Secondo un recente studio pubblicato da GTT, le aziende fanno sempre più affidamento su SASE e SSE per proteggersi da minacce progettate per sfruttare vulnerabilità dovute a diversi fattori. Come, ad esempio, rete cloud-first e ambienti di lavoro remoti o ibridi. L’indagine “Tendenze e soluzioni per un perimetro più sicuro” (Trends and Solutions for a More Secure Perimeter) è commissionata a Hanover Research.
I contenuti della ricerca
La ricerca ha esaminato i problemi di sicurezza e l’implementazione di framework SASE e soluzioni SSE abilitati alla SD-WAN. Sono stati intervistati 314 responsabili di IT, infrastrutture, reti e sicurezza in tutto il mondo operanti nei settori retail, hospitality, produzione, ristorazione, sanità, servizi finanziari, tecnologia e altro ancora. Ogni intervistato rappresenta un’azienda con almeno 5 sedi collegate alla rete aziendale e un fatturato annuo di 200 milioni di dollari o più.
Cosa fa più paura ai responsabili IT
Le vulnerabilità non rilevate, il ransomware, il furto di dati e le interruzioni di rete sono le preoccupazioni più pressanti per i leader IT, con una differenza di soli 3 punti percentuali nei tassi di risposta, che vanno dal 46% al 43%. In linea con l’evoluzione dell’integrazione delle soluzioni di sicurezza con il networking avanzato, la ricerca ha rilevato che per combattere queste minacce, il 35% delle aziende ha implementato un framework SASE. Mentre il 42% ha implementato SSE.
L’adozione di SASE e SSE per difendersi dalle vulnerabilità non rilevate
Tom Major, Senior Vice President, Product Management and Technology, GTT
Un qualsiasi incidente di sicurezza può causare danni alla reputazione e perdite finanziarie attraverso richieste di riscatti, tempi di inattività e altro. E le vulnerabilità non rilevate possono essere particolarmente dannose perché consentono alle minacce di persistere inosservate. Portando potenzialmente allo sfruttamento silenzioso delle reti per un periodo prolungato. Una volta all’interno, un hacker può sottrarre dati sensibili, esfiltrare la proprietà intellettuale. E ancora: interrompere le operazioni, installare ulteriore malware e utilizzare la rete compromessa per lanciare attacchi ad altri, il tutto senza essere individuato.Le organizzazioni che implementano un framework stratificato come SASE possono realizzare il passaggio completo a una strategia di sicurezza aziendale zero-trust, consentendo ai dipendenti di mantenere un accesso semplice e sicuro a dati e applicazioni in qualsiasi parte del mondo.
Più collaborazione tra staff sicurezza e networking
Kimberly Pate, Managing Research Director di Hanover Research
I risultati dell’indagine indicano che le aziende si trovano oggi ad affrontare un panorama di minacce sempre più complesso e sofisticato, che pone rischi senza precedenti alle loro attività. Questo sta portando a una maggiore collaborazione tra i team di security e di networking, che lavorano insieme per integrare le misure di sicurezza direttamente nelle loro infrastrutture di rete per una maggiore protezione e agilità.
L’adozione di SASE e SSE
La maggior parte degli intervistati integra i team di sicurezza e networking nella gestione delle soluzioni SD-WAN, SASE e SSE. Nei casi in cui è stato implementato ciascun tipo di soluzione, circa due terzi dei team di sicurezza e di networking lavorano insieme per gestirla. Con una ripartizione più o meno equa tra i restanti team che gestiscono esclusivamente l’uno o l’altro.