Commissionata da Logitech, la ricerca a livello globale sullo stato dell’arte del lavoro ibrido vuole fare il punto sulla situazione attuale e lo scenario futuro. Complice la pandemia e la diffusione dello smart working, il paradigma lavorativo diventa sempre più ibrido. Ovvero una commistione di esperienze fisiche e virtuali . Il lavoro ibrido mette al centro la persona definendo i luoghi in cui vivere l’esperienza: ufficio, casa, viaggio, biblioteca, coworking e molto altro. Se questo fosse lo scenario del lavoro futuro, qual è la situazione attuale? Come si stanno muovendo le imprese e quali sfide stanno affrontando?
Accelerazione degli investimenti, ma strumenti non ancora ottimizzati
Per rispondere a queste domande, Logitech ha reso noto lo studio condotto con il supporto della società Frost & Sullivan “Progetta soluzioni di collaborazione personale per la forza lavoro ibrida di oggi”, dal quale è emersa una fotografia dei cambiamenti occorsi nei mesi della pandemia e in cui si evidenziano le esigenze odierne dei dipendenti e le sfide degli IT manager, su cui incombe la responsabilità di abilitare il nuovo paradigma.
Ricerca di Logitech sullo stato dell’arte del lavoro ibrido
In termini generali, l’indagine rileva un’importante accelerazione degli investimenti in strumenti di collaborazione a livello globale. Emerge infatti che il 57% del campione preso in esame lo ha già fatto, mentre il restante 35% prevede di farlo nei prossimi due anni. Questo testimonia l’impegno delle imprese a supportare la forza lavoro ibrida. Ma anche che i mezzi tecnologici non sono ancora perfettamente adeguati allo scopo. Tra le sfide da affrontare e vincere, il 65% degli IT manager cita quelle relative alla sicurezza dei dati, Senza dimenticare lo scarso engagement dei dipendenti (56%), che si ripercuote su produttività ed efficienza.
Le basi solide dell’hybrid work: piattaforme sicure e hardware di qualità
Per supportare un mondo che cambia, i responsabili IT e i dipendenti hanno bisogno di piattaforme di collaboration. Oltre a tutto l’hardware a supporto, che comprende webcam personali, auricolari e cuffie con microfono. Per gli IT manager, in particolare, è fondamentale ridurre la complessità di gestione dei dispositivi usati dai dipendenti e vogliono un pannello di controllo unificato, visibilità e sicurezza per dati e applicazioni. Per questo scalabilità, accessibilità, sicurezza e il modello a servizio tipici del cloud rappresentano un supporto adeguato a tali esigenze.
La fase di post pandemia
Nel post pandemia si è verificato un forte incremento (+350%) nell’uso del video come modalità di comunicazione. Per le aziende, diviene quindi necessaria la fornitura di prodotti pratici, semplici da usare e di qualità, che favoriscano la produttività quotidiana. Secondo la ricerca, durante la pandemia il 56% delle aziende ha distribuito soluzioni per videoconferenze desktop a tutti i dipendenti. Il 52% sistemi client voce e di Unified Communications e il 51% ha fornito cuffie con microfono.
Lavoro ibrido, la ricerca a livello globale di Logitech
Gli utenti finali, dal canto loro, chiedono strumenti di livello professionale, in grado di migliorare il comfort e di condividere facilmente audio, video e altri contenuti. Dispositivi che siano plug and play, ma che garantiscano anche un’ottima qualità della voce e del video durante le video-call. Non si dimentichi, infatti, che il 26% dei responsabili IT identifica con la facilità d’uso e la qualità le due principali caratteristiche assenti nelle attuali soluzioni di videoconferenza.
Il lavoro ibrido è il “new normal”
La ricerca parla chiaro, il lavoro da remoto non verrà meno. È significativo infatti che il 93% degli intervistati prevede che circa un quarto dei dipendenti possa continuare a lavorare da casa. Da questo scaturisce una conseguente revisione degli spazi aziendali e un aumento per il 36% delle aree di condivisione (sale riunioni). Il 28% invece lavorerà completamente da remoto, a testimonianza di una trasformazione epocale che cambierà per sempre la concezione dell’esperienza lavorativa.
Lo smartworking crescerà anche nel post pandemia
Il trend di crescita della modalità smart working ibrida è confermato anche dallo studio condotto a novembre 2021 dall’Osservatorio del Politecnico di Milano. Dove è emerso che saranno 4,38 milioni i lavoratori che opereranno almeno in parte da remoto e questa norma sarà introdotta nell’89% delle grandi aziende, nel 62% delle PA e nel 35% delle PMI. In ciascuna realtà il file rouge sarà quello di ristrutturare gli spazi di lavoro in modo da trovare il miglior equilibrio fra lavoro in ufficio e a distanza. Obiettivo mantenere i benefici che sono stati messi in luce sia da dipendenti che dai datori di lavoro in termini di efficacia, efficienza e work life balance.