HPE Aruba: Edge, Wi-Fi 6 e IoT guidano la trasformazione

HPE Aruba: Edge, Wi-Fi 6 e IoT guidano la trasformazione

Abbiamo partecipato all’evento milanese di HPE Aruba, voluto dalla società per raccontare la situazione del mercato dalla propria prospettiva.
Fabio Tognon, Country Manager della divisione Aruba di Hewlett Packard Enterprise, ha ricordato come l’acquisizione di Aruba Networks da parte di HPE abbia comportato l’espansione delle soluzioni software defined netwoking, con particolare attenzione al mondo mobile.

La creazione di una rete Wi-Fi che abiliti soluzioni di prossimità può garantire importanti vantaggi commerciali e tecnologici. Il mercato è in forte crescita, e nei prossimi 10 anni il segmento edge varrà almeno 10 miliardi di dollari.
Infinite le applicazioni, dall’healthcare alla videosorveglianza, dalla domotica al manufacturing: praticamente ogni settore ne trarrà beneficio.
Tuttavia, abilitare gli utenti (per quanto profilati) all’accesso alle informazioni richiede che le aziende sia consce delle problematiche e criticità correlate.

Gli ambienti di lavoro richiedono un livello sempre maggiore di automazione.
Nonostante questo, laddove non siano efficienti e perfettamente integrate, queste soluzioni non saranno in grado di produrre i vantaggi auspicabili.
Le possibilità sono tuttavia molte, e di evidente utilità. Ad esempio, un sistema di controllo potrebbe verificare i comportamenti abituali di ogni singolo utente e, grazie al machine learning, attivare sistemi di allarme laddove vengano riscontrate anomalie rispetto alle consuete attività. Allo stesso modo, si possono tracciare device IoT e IIoT, evidenziando eventuali attacchi grazie a tecniche di behavioural analytics.

Non sempre, tuttavia, le aziende capiscono e intercettano le inefficienze riscontrate dai clienti. Questi dati sono invece essenziali, e una efficace gestione dei feedback consente di ottenere importanti benefici competitivi

HPE Aruba: Edge, Wi-Fi 6 e IoT guidano la trasformazione

Continua il manager italiano, la cyber security è un tema caldissimo per HPE Aruba. Saranno sempre di più i dispositivi in rete e devono essere tracciati e gestiti in modo autonomo, anche grazie ad algoritmi di ML che gestiscano le persone e i device autonomi. Ad esempio, garantendo accesso a stanze o zone non usuali, esaminando il calendario dell’utente. Si tratta di uno step decisamente più evoluto rispetto alla classica dinamica di badge o pin code, per la gestione degli accessi.

L’approccio all’edge, vero punto di incontro fra cose, persone e sistemi, non può prescindere da sistemi che siano il più open possibile.
Infatti, l’architettura di Aruba consente ad aziende terze di proporre servizi verticali molto puntuali, e non sarebbe possibile senza API e infrastruttura chiuse.
Le customizzazioni, continua il manager, sono essenziali per mantenere piattaforme e soluzioni al passo con i tempi e le aspettative dei clienti.
L’esperienza utente oggi è essenziale, gli access point sono parte fondante di questo. Il Wi-Fi 6 permette di abilitare un grande numero di IoT e IIoT, e anche in questo caso HPE Aruba offre importati opportunità a partner e clienti.

Inoltre, l’arrivo del 5G comporterà un salto qualitativo per il mondo edge e Wi-Fi.
Quest’ultimo infatti non verrà affatto sostituito dal 5G, ma anzi ne è complementare.
In particolare, il Wi-Fi 6 è in gradi di gestire un numero altissimo di dispositivi connessi. Il 5G sarà fondamentale per portare velocità importanti sino all’edge, ed HPE Aruba è pronta a sfruttare tutti i vantaggi corrispondenti.

In chiusura, Tognon ha ricordato che l’intero portafoglio sarà as-a-Service entro il 2022.
La nuova gamma di access point Wi-Fi, recentemente annunciata, si inserisce nel solco dell’attenzione verso il mondo delle PMI. Tognon ha infatti sottolineato come i prezzi partano da meno di 100 euro; cifre più consuete a prodotti da GDO che non per soluzioni ad alto tasso tecnologico come quelle di HPE Aruba.
Lo sforzo della società non è certo incauto: il fatturato italiano aumenta infatti a due cifre, trainato proprio dalle PMI, che pesano per almeno il 40% del totale.