Panasonic Toughbook CF-XZ6 rientra tra i device professionali per la mobilità, anche in situazioni di relativa difficoltà. Alle buone doti di resistenza si affianca una più che discreta versatilità d’uso.
Buona parte del merito va al formato detachable: con una semplice manovra è possibile sbloccare e riagganciare il display, il tutto senza smettere di lavorare o interrompere eventuali attività in corso. Dopo un breve periodo di pratica, l’operazione risulta abbastanza facile e operabile anche con una sola mano. In generale lo chassis appare robuste, ben assemblato, anche se non propriamente elegante. Di sicuro in questo caso si è badato alla sostanza e alla realizzazione di un prodotto affidabile e capace di durare nel tempo.
Questo detachable è molto sottile e maneggevole, la base incorpora numerose porte (anche legacy), per una maggiore facilità di integrazione.
Il tablet incorpora lo schermo da 12” con matrice QHD da 2.160×1.440 pixel. L’elevata densità di pixel per pollice restituisce immagini cristalline ad alta definizione, un particolare importante nel caso si debbano analizzare o modificare immagini o progetti 2D/3D CAD CAM. La finitura antiriflesso offre un accettabile compromesso tra luminosità e riduzione dei riflessi parassiti, soprattutto in ambienti esterni. Nel complesso il dispositivo è maneggevole, leggero e risponde con precisione alle sollecitazioni quando si lavora attraverso il touchscreen.
La finezza: la base incorpora due piedini retrattili per inclinare il piano di lavoro e semplificare la digitazione.
Il tablet include una porta USB Tipo-C, oltre al tasto di accensione, la regolazione del volume e lo slot per la SIM, nel caso sia presente il modem opzionale 4G LTE. Il lato inferiore ospita la porta per la connessione rapida alla tastiera e l’ingresso per l’alimentazione.
La base del notebook costituisce uno strumento estremamente versatile, dato che integra tastiera, touchpad, una batteria secondaria e numerose porte. Tra queste una VGA e HDMI, tre USB 3.0, una porta LAN e il lettore SDCard. Un apposito pulsate permette di impostare il funzionamento in fase di ricarica. È possibile abilitare la ricarica della batteria interna al tablet utilizzando quella secondaria presente nella base. Diversamente questo meccanismo può essere disabilitato, per preservare l’accumulatore removibile e privilegiare una ricarica tramite rete.
Tastiera e mouse sono un valido supporto al semplice utilizzo tramite touch ma non sono privi da difetti. In caso di digitazioni prolungate la tastiera mostra tutti i propri difetti. Pur essendo silenziosa e precisa, il layout a tasti ravvicinati e la presenza di un tasto “Invio” e di una barra spaziatrice di dimensioni ridotte, rendono difficile la digitazione. Il touch circolare, non una novità per il mondo Panasonic, offre un diametro di appena 42 mm, un vero limite per le attività che richiedono un uso intensivo del sistema di tracciamento.
Nel dettaglio la batteria rimovibile integrata al di sotto della tastiera.
Durante l’uso, il sistema si è dimostrato brillante ed esente da blocchi o anomalie. Questo nonostante le elevate temperature registrate quando il notebook è posto sotto stress continuativo. In questo caso il sistema di ventilazione, mai veramente rumoroso, entra in funzione al massimo delle sue capacità, evacuando aria decisamente molto calda. In aggiunta, lo chassis, che certamente viene in parte sfruttato come radiatore, si scalda in modo evidente nella sezione posteriore, verso destra (dove risiede la CPU e sono presenti le due feritoie di entrata e uscita dell’aria).
Come rilevato con la versatile FLIR DM284 (leggi qui la prova), la temperatura del profilo superiore può arrivare facilmente a 44,5°C, quando il notebook viene utilizzato intensamente.
In un uso in modalità notebook, la problematica risulta di minore importanza, mentre si rende immediatamente presente usando il Toughbook CF-XZ6 come tablet (in questo senso una specifica avvertenza viene riportata dal sistema operativo all’avvio del sistema).
