Il Fujitsu Forum 2017 di Monaco di Baviera è stato particolarmente interessante; in evidenza i trend e le strategie dell’azienda, che si sta muovendo su diversi fronti.
La parola d’ordine di questa edizione è stata digital co-creation, il cui senso per Fujitsu è stato ampiamente spiegato dal Presidente Tatsuya Tanaka durante il suo keynote. L’intento dichiarato è quello di creare un ecosistema e realizzare, insieme appunto ai clienti, la vera innovazione.
E appunto sul versante delle innovazioni, un tema senza dubbio molto appassionante è stato quello del passaggio verso il Quantum Computing, settore dove Fujitsu, con i suoi partner, è all’avanguardia nella ricerca. Tra i primi risultati tangibili c’è la Digital Annealing Unit (DAU), un chip annunciato recentemente che si pone a metà strada fra le CPU tradizionali e il Quantum Computing.
La presentazione di questo chip è stata fatta da Shigeru Sasaki, CEO dei Fujitsu Laboratories, che ha sottolineato come il Digital Annealer di Fujitsu è stato sviluppato congiuntamente con l’Università di Toronto.
Questo componente permette di risolvere problemi di ottimizzazione combinatoria senza la necessità di impostare complessi parametri. Le tradizionali CPU, infatti, non sono in grado di risolvere con particolare efficienza problemi in cui occorre trovare la combinazione migliore fra un elevatissimo numero di dati, visto che le combinazioni aumentano esponenzialmente con l’aumentare del numero di fattori. È questo il caso della ricerca farmaceutica, dove occorre analizzare moltissime combinazioni di molecole per trovare quelle simili, oppure per la ricerca di materiali innovativi. I campi di applicazione sono molteplici, dalla chimica alla finanza, dal settore dell’energia a quello della distribuzione. Fujitsu prevede di commercializzare questa sua nuova tecnologia nella prima metà del 2018.
Per quanto riguarda le strategie, Fujistu prosegue sulla strada iniziata da tempo e che la vede focalizzata su quattro settori principali: IoT, IA, Cloud e sicurezza, segmenti di fatto strettamente legati fra loro dal punto di vista tecnologico.
Per l’IoT Fujitsu ha introdotto un nuovo brand, IntelliEdge, per l’edge computing che sposta una parte di “intelligenza” verso le fonti dei dati. In pratica si tratta di appliance strettamente connesse al cloud che possono prendere decisioni in tempo reale in base ai dati provenienti dai vari sensori. L’impiego di funzioni di Intelligenza Artificiale permette di raccogliere ed elaborare le informazioni che arrivano dai sensori e collegare i diversi dati inviati dai sistemi di manufacturing, dalla produzione alla manutenzione. Anche l’Intelligenza Artificiale è una tecnologia su cui punta molto Fujitsu, che ha individuato in questo settore delle enormi potenzialità per il mercato. Un recente esempio di soluzione di Intelligenza Artificiale è quella realizzata per il controllo qualità e ispezione di Siemens Gamesa Renewable Energy. In questo caso sono state utilizzate tecnologie di deep learning e di elaborazione delle immagini per ridurre sensibilmente i tempi e i costi di ispezione delle turbine eoliche.
Per il cloud, invece, Fujitsu ritiene che le opportunità di mercato più interessanti siano quelle legate all’Hybrid IT: le previsioni indicano che nei prossimi due anni oltre la metà delle grandi organizzazioni si rivolgerà a servizi cloud per l’IT e questo ha spinto Fujitsu ad aggiungere nuove regioni per il suo Cloud Service K5.
Per quanto riguarda la sicurezza, elemento base per tutti gli altri settori, Fujitsu ha sviluppato, fra l’altro, una serie di servizi avanzati (Cyber Threat Intelligence e Cyber Threat Analytics) sostenuti da sistemi di Intelligenza Artificiale che consentono di rispondere più velocemente ed efficacemente alle minacce.