Con Giancarlo Soro, Country Operations Manager di Lexmark Italia, parliamo dell’evoluzione aziendale e della visione per il futuro, che passa dal rebranding di questa primavera.
– Come si posiziona Lexmark, oggi, sul mercato italiano e globale?
Dopo l’uscita di Lexmark dal segmento ink-jet avvenuta negli anni scorsi, il focus dell’azienda ha riguardato lo sviluppo dei dispositivi di stampa workgroup single e smart MFPs che, unitamente al resto della gamma di prodotti e al portfolio di soluzioni per la gestione documentale firmate Lexmark, sono funzionali all’ottimizzazione dell’infrastruttura di stampa dei nostri clienti e all’implementazione di Managed Print Services. Si tratta di un segmento di mercato in forte crescita, in cui Lexmark è riconosciuta leader, da diversi anni, dai principali analisti di mercato, come Quocirca, Gartner e IDC .
– Quali motivazioni hanno portato al cambio del marchio aziendale?
Il rebranding riflette sia l’evoluzione dell’azienda che la sua visione per il futuro. Dopo essere stata scorporata da IBM nel 1991, Lexmark ha intrapreso il suo percorso di business che l’ha portata a vendere i propri prodotti e servizi in oltre 170 Paesi, ed è riconosciuta come azienda leader nei Managed Print Services (MPS) dai principali analisti di mercato. Dal 2010, Lexmark ha acquisito e integrato numerose aziende software, espandendo ulteriormente l’ampiezza della propria offerta per includere soluzioni software strategiche e innovative. Il cambio del brand rappresenta il successo della sua continua trasformazione che va ben oltre la sua eredità hardware. Oggi l’azienda compete nei principali mercati in forte crescita che includono MPS, intelligent capture, enterprise content management, healthcare content management, financial process automation ed enterprise search – il tutto nell’ottica di aiutare i clienti Lexmark a mettere in collegamento i propri dipendenti con le informazioni più rilevanti nel momento in cui ne hanno bisogno ed in maniera puntuale.
– Come declinate la nuova tagline di Lexmark “Open the Possibilities”?
Questa tagline invita i clienti a scoprire Lexmark per esplorare maggiori opportunità di successo grazie al nostro più esteso portfolio di tecnologie e soluzioni.
Se brand, tagline e logo sono cambiati per meglio rappresentare quello che è oggi l’azienda, la value proposition di Lexmark rimane la stessa – la nostra combinazione tra la tecnologia proprietaria, l’eccezionale relazione con i clienti e l’esperienza più approfondita del settore rimane unica, e ci consente di sviluppare relazioni soddisfacenti e durature con i clienti. Ed è ciò che ci contraddistingue nel mercato.
-Quali sono i punti fondamentali della value proposition di Lexmark?
La strategia di Lexmark ‘Print Less, Save More’ è un modello di business. In Lexmark, siamo fermamente convinti che la pagina più conveniente e sostenibile sia quella che non viene stampata. Progettiamo le nostre soluzioni hardware e software per aiutare i nostri clienti a ricevere il massimo beneficio dal minimo di risorse. Missione di Lexmark è quella di aiutare i propri clienti a ridurre costi e i tempi dei cicli lavorativi, migliorando la produttività, ma per raggiungere questi risultati l’azienda ha unito nel proprio modello di business pratiche di corporate social responsibility, non tanto dell’ottica di migliorare la percezione del marchio, ma come driver reali per raggiungere al meglio gli obiettivi preposti.
– Quali sono i vostri focus e le strategie per il 2015 a livello di prodotto e distribuzione?
Sicuramente il 2015 ci ha visto insistere maggiormente sul segmento dei dispositivi multifunzione, che consentono ai nostri clienti di ottimizzare i processi di acquisizione e gestione dei documenti. In parallelo, abbiamo ampliato ulteriormente la nostra offerta di software e servizi, proprio nell’ottica di rispondere sempre più alle esigenze reali dei nostri clienti. Di conseguenza, stiamo portando avanti un’attività specifica legata al recruiting di nuovi partner di canale, proprio per poterci porre sul mercato in maniera più capillare e strategica.
– Quale segmento reputate maggiormente strategico in ottica di sviluppo del business?
Oggi le grandi aziende devono affrontare il tema della dematerializzazione. Come è noto, dal 31 marzo di quest’anno, chi fattura verso qualsiasi ente pubblico lo deve fare in digitale. Dopo anni di discussioni su paperless company e dematerializzazione, finalmente è arrivato un momento concreto di svolta. L’obbligo di emettere una fattura elettronica ha portato con sé la necessità di gestire il documento in modo digitale. E questo impone alle aziende di rivedere la propria strategia di content e document management.
Dal punto di vista dei vendor, chi già si è attrezzato per offrire una serie di strumenti software in grado di coprire tutti gli aspetti di un processo tanto articolato quanto la gestione dei documenti – inserimento, archiviazione, gestione, distribuzione e dismissione – avrà di certo un posizionamento di favore sul mercato, per la sua capacità di offrire al cliente una soluzione completa end-to-end, in grado di snellire i processi, traendo vantaggio dalle tecnologie più avanzate, ma sempre in un’ottica di revisione e ottimizzazione dei processi aziendali nel loro complesso.