HPE: evolvere, innovare e aiutare la crescita del business

In un mondo dove la crescita dei dati è esponenziale, HPE mostra che non basta archiviare le informazioni, bisogna gestirle e monetizzare il loro valore.

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Il 12 aprile, HPE, Hewlett Packard Enterprise, ha invitato giornalisti e partner nella propria sede a Cernusco sul Naviglio, vicino a Milano, per presentare le nuove soluzioni hardware e software, sviluppate per innovare e supportare la crescita dei propri clienti. All’evento hanno partecipato per HPE Paolo Delgrosso, Channel Sales Director, Paola Rigoldi, Compute Solutions BU & Sales Manager, Fabio Tognon, Data Services Director.

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Paolo Delgrosso: la strategia HPE sul territorio italiano

Nel mondo la quantità di dati digitali è in continua crescita, tanto è vero che nel periodo tra il 2022 e il 2026 è previsto un incremento del 100% delle informazioni memorizzate nei dispositivi informatici a livello globale. Ormai tutto è digitale, tutto produce dati che sono registrati da qualche parte. E non si butta via niente: la tendenza è di conservare i dati a oltranza, magari in più copie per sicurezza.

HPE conosce bene il fenomeno e offre soluzioni per l’archiviazione, la gestione e lo sfruttamento dei dati. Questo senza però dimenticare la sostenibilità dei processi produttivi: l’azienda ha al suo interno una sezione che studia le strategie migliori per ridurre i consumi energetici, in particolare quelli dei data center.

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La sostenibilità è importante per HPE, in tutte le sue attività di ricerca, di sviluppo e commerciali. La società punta a essere net zero in tutta la sua catena di valore entro il 2040. Oggi il 50% dell’energia che consuma proviene da fonti rinnovabili e punta ad arrivare al 100% entro il 2030. Dal 2000, l’azienda ha depositato oltre 6.000 brevetti relativi a tecnologie sviluppate per ridurre l’inquinamento da gas serra. In un’ottica di economia circolare, l’85% dei prodotti HPE restituiti dai clienti sono revisionati, ricondizionati e rimessi nel mercato. L’impegno di HPE per l’ambiente coinvolge anche i suoi fornitori: con oltre 500 audit già condotti, l’azienda stimola e certifica i suoi supplier affinché adottino sistemi produttivi ecocompatibili.

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Paola Rigoldi: una nuova generazione di server HPE ProLiant Gen11

Per estrarre valore dai dati serve potenza di calcolo, hardware performante non solo dal punto di vista computazionale ma anche ambientale. In altre parole, i server non devono essere solo potenti ma devono anche consumare il meno possibile.

In quest’ottica, l’azienda ha presentato la nuova famiglia di server HPE Generazione 11 ProLiant. Sono server disponibili in diversi tagli e, rispetto alla generazione precedente, sono capaci di maggiori performance a livello di CPU. Le prestazioni sono raddoppiate e al contempo l’efficienza energetica è fino al 45% superiore. Tutte le macchine HPE più recenti sono certificate compatibili con le direttive PNRR, in particolare rispettano la regola che impone che nei loro sviluppo e produzione non vengano provocati danni all’ambiente.

I nuovi computer HPE sono stati sviluppati secondo criteri di intuitività nelle operazioni, affidabilità per la sicurezza, ottimizzazione per i carichi di lavoro richiesti dal cliente. L’intuitività si basa su un impiego semplificato, unificato all’interno di un data center (che può essere anche distribuito in giro per il mondo) e automatizzato grazie ai software sviluppati da HPE. Gli applicativi permettono la gestione dei server per il loro intero ciclo di vita, come l’aggiornamento da un unico punto su macchine dislocate in più siti remoti.

Server

Tutte le comunicazioni tra server HPE sono sicure e crittografate, ogni macchina è autenticata al momento dell’inserimento nella rete del cliente. La sezione software compie una continua sorveglianza dell’hardware e del suo funzionamento, per individuare subito eventuali tentativi di attacco e manomissioni malevole.

La famiglia Gen11 ProLiant è composta da diverse macchine, dalla più piccola DL320 in formato rack 1U con una sola Cpu fino al tower ML350, un computer detentore di numerosi primati a livello di prestazioni (ambientale, virtualizzazione, gestione dati). Quasi tutte le macchine sono disponibili con processori Intel oppure AMD.

Tutti i nuovi server possono essere acquistati in maniera tradizionale oppure come service (HPE GreenLake), che offre interessanti vantaggi economici, dato che l’hardware è scalabile gradualmente in funzione della crescita delle esigenze del cliente. Con HPE GreenLake il risparmio sulle spese operative può arrivare al 65%, il TCO si riduce fino al 45%, il guadagno in termini di efficienza può essere del 60%.

Storage

Fabio Tognon: una nuova generazione di storage HPE Alletra e l’evoluzione degli HPE GreenLake Cloud Services

L’evoluzione di HPE prosegue in ottica service based e la crescita dell’offerta GreenLake ne è la prova: l’azienda annuncia non solo nuovi prodotti ma anche nuovi servizi.

Quello che serve oggi è un data center fluido, che possa adeguarsi ai cambiamenti sia tecnologici sia del mercato, che cresca con l’aumento esponenziale dei dati. È infatti necessario raccogliere, organizzare, analizzare i dati, e per questo servono potenza di calcolo e grandi archivi. Ricavare informazioni dai dati raccolti e gestirli in maniera sicura sono due compiti che consentono alle aziende di battere sul tempo la concorrenza, di recuperare in fretta da attacchi malware (ransomware in primis), di essere più innovative.

L’efficienza nel trattamento dei dati è ostacolata da alcuni colli di bottiglia. Innanzitutto da archivi organizzati a silos, strutture verticali chiuse mantenute da persone molto specializzate ed esperte solo in un determinato campo. I silos sono complicati da gestire e da proteggere, sono inefficienti ed economicamente poco convenienti. Un altro ostacolo sono le soluzioni tradizionali per i data center, che non sono pensate per il cloud ibrido, non integrano una protezione dei dati e per di più richiedono operatori molto addestrati per l’esecuzione delle operazioni giornaliere di manutenzione e gestione. Ancora, le soluzioni progettate ad hoc sono poco adatte a soddisfare nuove e diverse richieste da parte del cliente, non riescono a stare al passo né con improvvise crescite di quantità di dati né con cambiamenti imprevisti delle necessità di storage.

Servizi

Oggi serve una soluzione elastica, facilmente adattabile, che non sia confinata tra i muri delle specializzazioni. Con i prodotti HPE l’esperienza cloud diviene intuitiva, grazie anche all’aiuto fornito dall’AI, e la gestione dei dati e del relativo storage risulta semplificata. I sistemi sviluppati da HPE consentono prestazioni elevate, hanno un’architettura flessibile che permette la gestione di tutti i tipi di dati. Questo consente di massimizzare l’efficienza e la protezione dei dati a livello di cloud ibrido, quindi in tutto il sistema, non soltanto in punti particolari dell’architettura informatica.

In base a questi principi, HPE annuncia quattro nuovi servizi basati su GreenLake: Block Storage, File Storage, Backup e Recovery, Disaster Recovery. Questi prodotti di tipo as a service sono disponibili con una subscription (File Storage anche tramite acquisto tradizionale).

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Fabio Tognon, Data Services Director
Il sistema subscription è un facilitatore molto potente perché permette di calibrare l’offerta su misura del cliente, e le variazioni successive sono molto rapide. Il cliente non deve comprare e installare il sistema che prevede servirà tra 3 – 4 anni, ma solo quello che è necessario al momento. In seguito il sistema può crescere secondo necessità.

Block Storage è un sistema di archiviazione mission critical, disponibile con costi limitati di tipo mid range ma con prestazioni di livello superiore. Garantisce il 100% di disponibilità dei dati. In pratica HPE offre un servizio di gestione dei dati di livello enterprise, con prestazioni di classe enterprise, ma con un prezzo del 34% inferiore. Anche File Storage è un servizio enterprise, che pone la semplicità d’uso in primo piano. Il prodotto assicura tempi di accesso ridotti, con un taglio minimo pari a 200 TB. Da notare che Block Storage e File Storage sono erogati dalla stessa infrastruttura: il motore sotto il cofano è HPE Alletra Storage MP, un sistema hardware multi protocollo che abbatte le barriere tra i diversi settori di trattamento dei dati e permette una gestione unificata.

Fabio Tognon
HPE si aspetta dal mercato un’ottima risposta non solo sulla parte Block Storage ma anche per la parte File Storage, pur essendo quest’ultima molto specifica. HPE sta stimolando il mercato sull’importanza dei dati: non basta archiviarli, bisogna sfruttarne il valore potenziale. L’azienda ci sta lavorando da 3 anni e sta avendo i primi risultati, i primi ritorni dalla clientela.