Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia, spiega perché trovare un equilibrio tra le esigenze delle diverse generazioni sarà fondamentale nella nuova era del lavoro ibrido.
Quando si parla del modo in cui lavoriamo nella nuova era del lavoro ibrido, si deve necessariamente considerare non solo la tecnologia che lo consente, ma anche la cultura che lo definisce. Oltre a investire nelle tecnologie di esperienza digitale per supportare i dipendenti ovunque scelgano di lavorare, le organizzazioni devono anche ripensare la cultura di una forza lavoro che non è più confinata in un ufficio.
Se la decisione tra il lavoro ibrido permanente e il ritorno in ufficio non fosse già abbastanza difficile, i datori di lavoro devono anche considerare i punti di vista diversi e spesso opposti dei dipendenti. Inoltre devono farlo bilanciando una serie di questioni culturali, aziendali ed economiche. Come la produttività, la destinazione di uffici vuoti e costosi e il modo per aumentare la collaborazione o ridurre il senso di isolamento.
Lavoro ibrido e generazioni: l’età è importante
Ma non sempre c’è accordo all’interno dei gruppi di età differenti su dove e come le persone vogliono lavorare. Questo porta a grandi differenze nell’esperienza e nelle prestazioni. Secondo la nostra recente ricerca “The Virtual Floorplan: New Rules for a New Era of Work”, dall’inizio della pandemia il 62% dei giovani 18-25 anni ha ottenuto una promozione, contro appena il 13% delle persone +56 anni. Le aziende devono rispondere a queste differenze nel contesto di obiettivi e aspirazioni per rendere l’ambiente di lavoro più inclusivo e, anche, flessibile.
Ma è complicato. Il modo in cui scelgono di affrontare questo ostacolo generazionale. E la differenza di visione sarà uno dei principali fattori che decideranno chi avrà successo e chi no nella nuova era del lavoro ibrido. Quali queste differenze e quale l’impatto sulle aziende che stanno già lottando per accedere alle competenze critiche in seguito alle “Grandi Dimissioni”? E alle “Grey Resignation”, di cui si parla meno ma che non hanno meno impatto?
L’importanza delle connessioni
Il divario più netto tra le opinioni generazionali si riscontra nel modo in cui i gruppi di età considerano lo sviluppo delle connessioni personali. Dalla nostra ricerca è emerso che il 70% della Gen Z (18-25 anni) ritiene che il cambiamento delle circostanze lavorative abbia migliorato i legami personali con i colleghi. Mentre solo il 30% dei Baby Boomers (56+ anni) può dire lo stesso. Forse si tratta di ciò a cui sono abituati: i Baby Boomer hanno lavorato in ufficio per tutta la loro carriera lavorativa. Tuttavia il mantenimento e la creazione di legami per promuovere team collaborativi devono essere al centro dell’attenzione dei datori di lavoro. Le connessioni sono positive dal punto di vista dell’apprendimento e della socialità. Inoltre contribuiscono ad aumentare il rendimento del lavoro e i livelli di performance del team e di coinvolgimento dei dipendenti.
Lavoro ibrido e generazioni, l’impatto futuro
Ecco perché, secondo il VMware Forrester Digital Employee Experience Report 2022, il 60% delle aziende a livello globale sta dando priorità a un investimento medio di 500.000 dollari in una piattaforma digitale completa per l’esperienza dei dipendenti nei prossimi 24 mesi. Inoltre l’80% cita la produttività dei dipendenti come uno dei principali fattori alla base dell’investimento. I lavoratori intervistati per la BCG Covid-19 Employee Sentiment Survey, meno connessi socialmente con i colleghi durante la pandemia, sono stati meno produttivi nelle attività di collaborazione. Solo il 30% dei Baby Boomers ritiene che la produttività dei dipendenti sia aumentata con l’introduzione del lavoro a distanza
Interessi extra-lavorativi
Indipendentemente dal fatto che siano in ufficio o altrove, i datori di lavoro devono considerare come offrire più opportunità di connessione sociale tra le generazioni. Il fondatore della banca britannica Monzo, Tom Bloomfeld, ha annunciato di aver investito in un’app per il benessere. L’applicazione aiuta a superare la solitudine del lavoro ibrido e aiutare a creare connessioni tra colleghi basate su interessi extra-lavorativi.
Accordo generazionale sul valore delle prestazioni
I gruppi generazionali possano essere divisi sulle loro esperienze di lavoro a distanza. Però tutti sono d’accordo su due cose. In primo luogo, lavorare in un ambiente remoto o distribuito ha portato i dipendenti a essere valutati più in base alle prestazioni e meno in base a parametri tradizionali. Ad esempio come il tempo trascorso in ufficio. Il secondo punto riguarda le capacità di leadership per creare team ad alte prestazioni in un ambiente remoto o distribuito. Tutti riconoscono l’importanza delle capacità di comunicazione. Seguono la capacità di fidarsi dei dipendenti, la fluidità digitale su una serie di piattaforme, l’adattabilità a nuove modalità di misurazione delle prestazioni dei dipendenti.
Abbracciare la flessibilità per supportare tutti i dipendenti
Uno dei tratti distintivi del lavoro ibrido è la flessibilità. Possono esserci dei divari di esperienza tra le diverse generazioni, ma i datori di lavoro devono cogliere l’opportunità di colmare questi divari. Questo è necessario durante la transizione verso il nuovo modello di lavoro ibrido, per assicurarsi di costruire una forza lavoro realmente inclusiva e diversificata. Le imprese oggi operano in un mercato del lavoro difficile. Riuscire a trovare un equilibrio tra le esigenze di diversi tipi ed età di lavoratori sarà fondamentale per trattenere e attrarre nuovi talenti.
Ottenere un effetto a catena
Sebbene trovare questo equilibrio possa sembrare difficile da raggiungere, la ricerca mostra che c’è una correlazione molto importante che, se risolta, avrà un effetto positivo a catena. Si tratta della correlazione tra l’aumento dei legami personali e il conseguente aumento della produttività e delle prestazioni del team. Sebbene ciò sia particolarmente vero per le generazioni meno giovani, le connessioni di tutte le età sono ciò che aiuta le persone (e l’azienda) a prosperare.
Lavoro ibrido e generazioni
Nella nuova era digitale e ibrida i dipendenti vogliono sentirsi apprezzati, connessi, sostenuti e incoraggiati. E questo indipendentemente da dove e come lavorano. Per i datori di lavoro, questa è un’opportunità per evolvere la cultura della propria forza lavoro. Questo permette di prendere in considerazione le esigenze di ogni generazione e diventare più forti, più competitivi e un posto di lavoro migliore per tutti. E sfruttare le tecnologie per l’esperienza digitale che possono trasformare la “forza lavoro ovunque” in una realtà ricca di contenuti.