Enel ha deciso la cessione del 50% del capitale di Open Fiber

Il closing dell’intera operazione è previsto nell’ultimo trimestre del 2021.

open fiber F2i Sgr

Enel ha formalizzato di aver deciso la cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta in Open Fiber pari al 50% del capitale sociale, per 2.650 milioni di euro. In particolare, il contratto relativo alla cessione a Macquarie Asset Management del 40% del capitale prevede un corrispettivo di 2.120 milioni di euro. Inclusivo del trasferimento dell’80% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati.

In linea con quanto già annunciato al mercato, il contratto prevede che il corrispettivo sopra indicato risulti incrementato ad un tasso pari al 9% annuo. La cifra è calcolata a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al closing dell’operazione. Il contratto relativo alla cessione a CDP Equity S.p.A. (“CDPE”) del 10% del capitale di Open Fiber prevede a sua volta un corrispettivo di 530 milioni di euro. Anch’esso inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati.

Alcuni aspetti del contratto

I contratti sopra indicati prevedono inoltre il riconoscimento in favore di Enel degli “earn-out”, legati ad eventi futuri ed incerti. Il perfezionamento della cessione a Macquarie Asset Management e CDPE dell’intera partecipazione detenuta da Enel.

Atteso nel corso dell’ultimo trimestre del 2021, è subordinato ad una serie di condizioni, tra cui si segnalano:

  • l’ottenimento, da parte delle banche finanziatrici di Open Fiber, dei waiver necessari al trasferimento a Macquarie Asset Management del 40% del capitale di Open Fiber detenuto da Enel;
  • l’ottenimento delle varie autorizzazioni amministrative propedeutiche al trasferimento a Macquarie Asset Management e CDPE dell’intera partecipazione detenuta da Enel in Open Fiber. Con particolare riguardo alla procedura in materia di golden power presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’autorizzazione dell’Autorità Antitrust comunitaria.