Francesco Zorzi, Technical Manager della società, ci parla dei NAS Synology, delle soluzioni hardware e software, e ci racconta l’approccio – unico – del brand sul territorio nazionale.
La chiacchierata ha rappresentato una proficua occasione per fare il punto sulle tante attività che l’azienda porta avanti a livello internazionale e in diretta connessione con i partner e l’intero ecosistema. È un momento di grande trasformazione per Synology, che sta ampliando il proprio orizzonte al di là del “solo NAS”. Un ambiente operativo profondamente rinnovato, nuovi device e tanti servizi integrati consentono all’azienda di proporsi come partner affidabile per la trasformazione degli ambienti di lavoro.
Impossibile incominciare l’intervista senza parlare di DSM 7.0. La nuova release è stata largamente attesa da parte della community e dai clienti.
– Che considerazioni può fare dopo quasi 10 mesi dall’immissione sul mercato?
Nella visione strategica Synology, DSM 7.0 è un tassello fondamentale, non una “semplice” major release. Si è lavorato intensamente per ridefinire le fondamenta stesse dell’ambiente operativo, con particolare attenzione su direttrici di primaria importanza. Si è scelto di potenziare l’infrastruttura in ottica di sicurezza e autenticazione protetta, ma anche in rapporto a funzioni di monitoraggio real-time, arrivando a una architettura che permette la condivisione cross-site e un tangibile aumento del volume gestibile di dati.
Il sistema include nuovissimi servizi, come Active Insight, una soluzione di diagnostica dei dispositivi su ampia scala. Active Insight ha raccolto consensi grazie alla visibilità che è in grado di offrire. La piattaforma consente di fare trouble shooting mirato, di avere una overview del parco NAS installato e di usufruire di funzioni di configurazione guidata e supporto diretto.
Active Insight per NAS Synology
La sicurezza, le capacità di gestione del sistema e di collaborazione sui dati, sono i miglioramenti principali di DSM 7.0, che rappresenta un enorme passo avanti per le soluzioni NAS e SAN di Synology. Basandosi sul successo di C2 Storage, Synology sta lanciando prodotti ibridi e prettamente cloud, un nuovo gestore di password, la directory as a service, il backup nel cloud e soluzioni di condivisione sicura dei file.
Ad oggi, il feedback dei clienti e della comunità è estremamente positivo. Le funzionalità atte a semplificare l’integrazione con gli ambienti di business e il cloud sono state particolarmente apprezzate.
DSM è diventato un ambiente “orientato alle applicazioni”, un altro aspetto che ne permette un uso ancora più estensivo e personalizzato da parte delle aziende.
Hybrid Share, collaboration efficace
Nel complesso, la filosofia Synology vede sempre al centro “i dati”: informazioni che devono essere preservate al meglio possibile, ma che ora devono essere accessibili con maggiore facilità e attraverso sistemi e piattaforme multiple. Synology C2 e Hybrid Share sono pensati per semplificare e velocizzare le procedure e le attività quotidiane.
Hybrid Share offre una illimitata capacità di storage, il ripristino istantaneo di dati e setup e semplifica la collaboration tra team e collaboratori, anche distanti tra loro. Abilitando un vero schema di storage ibrido, Synology abbina la capacità locale di uno o più NAS (o una parte di essa), alla scalabilità del cloud proprietario C2, ospitato sui datacenter della società.
Lo spazio locale sul NAS diventa dunque una sorta di cache, utile per contenere i file ad accesso più frequente, mentre lo spazio cloud (ampliabile in qualsiasi momento), consente di archiviare tutti i dati aziendali senza riserve o i possibili problemi di capacità di una soluzione solo on premise.
Lavorare fluidamente con i NAS Synology
Grazie alla deduplica e alla crittografia end-to-end, la piattaforma assicura la massima sicurezza dei dati (GDPR compliant e a prova di ransomware) e la possibilità di recovery istantaneo dei file. Questo sistema azzera i problemi tipici della replica offsite, dato che i singoli file saranno disponibili in pochi istanti, senza dover attendere l’intero processo di sincronia. Per chi lavora remotamente ai medesimi file, il sistema consente di allertare gli altri utenti della momentanea apertura di un documento da parte di un dato collega, scongiurando la perdita delle modifiche e possibili fraintendimenti tra uffici.
Per una collaboration affidabile, la piattaforma Synology consente di montare la stessa cartella Hybrid Share su diversi NAS, rendendo possibile la personalizzazione delle dimensioni massime della cache per ogni NAS. In questo modo, dipendenti e lavoratori potranno accedere ai file con velocità elevate ed elaborare con profitto file di grandi dimensioni.
I dati archiviati sul NAS sono infatti accessibili a “velocità LAN”, per una user experience di alto livello, sia attraverso i protocolli di rete standard (SMB, AFP, NFS, FTP…), sia via browser, con Synology File Station.
Durante le attività di accesso e sincronia, i dati sono sottoposti a crittografia end-to-end AES-256. La sicurezza dei documenti è sempre garantita, a prescindere dal luogo in cui sono archiviati, se sono nel cloud pubblico oppure in transito. Le chiavi private sono generate lato client e non passano mai a Synology. Soltanto chi detiene la chiave può decrittare i suoi dati e avervi accesso.
L’integrazione è la chiave
Le soluzioni Synology sono altamente integrabili nel network aziendale e consentono di ampliare le possibilità del team di lavoro. In questi mesi, dal lancio della release 7.0, gli utenti hanno apprezzato ancora di più la capacità di miscelare funzionalità on-premise con i servizi esterni (come, per esempio, Active Backup for Google Workspace e Active Backup for Microsoft 365) e l’ampio supporto per hypervisor e VM. In questo senso “l’azienda ha sempre tenuto tutti i canali aperti in rapporto alle differenti verticali di mercato”, precisa Zorzi.
DSM rimane il “cuore” dell’offerta Synology; il vero abilitatore tecnologico che dà vita al “ferro”.
Per mantenere il sistema sempre al passo coi tempi e con le richieste provenienti da ogni parte del mondo, l’azienda impiega una forza lavoro R&D quantificabile in circa 500 sviluppatori. Si tratta di figure altamente qualificate, talune orientate su specifiche attività e feature di sistema.
Nasce così uno “sviluppo orientato alle richieste del mercato”. Non è l’approccio più economico da gestire ma, senza dubbio, paga.
La netta separazione tra sviluppo hardware e software ha permesso di ottimizzare risorse e raggiungere risultati in tempi contenuti. Non solo, ha anche consentito di coordinare i gruppi di lavoro e i progettisti per realizzare macchine tailor made, sulle specifiche richieste di una country.
Come specifica Zorzi: “l’Italia è un caso classico, dove le esigenze di business, le competenze e le necessità peculiari degli imprenditori richiedevano un hardware su misura”. È l’esempio del DS1621xs+, uno storage dall’alto potenziale ma strutturato in formato desktop e, pertanto, indicato soprattutto per quegli ambienti con reparto IT minimale e sprovvisti di armadiature rackmount.
NAS Synology: una lineup prodotti chiara
Al tempo stesso, la lineup di prodotto Synology è completa e chiara, facilmente interpretabile perché non esageratamente sovraccarica di modelli tra cui scegliere.
Il disaccoppiamento hardware/software ha permesso, dunque, di poter valutare indistintamente i modelli a listino, dato che le funzionalità software sono disponibili parimenti per le unità entry-level, così come per i top di gamma.
Nel complesso, la strategia del brand per l’Italia nasce da un forte concetto di territorialità e di continuo rapporto con partner e integratori. L’ascolto delle esigenze di ogni ambiente e realtà locale ha permesso di comprendere i problemi specifici e di assecondare richieste, perfezionando prodotti e architetture.
Nascono così soluzioni che, per esempio, sono in grado di organizzare la banda in funzione del carico, per non rallentare le attività dell’ufficio quando è presente una connessione di vecchia generazione. E ancora, dinamiche di autoapprendimento basate sul Machine Learning, per consentire al NAS di apprendere le modalità d’uso uniche di un dato cliente e servire al meglio una specifica realtà.
La sicurezza, tra dubbi e richieste
La sicurezza è un argomento di cui non si può non parlare, soprattutto negli ultimi anni. Il concetto stesso di sicurezza sta cambiando nel tempo ed è importante essere aggiornati e disporre di apparati evoluti.
DSM 7.0 è stato ulteriormente raffinato anche sotto questo aspetto. Allo stesso tempo, operando localmente, l’azienda si pone quale interprete delle esigenze dei clienti, affiancando integrator e installatori, per capire al meglio il contesto e le reali necessità. In tutto questo, sottolinea ancora Zorzi: “il dialogo con le aziende del territorio è fondamentale!”.
– Quali dubbi o criticità riscontrate? La sicurezza è un aspetto pervasivo, non c’è settore che sia immune dagli attacchi. Come rispondete?
Oggi, “l’attacco non è proporzionato all’attaccante; un attacco di phishing o ransomware non è necessariamente preparato. È infatti possibile acquistare minacce e strumenti malevoli come servizi. Oggi, un criminale orientato alla frode è armato e supportato da soggetti globali esperti in cyberattacchi”.
La monetizzazione di una determinata attività criminale è quasi sempre l’obiettivo finale degli attaccanti. Ogni campagna malevola è sviluppata su più livelli e prevede la partecipazione di differenti attori, con competenze e capacità differenti.
Per esempio, già con i cosiddetti ransomware 2.0, i criminali hanno cominciato a concentrare la propria attenzione anche sui sistemi di backup. Bloccare e rendere indisponibile un archivio di backup significa togliere alle imprese una potente arma per rimediare rapidamente ai danni dovuti a un attacco mirato.
NAS Synology, proteggere e condividere i dati
Più recentemente, con i ransomware 3.0, gli autori delle minacce informatiche si stanno concentrando sulla crittografia e l’esfiltrazione o il furto dei dati, per esporli o venderli illegalmente come parte di uno schema fondato sulla ‘doppia estorsione’. Un attacco informatico può non solo compromettere i dati, ma causare anche danni duraturi alla reputazione dell’azienda.
Per aiutare le imprese a migliorare i propri piani di business continuity, Synology favorisce da tempo l’adozione di schemi di autenticazione a due fattori e sistemi per l’autenticazione strutturata, capaci di irrobustire l’intera catena di accesso ai dati. È inoltre possibile prevedere tecniche di offuscamento dei NAS connessi alla rete, per evitare che siano individuati e attaccati. Occorre certamente un ampio interscambio di conoscenze tra i soggetti coinvolti nella progettazione e nella manutenzione delle reti aziendali. Solo così, e con la giusta tecnologia, è possibile migliorare la resilienza aziendale.
Per favorire tutto questo, Synology è attiva sul territorio con momenti formativi, in presenza e online, ed è altamente favorevole a organizzare opportunità di incontro e scambio di informazioni su temi specifici.
– Formazione: che attività portate avanti? Cosa è cambiato sotto questo aspetto in due anni di pandemia?
“Collaborare con i partner per ottenere un prodotto migliore”: anche così, Synology raccoglie informazioni e le richieste del mercato. Webinar, tavole rotonde e persino un canale Discord sono alcuni degli strumenti che servono per far crescere una comunità e per legare a doppio filo aziende e consumatori.
In questi anni di pandemia si è dovuto, giocoforza, lavorare più da remoto e online ma, come sottolinea Zorzi, ma “il problema non è il mezzo usato”.
Fare comunità e condividere problemi e soluzioni è un modo concreto per avvicinare gli utenti e aumentare la base comune di conoscenze. Partner e clienti chiedono anche questo: momenti di aggregazione e di sperimentazione. Si passa dai corsi di formazione a sessioni altamente specializzate, aperte a un massimo di 30 persone.
Tutti questi strumenti hanno consentito, e consentono tuttora al brand di crescere sul mercato italiano. Paradossalmente, i progetti in fase di sviluppo e in crescita sono attualmente prossimi a quelli del mercato francese, per numerosità; sebbene il mercato d’oltralpe abbia volumi 10 volte superiori.
Forte dell’esperienza fatta in periodo di lockdown e pandemia, Synology è oggi ancora più forte e consapevole dell’importanza di un rapporto diretto con partner, integratori e clienti. L’azienda continua e continuerà in questo solco, pronta a innovare e a favorire lo sviluppo tecnologico e di business delle imprese.