Gianluca Stante, Head of Business Development & Sales Italy di Auriga, ci parla della banca digitale, del rinnovamento di settore e dei modelli ATM pooling.
Negli ultimi anni sono diverse le dinamiche socioeconomiche che a livello globale stanno ridisegnando il settore bancario, spingendo l’attenzione delle istituzioni e degli operatori finanziari verso soluzioni e metodologie sempre più innovative.
In particolare, è ormai irreversibile la scalata verso un mondo digitalizzato, che nel settore bancario si concretizza innanzitutto con l’incremento dei pagamenti digitali e la richiesta, da parte della clientela, di servizi sempre disponibili e all’avanguardia.
La tendenza di mercato
Un trend consolidatosi anche nel nostro Paese, il quale però presenta un’eccezione: secondo i dati Cash Intensity Index 2022, ovvero l’indicatore contenuto nel report annuale di The European House-Fondazione Ambrosetti, l’Italia nel 2022 è tornata tra le prime 30 economie del mondo per cash intensity, che misura il valore di contante e banconote sul Pil mondiale, classificandosi al 29° posto rispetto al 33°simo del 2021.
Da un lato il bisogno impellente di un mondo digitale e dall’altro lo scontro con il modus operandi degli italiani. Qual è il ruolo delle banche in questo contesto? Gli istituti bancari non possono non considerare le esigenze dei propri clienti ma al tempo stesso la necessità è quella di garantire un’efficace gestione dei costi. Quest’ultimi in relazione agli ATM sono infatti aumentati nell’ultimo periodo per due principali motivi: da un lato dei costi aggiuntivi per prevenire le ormai sempre più frequenti frodi e attacchi informatici, dall’altro l’implementazione di nuovi servizi in linea con le nuove esigenze della clientela.
Quali sono le principali conseguenze?
La chiusura di alcuni ATM sul territorio è la più diffusa e al tempo stesso la più rischiosa, con il pericolo di perdere un legame importante con la clientela di riferimento. Secondo uno studio della FABI, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, sarebbero ben 3.062 comuni senza filiali, pari al 38% del totale dei comuni italiani.
Banca digitale
Riorganizzare il presidio fisico in aree strategiche in cui garantire l’accesso ai servizi self-service e al contante risulta la strategia vincente per gli istituti bancari che al contempo riuscirebbero a contenere i costi di gestione.
Sono diverse le soluzioni al vaglio del settore per intervenire in questo contesto al fine di ridurre quanto più possibile l’impatto delle chiusure, come il modello delle filiali White Label, in cui un’unica sede funge da centro servizi condiviso per tutte le attività bancarie, indipendentemente dalla banca del cliente. Ma in Italia, a differenza di altri paesi come UK, non vi sono casi di questo modello.
Banca digitale – ATM Pooling
Un’ ulteriore modalità è rappresentata dall’approccio “ATM Pooling”: già consolidata in Nord Europa (Olanda) e Belgio, prevede la cessione, da parte di due o più banche, della proprietà degli ATM a un’entità separata, la quale prende in carico la gestione del parco macchine e lo condivide.
Il grande vantaggio di questo modello per gli istituti di credito è rappresentato dalla possibilità di ridurre il costo di proprietà e di gestione degli sportelli automatici, condividendone i costi operativi e garantendo l’accessibilità del servizio agli utenti finali.
L’ATM Pooling si è dimostrato un caso di successo con il progetto Batopin (Belgian ATm OPtimisation INitiative), un’iniziativa congiunta di Belfius, BNP Paribas Fortis, ING e KBC, che hanno deciso di sviluppare sinergicamente una rete di ATM sul territorio belga.
Il progetto è stato curato da Auriga, che ha preso in carico la gestione completa end-to-end della nuova rete ATM Batopin, compreso il software, il servizio di monitoraggio dei device, l’elaborazione delle transazioni, la gestione del contante e la gestione degli asset.
Distribuzione efficace
La nuova infrastruttura ATM condivisa utilizza il software WWS di Auriga, rendendo possibile una distribuzione più efficace degli ATM, localizzandoli in aree strategiche, ad esempio i centri commerciali, perché più affollati, oltre che un ammodernamento dell’infrastruttura di gestione e l’eliminazione di soluzioni legacy.
L’esempio di Batopin è un modello replicabile in diversi contesti e aree territoriali, rappresentando un’opportunità per far evolvere gli ATM in sportelli evoluti, capaci di abilitare anche un’offerta di servizi aggiuntivi oltre alla classica distribuzione del contante, tutto a vantaggio di una customer experience sempre più avanzata.
Un altro beneficio riguarda l’attenzione agli aspetti sociali, sempre più importante per un mondo bancario che deve prestare una notevole attenzione alle dinamiche CSR: il pooling rende possibile una maggiore inclusione finanziaria, ovvero la possibilità di mantenere i servizi di cassa anche in quelle aree geografiche in cui la domanda è bassa ma la necessità di accesso è elevata. Una delle evidenze del caso Batopin è che anche nelle aree scarsamente popolate sarà disponibile uno sportello automatico per i clienti entro un raggio di cinque chilometri.
Una cornice innovativa che pone le basi per lo sviluppo della #NextGenBranch secondo Auriga, il nuovo modello di filiale, digitale, remota, snella, customer oriented, che fa leva sul self-service evoluto e sulle più moderne tecnologie con l’obiettivo di incrementare l’efficienza dei processi parallelamente a prestazioni ottimizzate.