit. “Così sottile permette di evitare problemi di sviluppo di calore e del conseguente raffreddamento”, ha sottolineato il Techinical System Engineer di Panduit. Il quale ha anche evidenziato come, riguardo al cablaggio, all’orizzonte si profilino nuove e innovative tecnologie.

Una è chiamata Single Pair Ethernet (SPE). Come si intuisce dal nome, sostituisce gli otto fili usati abitualmente nelle connessioni di rete con solo due fili. “Lo standard – ha precisato Tordin – è stato approvato a marzo del 2022 ed è stato fortemente voluto da alcune tecnologie del mondo industriale per uniformare una miriade di protocolli bus seriali che esistono un unico linguaggio ethernet in quel settore. Noi di Panduit riteniamo che le reti debbano parlare tra loro. Grazie anche al single pair ethernet è possibile far comunicare una serie di apparati che non possono essere raggiunti dal cavo Lan tradizionale: ha infatti un limite di 90 m di connessione, mentre il single pair ethernet può arrivare anche a 400 m. L’SPE si applicherà probabilmente anche al connected lightning”.

Una nuova opportunità, il LiFi

Da diversi anni la rete Ethernet è il principale mezzo di trasmissione sul quale viaggiano le applicazioni, ma le necessità aumentano. “Quindi la rete Ethernet è sempre più sotto stress – ha evidenziato De Martino di Panduit – perché, oltre al trasporto dei dati, deve garantire anche nuovi servizi molto sofisticati, come quelli inerenti alla sicurezza, all’audio/video professionale, all’illuminazione, alla sensoristica, al building management e così via. Però si profila un’opportunità per sgravare la rete Ethernet. Questa opportunità è il LiFi”.

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Il LiFi, acronimo di Light Fidelity, è una tecnologia che consente la trasmissione di dati e informazioni attraverso la modulazione della luce LED. Offre numerosi vantaggi, come una maggiore larghezza di banda e un’alta velocità di trasmissione dati: oggi si arriva a 1Gb/s, ma la prospettiva è di arrivare nel 2025 a 1 Tbit/s.

Utilizzando la luce, LiFi non emette radiofrequenze e, quindi, può essere utilizzata in ambienti sensibili e ostili alle interferenze come ospedali, aerei e basi militari. Inoltre, per sua natura la luce non oltrepassa le barriere fisiche e questo la tutela maggiormente da potenziali attacchi hacker dall’esterno, rendendo la trasmissione di informazioni e dati veloce e sicura.

Altra importante caratteristica del LiFi è la precisione in termini di geolocalizzazione: è possibile rilevare la posizione di un device con un margine di errore di pochi centimetri.

Soluzioni applicative e progetti innovativi

“Il LiFi unisce in un’unica soluzione i principi di transizione ecologica, digitale e delle infrastrutture di rete, principali pilastri di tutte le misure PNRR – ha affermato Francesco Paolo Russo, fondatore e Ceo della società To Be, system integrator specializzato in soluzioni LiFi e partner di Panduit –. Sprigionare le potenzialità della luce vuol dire soddisfare la sempre crescente domanda di traffico dati in sinergia con altre tecnologie di trasmissione, ma vuol dire anche valorizzare i grandi ambienti con sistemi di navigazione indoor, funzionali all’orientamento e anche all’abbattimento delle barriere fisiche per le persone con disabilità”.

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Partendo da queste potenzialità del LiFi, To Be ha realizzato tre soluzioni applicative: LiFi Geolocation, sistema di geolocalizzazione indoor che abilita servizi di navigazione; LiFi Streaming, sistema per una connessione wireless bidirezionale alla rete di PC e/o tablet; LiFi Point To Point, sistema di comunicazione punto-punto capace di fornire connettività in modalità wireless anche su lunghe distanze.

To Be ha al suo attivo vari progetti LiFi molto significativi in diversi ambiti. Tra i più importanti si possono annoverare le installazioni all’interno del Parco Archeologico di Pompei, Castel del Monte, il Museo MArTA di Taranto, il Museo Nazionale Archeologico di Altamura. Inoltre, To Be ha portato il LiFi in diverse scuole tra Lazio e Marche, per permettere agli studenti di connettersi alla rete via luce in maniera sicura, veloce e sostenibile, mentre all’ASL Napoli 2 Nord, gli ospedali di Pozzuoli, Ischia e Procida rappresentano le prime strutture sanitarie italiane in cui il LiFi ha permesso di migliorare i servizi a disposizione di pazienti, visitatori, medici e personale ospedaliero.