Da un’indagine Kaspersky è emerso che quasi il 40% di server e worstation destinati all’elaborazione di dati biometrici, sono stati vittime di furto o attacchi. Questi e altri dati sono emersi dal report di Kaspersky ICS CERT “Threats for biometric data processing and storage systems”. Nel complesso, sono stati bloccati un numero significativo di campioni di malware di tipo convenzionale, tra cui i moderni Trojan ad accesso remoto (5,4%), i malware utilizzati negli attacchi di phishing (5,1%), i ransomware (1,9%) e i banking Trojan (1,5%).
Kirill Kruglov, senior security expert, Kaspersky ICS CERT
La nostra ricerca dimostra che l’attuale situazione in materia di sicurezza dei dati biometrici è critica e deve essere portata all’attenzione delle autorità di controllo del settore, delle autorità governative, della community di esperti di sicurezza informatica e degli utenti in generale. Sebbene riteniamo che i nostri clienti siano cauti, dobbiamo sottolineare che l’infezione causata dal malware che abbiamo rilevato e prevenuto potrebbe aver influito negativamente sull’integrità e la riservatezza dei sistemi di elaborazione biometrica. Questo vale in particolare per i database che contengono dati biometrici e che non sono dotati di alcun sistema di protezione.
I dati biometrici fanno sempre più parte della vita quotidiana e sempre più frequentemente vengono utilizzati come metodo di autenticazione in alternativa ai metodi tradizionali come quelli basati su login e password. L’autenticazione basata sulla biometria viene utilizzata per accedere a uffici governativi e commerciali, sistemi di automazione industriale, laptop aziendali e personali e smartphone. Così come molte altre tecnologie in rapida evoluzione, anche i sistemi di autenticazione biometrica hanno dimostrato di avere alcuni lati negativi e questi sembrano legati in particolare a questioni di sicurezza.
Tenuto conto di ciò, nei primi nove mesi del 2019, gli esperti del Kaspersky ICS CERT hanno condotto un’indagine sulle minacce informatiche che hanno preso di mira i computer su cui sono installati i prodotti Kaspersky e che sono utilizzati per raccogliere, elaborare e memorizzare dati biometrici.
Dall’indagine è emerso che, nel terzo trimestre del 2019, i prodotti di Kaspersky sono stati attivati sul 37% di questi computer. La principale fonte delle minacce rivolte ai sistemi di elaborazione dei dati biometrici è risultata essere internet. Queste minacce sono state bloccate sul 14,4% di tutti i sistemi di elaborazione dei dati biometrici.
Le principali fonti delle minacce rivolte ai sistemi di elaborazione e memorizzazione dei dati biometrici, Q3 2019
Dopo internet, sono i supporti rimovibili (8%) la principale fonte delle minacce per i sistemi che elaborano dati biometrici, che risultano tra i più utilizzati per distribuire worm. Al terzo posto con il 6,1% ci sono le minacce bloccate nei client di posta elettronica. Nella maggior parte dei casi si tratta di classiche e-mail di phishing.
Per proteggersi da potenziali attacchi informatici, gli esperti di Kaspersky consigliano di:
-Ridurre al minimo l’esposizione a internet e alle minacce legate alla rete dei sistemi biometrici. È preferibile che questi sistemi facciano parte di un’infrastruttura air-gapped. La sicurezza informatica dovrebbe avere la massima priorità quando vengono progettati e realizzati nuovi sistemi.
-Assicurarsi che vengano applicati i più elevati requisiti di sicurezza informatica alle infrastrutture che contengono i sistemi biometrici, tra questi:
-Formare il personale operativo e fare in modo che sia in grado di contrastare eventuali attacchi informatici.