Red Hat, l’open source favorisce la digital transformation

Red Hat, l’open source favorisce la digital transformation

Frank Basinski, Director, Partner Programs & Enablement, Red Hat EMEA sottolinea come un approccio open source possa realmente favorire la trasformazione digitale.
L’innovazione guida lo sviluppo della tecnologia. Il modo in cui qualcosa si adatta ed evolve da uno schema o modello predefinito a un altro, ciò che lo scienziato Thomas Kuhn ha chiamato il “paradigm shift”, deciderà l’eventuale sopravvivenza. Le aziende odierne sono nel bel mezzo della digital transformation, e il modo in cui gestiranno questo processo sarà decisivo per il loro successo a lungo termine.
La nota società di ricerche IDC definisce l’esplosione dell’innovazione e la creazione di valore nel mercato come terza piattaforma, basata sui pilastri tecnologici dell’elaborazione mobile, i servizi cloud, big data e analisi, e social. IDC prevede inoltre che entro il 2020 il 44% della spesa IT e il 100 percento della crescita IT emergeranno dalla terza piattaforma. Recenti ricerche IDC dimostrano inoltre che il 60% delle aziende europee considera la trasformazione digitale una priorità nei prossimi 12 mesi. È evidente che rappresenti un’ottima opportunità per tutti i fornitori di tecnologia.

Partner per una trasformazione graduale – Mentre la trasformazione digitale è una questione di quando piuttosto che di se, la corsa verso la terza piattaforma non dovrebbe essere troppo affrettata. È qui che le relazioni forti entrano in gioco. Le aziende devono analizzare dove si trovano, dove desiderano andare e che cosa è fondamentale per il loro business. Inoltre, la digital transformation deve essere graduale – se viene adottata poco per volta, i responsabili IT si renderanno conto di cosa funziona e cosa no. I clienti finali hanno bisogno di integrazione e interoperabilità per facilitare i loro programmi di trasformazione e questa rappresenta una notevole opportunità di business con i system integrator.
Le aziende non elimineranno tutto ciò che fa parte di un ambiente tradizionale. In realtà è probabile che si verifichi uno scenario ibrido in cui le strutture legacy conviveranno con quelle di nuova generazione. Ci sarà l’esigenza di mantenere i vecchi sistemi, e la domanda è come questi ambienti verranno connessi con quelli nuovi.
E mentre le aziende cercano modi per portare avanti questa attività – realizzare l’infrastruttura di prossima generazione per una crescita dinamica e competitiva modernizzando e standardizzando al contempo il data center di modo che sia connesso e possa adattarsi ai nuovi sistemi – i loro partner stanno affrontando una sfida simile.
I partner devono infatti prendere decisioni importanti circa i vendor con i quali lavorare dato che queste scelte potrebbero influire sul loro futuro. Dovranno anche preoccuparsi di disporre di una strategia sostenibile con quei vendor.

L’open source al centro della trasformazione digitale – Gli sviluppi in ambito cloud, big data e analisi, social e mobile stanno avvenendo perché la tecnologia sottostante si evolve velocemente e Red Hat ritiene che ciò sia dato dal fatto che molte di queste sono basate sull’open source e sviluppate in maniera collaborativa tra comunità e imprese. Gran parte delle implementazioni cloud sono basate su tecnologie Linux e open source, di conseguenza l’open source costituisce un elemento fondamentale nel guidare cambiamenti e cicli di innovazione.

E questo dovrebbe essere il primo passo che le imprese prendono in considerazione. La standardizzazione su modelli open source piuttosto che su soluzioni proprietarie può favorire il legame tra il nuovo mondo e quello legacy.

Adottare un approccio di condivisione – Nel contesto della digital transformation molti partner vedono un mondo sempre più complesso. Le linee stanno sparendo e i partner che si sono specializzati in un’area devono acquisirne altre in una vasta gamma di tecnologie, cercando di far evolvere la loro offerta dalla seconda alla terza piattaforma. I clienti chiedono di più dai loro partner: desiderano che siano più consapevoli dei trend e degli sviluppi futuri, ed essere sicuri che siano in grado di fornire soluzioni sempre più complete. Non solo l’hardware, ma anche sistemi operativi e, forse, platform-as-a-service. Allo stesso modo agli ISV viene chiesto di fornire software on premise, così come in modalità virtuale, su cloud privati o pubblici. Forse anche in modalità Software-as-a-Service con modelli pay as you go.

Ne risulta che la maggior parte, se non tutti, i nostri partner stanno pensando a software come OpenStack, che sta divenendo lo standard de facto per i cloud privati. OpenStack può eliminare le barriere tra i cloud pubblici e privati e abilitare modelli di cloud ibrido, fondamentali per mantenere agilità e flessibilità.
Tuttavia, mentre Red Hat ha visto un notevole interesse nell’open source, c’è sempre una reticenza naturale ad adottare qualcosa che sta al di fuori della nostra zona di comfort. Forse c’è un po’ di timore circa la sua prontezza o robustezza, oppure c’è preoccupazione perché le aziende non dispongono in-house delle competenze per utilizzarlo. Siglare una partnership con un player credibile in questo settore costituisce la soluzione più ovvia.
Navigare un mare in burrasca
Nonostante tutto, la trasformazione digitale continua, e anche se alcuni partner si stanno impegnando e portano avanti le loro strategie e vision, c’è ancora molta incertezza. Molti quindi si stanno domandando se sono pronti, se hanno le competenze e se è un qualcosa che realmente desiderano fare.

Il training è fondamentale per aiutarli a identificare le lacune e accedere alle risorse necessarie per supportare in modo efficace la trasformazione digitale.

Prepararsi per il successo – Al fine non solo di sopravvivere all’arrivo della terza piattaforma è necessario pensare di più a quanto può fare il software. Perché, quando hardware e sistemi operativi vengono standardizzati, il valore dell’infrastruttura risiede nello strato superiore di software e strumenti di gestione che permettono alle aziende di sfruttare i vantaggi dei loro ambienti tradizionali e di nuova generazione in modo più aperto e flessibile – evitando il lock in e adattandosi velocemente al cambiamento.

È un momento interessante per l’open source, con un numero crescente di realtà che ne riconosce il ruolo cruciale nel guidare la trasformazione digitale. A mano a mano che il mercato affronta gli enormi cambiamenti in arrivo, quelli che avranno successo saranno quelli che faranno evolvere il loro businesses di modo che si allinei alle strategie digitali dei loro clienti.