Eugenio Libraro, Regional Director Italy&Malta di F5 Networks analizza le fasi di sviluppo e realizzazione delle applicazioni, dagli albori della new economy al cloud computing. Nel 2000, epoca delle dot-com e della new economy, le applicazioni venivano fornite in genere a partire da un data center fisico. Di solito si trattava di una stanza dedicata al piano rialzato della sede principale dell’azienda o in uno spazio affittato da uno dei fornitori di hosting web – o entrambe le cose.
Ben presto, le multinazionali e i siti di ecommerce hanno iniziato a distribuire le proprie applicazioni e posizionarle su data center fisici multipli per affrontare la geo-localizzazione, la ridondanza e le sfide di disaster recovery. Si è trattato di un impegno costoso, anche senza considerare il collegamento in rete, la larghezza di banda e i costi per le linee affittate.
Con l’affermarsi della virtualizzazione dei server, è diventato possibile dividere le risorse per le diverse applicazioni, in questo modo la distribuzione dei contenuti non è più stata legata 1:1 con il dispositivo fisico. Per il contenuto diviene potenzialmente possibile sussistere in qualsiasi luogo.
A partire dalla tecnologia di virtualizzazione come forza trainante, il cloud computing è riuscito ad affermarsi dando vita e offrendo una vera e propria “autostrada” per lo sviluppo delle applicazioni.
Mentre cresceva l’adozione del cloud, insieme a software, piattaforme e infrastrutture che lo abilitavano, le aziende hanno potuto iniziare a distribuire le proprie risorse in tutto il mondo in modo rapido, semplice ed economico. Questo ha permesso alle organizzazioni di posizionare il contenuto più vicino all’utente a seconda della zona geografica e definire livelli di tolleranza degli errori in caso di indisponibilità dei dati. Il cloud ha offerto alle organizzazioni anche un modo nuovo per gestire i servizi, non più semplici scatole che offrono “provisioning just-in-time” o “over provisioning”, in modo a volte molto costoso.
Il cloud, in netta contrapposizione, ha abilitato l’IT as a Service e la flessibilità per poter scalare se necessario. Oggi, abbiamo raggiunto un’ampia varietà di opzioni disponibili per distribuire le applicazioni critiche. Molte organizzazioni possiedono servizi di data center on-premise privati di proprietà, altri hanno localizzato le risorse in un luogo dedicato.
Al fine di raggiungere e anche mantenere la disponibilità continua delle applicazioni tenendo allo stesso tempo il passo con il ritmo di nuovi rollout applicativi, molte organizzazioni guardano ai nuovi orizzonti del data center, considerando anche il cloud, per garantire la disponibilità delle applicazioni.
Un aspetto importante se si considera come, secondo IDC, ben l’84 per cento dei data center abbia riscontrato problemi legati a potenza, spazio, capacità di raffreddamento, asset, tempi di attività e tempi di funzionamento, che hanno inciso negativamente sulle operazioni di business. Queste criticità si traducono in ritardi nel rollout delle applicazioni, in interruzioni del servizio clienti o in spese impreviste per affrontare le emergenze.
Le aziende hanno spesso scoperto, a proprie spese, che operare su più data center non è una cosa facile. Le nuove implementazioni di data center, o anche l’integrazione dei data center esistenti, possono causare il caos e ripercuotersi allo stesso modo su visitatori, dipendenti e personale IT. Le proprietà pubbliche di Internet, l’accesso dei dipendenti alle risorse aziendali, e gli strumenti di comunicazione come la posta elettronica richiedono sicurezza e funzionalità back-end di replica dei dati per garantire la consistenza dei contenuti. All’apice di tutto questo vi è la necessità di mantenere il controllo su sistemi critici sparsi in tutto il mondo, e questo rappresenta sempre una bella sfida!
Le aziende che si adoperano per semplificare, proteggere e consolidare i propri data center sono in grado di mitigare l’impatto sugli utenti o sulle applicazioni, ridurre i tempi di inattività, garantire la disponibilità continua, e ottenere la scalabilità on-demand che hanno bisogno.
La piattaforma BIG-IP di F5 offre alle aziende application services globali per DNS, identità federate, sicurezza, SSL off-load, ottimizzazione e per la tutela dello stato e della disponibilità delle applicazioni. Insieme, questi servizi garantiscono un’infrastruttura di application delivery globale intelligente, economicamente efficace ed efficiente rispetto a qualsiasi mix ibrido di data center si scelga di adottare.