Gianluca Mazzotta, EMEA Pre Sales Director, Veeam Software, spiega come un business produttivo non vada mai in vacanza e suggerisce tre semplici precauzioni per il periodo estivo.
L’estate sta arrivando e in molti sono pronti a godersi le tanto agognate ferie estive. Ciò non significa che le aspettative di un continuo accesso alle applicazioni, ai servizi e ai dati si abbassino.
Un business moderno deve fare affidamento sulla disponibilità dei dati e delle applicazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e 365 giorni all’anno, anche quando i dipendenti sono in ferie. Cosa succede però se un sistema on un servizio diventa indisponibile proprio quando l’IT manager è in vacanza? In questo caso ci vorrà sicuramente più tempo per ripristinarne l’operatività e ciò avrà un impatto negativo sui ricavi e sulla reputazione dell’azienda.
Ci sono tre semplici precauzioni che ogni azienda dovrebbe prendere durante il periodo estivo:
1. Evitare il downtime
Non c’è più dubbio sul fatto che un downtime possa danneggiare i servizi vitali di un’azienda, che si tratti di ricavi o di reputazione. Secondo il Veeam Availability Report 2016, Il costo medio per un’ora di downtime per un’applicazione mission-critical è di $ 76,474 in Italia e il 70% degli intervistati ha rivelato che le applicazioni delle loro aziende vanno incontro a dei downtime non pianificati a causa di problemi nel reparto IT, cause esterne o a causa di altri fattori, fino a 10 volte all’anno. Un business moderno ha bisogno di una costante e affidabile availability dei dati, specialmente durante il periodo estivo quando il personale è al minimo.
2. Eliminare i dati superflui
I dati “spazzatura” sono un problema riconosciuto e possono avere un grande impatto sull’availability dell’azienda. Questi dati occupano risorse all’interno del data center e possono inficiare le performance anche in modo notevole. Per garantire la massima availability è essenziale tenere questi dati sotto controllo. Duplicati di file di installazioni sparsi in diverse cartelle, oppure macchine virtuali rimosse dal warehouse, ma che non sono state eliminate in maniera definitiva (e quindi difficilmente riconoscibili) sono dei tipici esempi.
È molto facile ritrovarsi a conservare un ammasso di dati superflui quando nessuno sa cosa siano e nessuno intende eliminarli pensando possano essere importanti. L’abitudine di mantenere questi dati è l’eredità di soluzioni di availability e protezione dei dati troppo complesse, quando recuperare un dato perso era una vera impresa. Oggi il recupero dei dati è molto più veloce, possiamo recuperare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento. Sia che si sia persa una copia di backup importante o che siano cancellati dei dati “spazzatura”: recuperare i dati è molto più facile e servono solo pochi secondi.
3. Avere dei piani da adottare durante il periodo estivo
Un’altra questione importante è che il recupero dei dati da qualsiasi applicazione richiede l’utilizzo di una risorsa molto importante, il tempo. In media il downtime delle applicazioni critical nei sistemi IT delle aziende è di 5 ore, un tempo immenso per un’azienda, quando potrebbe essere ridotto a 15 minuti. Per assicurare che le funzionalità di tutti i servizi, le applicazioni e i dati siano disponibili anche durante il periodo estivo, non devono essere attive solo le soluzioni IT ma anche quelle procedurali. Pianificare il ripristino dei dati è la via più facile per risolvere i problemi relativi al downtime che possono costare molto all’impresa.
L’availability è importante nel periodo delle vacanze, come in qualsiasi altro periodo dell’anno, e il downtime rimane costoso in qualsiasi periodo. Nella società digitale gli utenti finali si aspettano che le aziende siano Always-On e sempre disponibili. Sfortunatamente, il numero dei downtime nelle aziende moderne sono ancora alti. Secondo il Veeam Availability Report 2016 mostra come l’84% dei responsabili IT (ITDMs) di tutto il mondo ammette di soffrire di un ‘Availability Gap’, ovvero di un divario tra ciò che l’IT può offrire e le richieste degli utenti in termini di disponibilità di dati e applicazioni. Questo gap costa 16 milioni di dollari in perdite di fatturato e di produttività, e provoca un impatto negativo sulla fiducia dei clienti e sull’integrità del marchio (secondo rispettivamente il 68% e il 62% degli intervistati). Più tempo passa più il costo aumenta e, a meno che vengano messi in atto dei piani per il periodo estivo, ci sarà un alto rischio di downtime non pianificato e di perdita nei ricavi.
Resta solo da chiedersi: il vostro data center è pronto per le vacanze estive?