L’Italia e la sfida della formazione digitale, le analisi di Syllog

La ricerca condotta sottolinea la necessità di intervenire subito, avviando progetti pilota mirati e misurabili per rendere la formazione un elemento strategico di crescita.

formazione digitale

La formazione digitale è fondamentale, Syllog pubblica un’indagine sull’evoluzione dei meccanismi di aggiornamento tra le imprese in Italia: c’è molto da migliorare.

Lo studio ha coinvolto oltre 500 professionisti che operano nella gestione delle risorse umane, della sicurezza e della formazione, con l’obiettivo di comprendere lo stato dell’aggiornamento digitale e i principali ostacoli che ne rallentano l’adozione.
Nonostante la crescente consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione riconosciuta dagli stakeholder delle imprese, gran parte della formazione aziendale si svolge ancora in modalità tradizionali, con sessioni frontali o in videoconferenza e materiali statici. Il processo di pubblicazione di nuovi corsi rimane complesso e richiede settimane di lavoro, rallentando la capacità delle imprese di aggiornarsi con tempestività rispetto ai cambiamenti normativi o tecnologici.

Quali criticità?

Le difficoltà più diffuse riguardano la trasformazione dei contenuti aziendali in materiali didattici realmente efficaci, i tempi lunghi di produzione, la mancanza di interoperabilità tra piattaforme diverse e la scarsa partecipazione dei dipendenti. In molti casi le imprese dispongono già di un patrimonio informativo significativo – manuali, linee guida, procedure interne – ma mancano gli strumenti per renderlo fruibile e aggiornabile con facilità.

Le criticità assumono sfumature diverse a seconda del contesto operativo.
Partendo dal settore finanziario e assicurativo, si nota come la pressione normativa sia costante. L’obbligo di aggiornarsi di continuo per rispettare regolamenti più complessi richiede processi formativi agili e tempestivi, ma non sempre è così.
Se nel mondo della finanza il problema è la lentezza nella produzione dei contenuti, nell’industria manifatturiera la criticità principale è la rigidità della formazione. Qui l’apprendimento è strettamente legato alla sicurezza e alla continuità produttiva dal momento che i corsi tradizionali impongono pause nelle linee di lavoro e si basano su materiali lunghi e poco interattivi, spesso disponibili solo in una lingua.
Anche nel campo ingegneristico e tecnico la complessità dei contenuti rappresenta una barriera, ma in questo caso la criticità si concentra sull’onboarding.
Infine, nelle aziende tecnologiche e informatiche, la sfida si ribalta, non è la lentezza o la dispersione delle informazioni a creare difficoltà, ma la loro velocità di cambiamento.

L’intelligenza artificiale può migliorare la situazione?

In tutti questi contesti, l’introduzione di piattaforme intelligenti per la gestione della conoscenza rappresenta una possibile evoluzione del sistema formativo aziendale. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale consente di aggiornare in modo continuo i contenuti e di renderli più accessibili e misurabili, migliorando la circolazione delle competenze all’interno delle organizzazioni. È in questa direzione che si inserisce anche il lavoro di realtà come Syllog, che esplorano nuove modalità per trasformare i materiali aziendali in percorsi formativi dinamici e integrati nei processi operativi.
La ricerca condotta sottolinea la necessità di intervenire subito, avviando progetti pilota mirati e misurabili per rendere la formazione un elemento strategico di crescita.