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HomeIntervisteSMAU 2016, intervista a Massimo Palermo, CM di Avaya Italia

SMAU 2016, intervista a Massimo Palermo, CM di Avaya Italia

22 Novembre 2016 Daniele Preda
SMAU 2016, intervista a Massimo Palermo, CM di Avaya Italia

Nel corso dell’intervista, Massimo Palermo, Country Manager di Avaya Italia, ci illustra le novità in ambito Unified Communications, collaboration e Customer Engagement.

– Come si posiziona Avaya, oggi, sul mercato italiano e globale?
Avaya si propone come abilitatore della digital transformation: la nostra mission è quella di accompagnare le aziende in un’evoluzione adeguata alle loro specifiche esigenze, aiutandole e incoraggiandole a cogliere le opportunità che derivano dall’economia digitale e dall’economia delle applicazioni. Le imprese che sopravviveranno all’attuale e turbolento contesto di mercato saranno solo quelle in grado di evolversi verso organizzazioni digitali, capaci di adattare velocemente la propria organizzazione e le proprie applicazioni, migliorando la customer experience e supportando la multicanalità, ottenendo così un reale vantaggio competitivo. Ed è questo che Avaya si propone concretamente di fare.
L’innovazione rimane un obiettivo fondamentale per Avaya, come dimostrato dall’introduzione di nuove soluzioni e sistemi strategici. Breeze, Oceana, Equinox e Zang, infatti, testimoniano i progressi della trasformazione avviata da Avaya da “hardware centric” a “software and services company”.
Nel 2016 in Avaya Italia si sono confermate le tendenze positive riscontrate anche a livello globale, in particolare nella crescita annua e nella buona contribuzione del segmento Unified Communication, che ha registrato un aumento oltre il 10% su base annuale, superiore alla crescita del mercato. A livello di singoli settori, il contributo maggiore si riscontra nel segmento PMI; nel 2015-2016, infatti, a causa della mancanza di quegli adeguati strumenti amministrativi (ad es. Convenzione centrali telefoniche e Sistema Pubblico di Connettività SPC) che le consentono di acquisire beni e servizi senza ricorrere ogni volta alle laboriose procedure di gare ad hoc, la PA ha potuto contribuire in maniera molto ridotta. La prospettiva per il 2017 è però di miglioramento, dovuta all’imminente attivazione delle convenzioni menzionate, e alla spinta proveniente dalle soluzioni di contact management e video in ambito privato.

– Unified Communications, quali novità nella strategia per il prossimo anno? Quali secondo voi i trend per il medio periodo?
La spinta della Digital Transformation, del Cloud e del mobile, come pure l’esigenza delle aziende di adottare modelli di lavoro flessibili (Smartworking) o creare dei Virtual Workspaces, si confermano essere i trend principali. Le sfide della pressione competitiva, della digital tranformation e, spesso, dell’internazionalizzazione, rendono infatti improcrastinabili gli investimenti tesi a migliorare produttività e ingaggio con i clienti, acquisiti e potenziali.
La strategia Avaya per le Unified Communication va proprio in questa direzione. Essa si è evoluta partendo dalla realizzazione di una piattaforma core comune (denominata Avaya Aura), in grado di erogare in modo centralizzato servizi SIP/IP, fino a realizzare sistemi per la collaborazione audio, video e web – utilizzabili dalla propria postazione fissa e in mobilità – con una comunicazione di alta qualità sia all’interno di sale predisposte per la video conferenza, sia nella modalità telepresence. L’ulteriore upgrade, che costituisce effettivamente uno degli elementi di maggior innovazione introdotti recentemente da Avaya sul mercato, si chiama Equinox, ed è la soluzione in grado di garantire una reale convergenza di tutte le soluzioni UC disponibili, erogate da un unico sistema centrale, virtualizzabile e accessibile grazie ad unico ambiente client, perfettamente fruibile da PC, smartphone e tablet, qualunque sia la tecnologia sottostante. Questa proposizione di Avaya è in linea con le attuali tendenze e necessità del mercato, che vede proprio nella proliferazione di strumenti di collaborazione diversi, non integrati, spesso poco sicuri e di difficile utilizzo un elemento che ostacola la diffusione dei sistemi di collaborazione stessi, oltre che una minaccia per la sicurezza e la produttività delle aziende.
L’architettura ed il modello di licensing di questa soluzione favoriscono l’erogazione mediante modelli a subscriptions, andando così incontro alla richiesta del mercato UC, che sotto la pressione di fattori economici (commoditization e riduzione dei prezzi, austerity, crescita economica debole), deve necessariamente convertire il più possibile gli investimenti capex in opex, aprendosi così a soluzioni IPT ed UC hosted.

– Unified Communications e standard aperti, come inquadrate le tendenze per gli ambienti small office e PMI?
Come sempre, ci basiamo sulle reali esigenze delle aziende, che il mercato soddisfa sfruttando la disponibilità degli standard di comunicazione e dei sistemi aperti. La diffusione delle applicazioni è sempre più centralizzata, semplice ed efficace, sia per quanto riguarda la componente core, sia per le applicazioni sui device fissi e mobili. Inoltre, la capacità di interagire ed integrarsi con soluzioni applicative già adottate dalle aziende è fondamentale, specialmente se questo riguarda soluzioni disponibili in Cloud. La capacità di collaborazione offerta in tal senso dai sistemi UC di Avaya si integra perfettamente con le principali applicazioni di mercato utilizzate dalle aziende, apportando il valore aggiunto della capacità di gestione di tutti i canali di comunicazione che deriva dalla pluriennale esperienza maturata da Avaya in questo ambito. I sistemi Avaya, infatti, aderiscono ai principali e più diffusi standard di integrazione architetturale: Soa, Web services, WebRtc, Ldap, XMPP.

– In ambito collaboration, che richieste ricevete più frequentemente dai Vs. clienti? Quali aspettative?
Dal punto di vista delle soluzioni assistiamo ad una richiesta sempre maggiore di soluzioni per la conferencing, poiché la conferenza multi-modale sta prendendo sempre più piede rispetto a quella stand-alone; gli utenti, infatti, desiderano sempre più muoversi da audio a web, e il video è altrettanto necessario per rendere i meeting più produttivi ed efficaci. Anche se i sistemi per la collaborazione sono disponibili ormai da molti anni, stiamo assistendo solo ora a una vera diffusione di questi strumenti, dovuta proprio alle maggiori capacità funzionali oggi disponibili e alla disponibilità di architetture integrate, aperte e virtualizzabili. Immediatezza, compatibilità e semplicità di utilizzo, qualità e versatilità degli strumenti utilizzati, riduzione del costo e della complessità dei sistemi sottostanti, ma soprattutto capacità di integrare gli eventi di comunicazione real time, costituiscono il cuore dei meccanismi di collaborazione con le applicazioni ormai pervasive nei sistemi informativi delle aziende. La compatibilità delle soluzioni Avaya con lo standard HTML5 è un esempio concreto di questa capacità di in-browser collaboration. Per concludere, l’aspettativa è che i sistemi informativi aziendali consentano un’interazione semplice e coordinata, che in modo dinamico e agevole permetta, ad esempio, di organizzare velocemente un meeting per fronteggiare un’emergenza, sulla base di un evento scaturito da un sistema di controllo aziendale.

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