Sergio Boaretto, a capo del Product Management di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, mette a fuoco il futuro, articolato, per professionisti e imprese.
Alla domanda a che punto è la trasformazione digitale, Boaretto risponde deciso:
Smetterei di parlare della trasformazione perché è un percorso avviato che durerà per moltissimo tempo. Anzi probabilmente non smetterà mai. Una volta assimilata una trasformazione digitale ne inizierà una nuova, perché tutto quello che è vero oggi domani sarà diverso. Lo sviluppo digitale porta con sé novità, non dico quotidiane, ma sicuramente ad un ritmo di rilascio molto elevato. I nostri clienti e i clienti dei nostri clienti, le imprese, devono adeguarsi per stare al passo di costante evoluzione, di un processo innovativo perenne e inarrestabile.
– Trasformarsi è faticoso e se il mondo dei commercialisti e delle PMI dovrà continuare a trasformarsi, come si fa a stimolarlo per una costante trasformazione?
Offrendo continuamente valore aggiunto. Prendiamo ad esempio i dati che scaturiscono dalle operazioni quotidiane che i professionisti e le imprese compiono in ambito fiscale e gestionale. Se noi operiamo semplicemente avvalendoci di strumenti software ci fermiamo a vantaggi superficiali, ma se ragioniamo in termini evolutivi possiamo ottenere vantaggi dalle informazioni che traiamo dalle quotidiane operazioni. La definirei «data monetization»: trasformazione e interpretazione dei dati. Non soltanto utilizzo dei dati ma valorizzazione degli stessi a più segmenti diversi di fruitori.
– Come può avvenire l’analisi dei dati?
Dobbiamo parlare di machine learning, dobbiamo addentrarci nel mondo dell’intelligenza artificiale. In realtà, sono processi già in atto e servono principalmente per l’efficientamento dei flussi e delle attività negli Studi professionali e nelle imprese. Abbiamo imboccato questa strada già da alcuni anni con il nostro progetto Genya. L’innovazione di un software che grazie alle tecnologie offre efficienza, qualità, velocità. Grandi vantaggi, ma sono vantaggi iniziali. Il lavoro con il progetto Genya si dipana proprio nella direzione alla quale ho accennato, nuovi orizzonti, nuove attività, nuove aree di business e un nuovo modo di stare sul mercato e di offrire nuovi servizi.
– Genya è un ecosistema anche per le aziende. Come affrontano le imprese quest’innovazione?
L’atteggiamento dell’impresa verso questo genere di innovazione è diverso. Diciamo che rispetto al professionista in azienda c’è il vantaggio della tridimensionalità. Un’impresa realizza prodotti tangibili e le evoluzioni anche in termini di approccio al bilancio sono sempre improntate alla tangibilità e alla concretezza. Genya, per sua stessa genesi, è una soluzione che dà chiarezza, che offre trasparenza e nella condivisione tra impresa e professionista offre la possibilità di approfondimento e commento.
Già oggi con questo software si accede con più facilità all’analisi contabile e fiscale anche da parte dell’impresa. Le migliaia di PMI italiane che hanno nel commercialista il proprio CFO in outsourcing, ottengono con la condivisione dell’accesso a Genya il valore aggiunto della visione analitica. Il mondo produttivo e industriale è già abituato a patrimonializzare i dati. Chissà che l’imprenditore possa presto, con un nuovo approccio, interpretare diversamente i dati contabili e fiscali mettendoli in connessione con il proprio processo produttivo e commerciale.
– Anche le banche, le istituzioni finanziarie, l’innovazione finanziaria, i servizi di pagamento e i loro gestori vengono compresi nelle innovazioni alle quali tende Genya?
Decisamente sì. La PSD2 ha aperto una strada che prima non c’era e che offre opportunità a tutta la filiera. Si aprono scenari di grandissimo interesse per i professionisti. Si aprono opportunità di collaborazioni con enti ed istituzioni con i quali prima il dialogo era assente, estremamente difficoltoso o mediato. Oggi l’informazione è più accessibile e di conseguenza gestibile anche attraverso i nostri software. La maggiore integrazione in Europa dei sistemi di pagamento potrà abilitare nuovi servizi e aumentare la sicurezza e la protezione degli utenti.
La PSD2 rappresenta un potenziale ambiente per la creazione di servizi e prodotti innovativi sempre più in linea con la digitalizzazione e l’evoluzione della clientela. In questo senso saranno innumerevoli, e ad oggi forse nemmeno del tutto immaginabili, le evoluzioni del mercato grazie anche all’ampliamento dell’orizzonte fintech. In questo contesto rivoluzionato è la tecnologia digitale che fa da collante e l’analisi, la capacità analitica, la visione verso nuovi servizi ed un nuovo rapporto con la clientela può coinvolgere e trasformare in modo molto positivo il mondo dei professionisti.