Presentando i nuovi processori Beema e Mullins, AMD rilancia una filosofia che fa leva sull’elevata integrazione di componenti e sul bilanciamento tra prestazioni e consumi. Rispetto al passato, questi modelli possono fare affidamento su un processo di ottimizzazione costante, che ha permesso di raggiungere risultati interessanti.
Secondo i test preliminari svolti dal produttore la nuova generazione A6 e A4 è in grado di assicurare un’esperienza d’uso e performance nettamente superiori alla concorrenza. Nell’uso generico, rilevato con i test PCMark8, una APU A4-6210 risulta il 35% più veloce di un Pentium N3510, basato su architettura Bay Trail M, mentre un A6-6310 ripropone risultati comparabili con un Pentium 3556U con microarchitettura Haswell. Nel gaming il rapporto tra le APU AMD e i corrispettivi Intel appare evidentemente sbilanciato a favore dei sistemi Beema co incrementi sino a 3 volte, con API DirectX 11.
Considerando la passata generazione AMD, i risultati sono altrettanto interessanti, con un rapporto performance-per-watt due volte più vantaggioso, adottando una APU A10 Micro-6700T, rispetto a una A6-1450 (Temash).
Questa APU entra in diretta concorrenza con le CPU low-power Intel Core i5-4200Y e Core i3-4010Y, mentre i modelli E1 si scontrano direttamente con la controparte Intel Atom Z3770.
In termini di consumi effettivi, Beema rappresenta una interessante evoluzione rispetto a Kabini e si caratterizza per la capacità di ridurre sensibilmente i consumi negli scenari d’uso tipici. Considerando le attività più comuni, dalla lettura di eBook, alla navigazione Web, alla riproduzione di video HD, la piattaforma Beema risulta il 20% più parca.
L’obiettivo del chip maker, a distanza di solo un anno dal lancio di Kabini e Temash, è stato quello di incrementare le performance, garantendo una lunga vita alle batterie e un’autonomia elevata a disposizione degli utenti.
Per raggiungere simili risultati, AMD lavora costantemente sull’ottimizzazione dei propri chip e, in questo caso viene utilizzata una piattaforma per la gestione dinamica dei consumi, parallelamente a un forte miglioramento a livello circuitale. Sono stati integrati più componenti e, grazie a questo processo di scala, è stato possibile ridurre le perdite energetiche, raggiungendo interessanti risultati sul fronte dei consumi e del rapporto performance-per-watt.
Anche l’interfaccia del display è stata migliorata, adottando la logica voltage-mode (VML), che ha consentito di ridurre i consumi di circa 200 mW, pur lavorando a risoluzioni elevate.
Analogamente ai molti accorgimenti adottati, AMD introduce un nuovo componente integrato per la gestione della sicurezza delle operazioni. Stiamo parlando del Platform Security Processor (PSP), un’unità che sfrutta un core ARM Cortex-A5 a 32 bit e un coprocessore destinato a elaborare le operazioni di crittografia. Il sottosistema dispone inoltre di memoria e ROM dedicate, oltre a un ambiente studiato per la gestione sicura dei dati e il secure boot.
Questo modulo si occupa di eseguire le applicazioni che richiedono maggiore sicurezza ed è in grado di assicurare la massima protezione in caso di attacco da parte di codice maligno, malware, o virus.
Nel complesso le due soluzioni, Beema e Mullins, si propongono dunque come valide alternative per l’integrazione dei dispositivi portatili di domani. Le APU di nuova generazione offrono clock e performance superiori, rispetto al passato, senza dimenticare l’autonomia dei dispositivi e la sicurezza degli utenti.