Red Hat, l’innovazione open source per il business di domani

Red Hat, l’innovazione open source per il business di domani

L’anno fiscale 2015 si è appena concluso e Red Hat rende noti, con un certo entusiasmo, i risultati appena archiviati, dichiarando contestualmente gli obiettivi per il breve periodo.
Gianni Anguilletti, Country Manager per l’Italia, sottolinea come, nonostante un contesto macroeconomico difficile, l’azienda sia cresciuta, guadagnando margini importanti di mercato. L’anno fiscale si è concluso con entrate per 1,79 miliardi di Dollari e una crescita del 17%, con una sensibile accelerazione di business rispetto al precedente anno. Si è registrato uno sviluppo delle attività legate all’application development e al cloud, con un +43% e un irrobustimento generale della posizione di Red Hat come leader del settore open source enterprise.
Di fatto, l’azienda vanta un netto di cassa superiore ai 2 miliardi di Dollari, investe importanti risorse in ricerca e sviluppo ed è il più grande contribuente per quanto riguarda numerosi progetti nella comunità open source.

Red Hat, l’innovazione open source per il business di domani

Numeri a parte, Red Hat ha capitalizzato simili risultati mettendo in atto quello che può essere considerato un vero e proprio circolo virtuoso, che include da un lato le evoluzioni della tecnologia, dall’altro quelle organizzative.
In pratica, aggregando parametri quali la completezza funzionale, un’apertura della visione globale e la flessibilità delle architettura più moderne, come l’open hybrid cloud, è stato possibile immettere sul mercato numerose piattaforme e architetture, che costituiscono, oggi, il fiore all’occhiello del portfolio Red Hat.
Non solo, il team, particolarmente dinamico e preparato, ha messo al centro della propria visione strategica le persone, il mercato, focalizzandosi sulle reali richieste di partner e clienti.

Questo si è tradotto in una copertura estesa delle funzioni dello stack open source di Red Hat, che spazia dal sistema operativo vero e proprio, ai sistemi di virtualizzazione, middleware, SOA, System Management, Storage, Big Data e cloud. L’apertura verso i maggiori Hypervisor e l’approccio ibrido in ambiente cloud, hanno consentito una più facile adozione delle piattaforma Red Hat presso i clienti, decretandone il successo.

Citando Gartner, Anguilletti evidenzia come il business moderno sia sempre più orientato su due direttrici, secondo quello che viene definito il Bimodal IT. Da un lato le infrastrutture IT canoniche, dove è richiesta affidabilità, piani di sviluppo solidi e uno sviluppo che impiega molti mesi, dall’altra i cosiddetti “sprinters”, ambienti agili, di tipo business centric e che possono decollare in pochi giorni o settimane. Sempre più, infatti, le componenti ICT dovranno soddisfare questi requisiti di business, per supportare in modo concreto realtà dinamiche e congegnate per la realtà odierna.
Concentrandosi sulle singole individualità, ma soprattutto sullo sviluppo di soluzioni, Red Hat è in grado di tenere testa ai contesti più moderni. Tra le piattaforme introdotte in tempi più recenti a supporto delle attività di business, Red Hat Enterprise Linux 7, OpenStack 6 e una lunga serie di servizi, che si affiancano ai pacchetti Service Oriented Architecture e Middleware. Le soluzioni più innovative sono frutto della ricerca continua, ma anche di acquisizioni mirate, come quella di Inktank, eNovance e, più recentemente, FeedHenry.
In questo modo, come evidenziato da Anguilletti, Red Hat è stata in grado di offrire un valore aggiunto ai sistemi IT e di gestione, come testimoniano le partnership avviate con clienti di prestigio, quali Intesa San Paolo Assicura, UniCredit, Vodafone, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Italiano e l’European Space
Agency.