Lexmark, leader del settore printing, propone una interessante riflessione sul tema della economia circolare, in un’epoca contraddistinta da troppo usa e getta.
Basti pensare all’ultima volta che si è gettato via qualcosa, che si tratti del bicchierino di caffè, piuttosto che del tubetto vuoto del dentrificio. E tuttavia, non ci si sofferma mai a pensare a cosa sia quel “via”. È un posto che non esiste, infatti. Quando gettiamo qualcosa, questi oggetti non spariscono, ma vanno da qualche altra parte perché il Pianeta Terra è un ecosistema chiuso. Tutto va da qualche parte – nell’atmosfera, nella discarica o nell’oceano. Anche ciò che gettiamo nello spazio sta diventando un problema.
A mano a mano che le persone si rendono conto che non esiste un cucchiaio monouso (per esempio), comprendono anche che la capacità di produrre qualcosa di nuovo, da materie prime grezze, non può andare avanti per sempre. Ellen MacArthur, la nota velista e creatrice della Ellen MacArthur Foundation, che collabora con aziende e scuole per accelerare il passaggio a un’economia circolare dichiara: “C’è stato un momento in cui ho realizzato che le risorse sono finite. Quello che si ha – e basta. Non c’è altro”.
Un’economia circolare, a differenza di quella lineare, modifica il percorso unidirezionale di prendi, fai, usa e getta in una ruota in cui la longevità si basa su design e produzione. Riutilizzo e riciclo guida la scelta del consumatore, e c’è un impatto positivo sui conti aziendali con l’impiego del modello riusa/ripara/ricicla. Una ricerca McKinsey suggerisce che solo i risparmi in materiali potrebbero eccedere 1 triliardo di dollari l’anno entro il 2025 e che, alle giuste condizioni, un’economia circolare potrebbe divenire un driver tangibile per innovazione industriale, creazione di posti di lavoro e crescita nel 21mo secolo. Lexmark vanta notevoli iniziative in questo ambito. Il nostro programma di riciclo, progettato dai nostri ingegneri, usa carta riciclata per creare imballi che vengono impiegati per proteggere i prodotti durante le spedizioni. Convenienti, pratici e realizzati al 100 percento da rifiuti, questi imballi non solo forniscono un’ottima protezione alle nostre cartucce, ma possono anch’essi essere riciclati.
Tonerpave, sviluppato dal noto consumables takeback programme designer, Close the Loop, è un’altra iniziativa pensata per massimizzare il riutilizzo delle cartucce esauste. Nel 2017, Lexmark ha recuperato 625 tonnellate di toner da cartucce riciclate e processi manifatturieri. L’88 percento (551 tonnellate) è stato usato da Close the Loop per Tonerpave, un additivo per l’asfalto composto da copertoni, toner e petrolio riciclati. Questo asfalto è stato impiegato nel parcheggio della nostra sede a Lexington, Kentucky, a dimostrazione che è possibile ripensare il modo in cui prolunghiamo la vita dei nostri prodotti.
Adottare l’economia circolare non avviene da un giorno all’altro, ma è un processo trasformativo. E noi siamo orgogliosi di essere una delle aziende pioniere in questo viaggio.