A livello costruttivo il NAS si distingue per uno chassis realizzato con materiali plastici di colore bianco, con misure di 177x180x235 mm. La ventola posteriore da 120 mm consente il raffreddamento adeguato dei dischi interni anche in caso di utilizzo intensivo, senza diventare rumorosa. In questo modo è possibile posizionare il NAS anche in un ambiente dove si trovano operatori, senza il rischio di disturbare le normali attività d’ufficio.
Per contro, diversamente dalla maggior parte dei Turbo NAS che abbiamo provato, il TS-451 sembra essere meno rifinito. Di fatto, lo chassis bianco costituisce l’elemento portante, dato che non è presente una struttura interna in metallo, eccezion fatta per le slitte dei quattro drive. Gli stessi cassetti rimovibili sono realizzati unicamente in plastica e sono privi di blocco di sicurezza. Sebbene, nel complesso, il NAS risulti abbastanza robusto, l’accoppiamento tra parti in materiale plastico amplifica il rumore prodotto dai drive, soprattutto nelle operazioni di ricostruzione, copia o lettura molto intense. In aggiunta, la maschera frontale che accoglie i LED è stata realizzata con una finitura argentata di ridotto spessore. La luce emessa dai singoli LED risulta così visibile anche lungo i bordi del profilo laterale e rende la lettura dello stato di funzionamento meno chiara. Manca, infine, un display integrato che possa facilitare la lettura dei parametri basilari del NAS senza dover abilitare l’interfaccia Web.
L’installazione preliminare non richiede conoscenze troppo approfondite e, una volta installati i drive a disposizione e avviata l’unità, è sufficiente collegarsi all’indirizzo IP in modo diretto o tramite l’utility dedicata. L’interfaccia ha un aspetto lineare e munita di menu in lingua italiana, immediatamente accessibili a tutti. La configurazione rapida consente di impostare il minimo indispensabile delle specifiche del NAS e lascia al sistema la maggior parte delle decisioni.
Diversamente la configurazione manuale è studiata per assicurare possibilità di intervento al personale IT, per selezionare ogni dettaglio che potrebbe rivelarsi critico in una installazione in una infrastruttura di rete complessa. Dopo avere selezionato la nuova password di accesso e il server orario è possibile scegliere l’indirizzo IP prefissato per il NAS e abilitare i servizi che l’apparato dovrà mantenere attivi, sia a livello di condivisioni (SMB, CIFS, FTP, File Station), sia per quanto riguarda i pacchetti addizionali, come Photo Station, Music Station e i differenti server multimediali.
Nonostante l’algoritmo di controllo dell’array di dischi sia in grado di determinare il livello RAID più opportuno in funzione dei drive installati, in questa modalità l’amministratore ha la possibilità di creare una struttura a proprio piacimento.
Per completare le operazioni servono circa 5 – 10 minuti, al termine dei quali avremo libero accesso al desktop del TS-451 per ogni tipo di attività legata agli utenti, ai servizi, ai gruppi, alle condivisione e alle App installate. L’ultimo operazione suggerita in automatico dal sistema è l’aggiornamento alla release più recente di QTS, nel nostro caso la 4.1.1 Build 20140822.
Come abbiamo già descritto, il sistema a finestre e i menu ricordano una qualsiasi postazione desktop, perciò l’utilizzo risulta immediato fin da subito. La dashboard, sempre disponibile attraverso un’icona dedicata lungo il profilo di destra dello schermo, consente di visualizzare lo stato di utilizzo della RAM, le risorse CPU e di rete, nonché il grado di salute dei dischi ed eventuali allarmi.