
AI, HPC e Quantum – E4 Computer Engineering sta guidando un “viaggio verso il futuro”, come ha affermato il CEO Cosimo Damiano Gianfreda durante l’evento AI HPC Quantum – Reshaping the future organizzato dall’azienda a Milano. Questo significa che, invece di aspettare passivamente, E4 si impegna a costruire attivamente il futuro, puntando su tre elementi chiave: High Performance Computing (HPC), Intelligenza Artificiale (AI) e Quantum Computing.
Secondo Gianfreda, ogni volta che la tecnologia compie un salto evolutivo, emergono ansia e paura. “Poi man mano che noi prendiamo conoscenza, tutto fluisce”, ha spiegato, sottolineando l’importanza della fiducia. Questi tre elementi, se ben correlati e aggregati, portano grandi benefici e si integrano “esattamente come accade per ciascuno degli elementi di un’orchestra”.
Investimenti, sostenibilità e sovranità digitale
Guidata da queste tre aree, l’innovazione tecnologica può migliorare la sanità, la sicurezza (grazie alla crittografia quantistica) e creare nuovi posti di lavoro. Un elemento centrale del pensiero di E4 è la sostenibilità, intesa come la capacità di usare componenti innovativi per crearne di nuovi.
Nel corso degli anni, E4 ha investito massicciamente in progetti europei e italiani, partecipando a 19 iniziative che includono lo sviluppo di nuovi processori e acceleratori. Queste competenze, unite al tempo e alle risorse dedicate alla ricerca, stanno portando l’azienda ad assumere un ruolo sempre più di rilievo in Europa.
Un punto di svolta, che Gianfreda ha definito un motivo di “orgoglio per l’Italia e l’Europa”, è l’investimento per la creazione di componenti E4. Questo passo segna l’ingresso nella logica della Digital Soveraignty, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza e costruire soluzioni chiave direttamente in Italia e in Europa.
AI, HPC e Quantum – Espansione e collaborazione
Oltre agli investimenti in ricerca e sviluppo, E4 sta espandendo la sua presenza internazionale. Dopo l’Italia e la Germania, l’azienda ha aperto una nuova filiale in Spagna, dove ha trovato “competenze, passione e similitudine di valori”.
Un’altra decisione strategica è stata l’aggiunta di un nuovo team specializzato nel mondo Enterprise e Corporate. L’obiettivo è portare le soluzioni sviluppate nel settore della ricerca e dell’istruzione anche alle aziende, mantenendo la stessa filosofia di collaborazione e ascolto che ha sempre guidato E4.
L’importanza delle persone
Gianfreda ha concluso il suo intervento ponendo l’accento sul valore delle persone. L’azienda collabora con “co-founder e persone molto importanti che hanno scritto il passato, il presente e scriveranno il futuro dell’IT”.
La crescita di E4 non si basa solo sui partner e sugli sponsor principali, ma anche su un vasto ecosistema di aziende con cui realizza le sue soluzioni. “Il futuro non si aspetta, lo costruiamo insieme a tutti”, ha ribadito Gianfreda, sottolineando il ruolo cruciale della collaborazione.
NVIDIA: dall’AI agentica all’AI fisica
Secondo Rod Evans, EMEA VP High Performance Computing and AI di NVIDIA, l’intelligenza artificiale ha iniziato a prendere slancio nel 2012 con il lancio di AlexNet. Da quel momento, “si sono avuti miglioramenti che raddoppiano ogni sei mesi. Se consideriamo questo trend lungo un decennio, si tratta di un miglioramento di un milione di volte in termini di complessità e prestazioni”.
Questa crescita esponenziale ha portato l’AI a trasformare ogni settore, dalla sanità al manufacturing fino alla mobilità. Evans ha sottolineato che, dopo l’AI generativa e l’AI agentica, il prossimo grande passo sarà l’AI fisica, che guiderà lo sviluppo di veicoli autonomi e robotica. “Abbiamo visto diversi tipi di scalabilità”, ha aggiunto, evidenziando che ora siamo nell’era del “ragionamento dell’inferenza dell’AI, dove i modelli possono fare un ulteriore passo avanti e ragionare per dare una risposta in modo molto più efficiente, offrendo un miglioramento di 100 volte rispetto a ciò che avevamo in precedenza”.
La trasformazione di settori chiave – AI, HPC e Quantum
Il passaggio ai veicoli elettrici sta costringendo ogni azienda automobilistica a ripensare le proprie fabbriche, e l’AI gioca un ruolo cruciale in questo processo.
Anche la sanità sta vivendo una rivoluzione così come la robotica, che si sta evolvendo rapidamente. “Non c’è dubbio che vedremo apparire robot umanoidi nel 2026”, ha dichiarato. L’AI, in questo contesto, aiuta a far fronte a sfide come l’assenteismo della forza lavoro, automatizzando compiti ripetitivi e noiosi.
Le fabbriche di AI e il ruolo dell’Europa
Evans ha definito le AI factory come “un data center che produce token o unità di intelligenza”. L’Europa sta accelerando in questa direzione, con l’UE che ha lanciato un piano d’azione per l’AI. L’obiettivo è annunciare tra 5 e 8 gigafactory in Europa nei prossimi 12 mesi, inclusa una in Italia al CINECA.
“NVIDIA sta supportando questo processo – ha precisato Evans – aiutando sia a capire cosa significa una gigafactory sia a supportare i candidati a costruire offerte credibili, per garantire che l’Europa possa essere all’avanguardia in questa tecnologia e non dipendere da hyperscaler statunitensi”.
Più densità e minori consumi con le nuove GPU Vera e Rubin
Rod Evans ha presentato le ultime innovazioni di NVIDIA, tra cui la piattaforma Blackwell basata su un blocco di costruzione composto da una CPU e due GPU, che offre un’enorme riduzione del consumo energetico e un aumento delle prestazioni. “La nostra prossima generazione porterà questo risultato fuori scala”, ha affermato, riferendosi al lancio l prossimo anno di nuove GPU come la Rubin GPU e la Vera GPU. Queste innovazioni mirano a una maggiore densità nei rack e a una drastica riduzione del consumo energetico, permettendo all’AI e alla sostenibilità di lavorare insieme.
“È sbalorditivo come questo cambierà il mondo e con quale frequenza le persone dovranno reinvestire”, ha concluso Evans, sottolineando il rapido ritmo dell’innovazione. “Nel 2026 vedrete l’ascesa dell’AI fisica, ma vedremo anche miglioramenti nel calcolo e nella sua efficienza energetica. Man mano che si ottengono prestazioni extra, otteniamo più prestazioni per watt”.
DDN, il ruolo cruciale dell’infrastruttura dati
All’evento di E4, Paul Bloch, cofondatore e presidente di DDN, ha sottolineato la cruciale importanza dell’infrastruttura dati in un’era dominata dalle GPU.
Bloch ha notato che, spesso, i clienti si concentrano solo sulle GPU, ma che, “alla fine, devono alimentare quelle GPU e rendere l’investimento redditizio”. È qui che entra in gioco DDN. “Prendiamo una piccola percentuale dell’investimento e lo rendiamo più prezioso, più efficiente, e restituiamo essenzialmente denaro – ha spiegato –. Oggi, quando i clienti mi chiedono: ‘Quanto costa DDN?’, io rispondo: ‘È gratis.’ In realtà, restituiamo addirittura del denaro, perché il costo della nostra parte del sistema sarà probabilmente circa il 5%, ma forniremo un 20% in più di efficienza all’intero sistema”.
Secondo Bloch, ci troviamo nel mezzo della creazione di un’economia da trilioni di dollari, alimentata dai modelli di base che continuano a crescere in complessità. Ha citato l’investimento di NVIDIA in OpenAI come esempio lampante della scala raggiunta: “Si parla di 10 gigawatt di infrastruttura, che oggi rappresentano circa 4 milioni di GPU”.
L’accelerazione dell’innovazione
Un’altra grande differenza tra l’High Performance Computing (HPC) tradizionale e l’AI è il ritmo frenetico di implementazione. “Nell’HPC ci vogliono tre anni per redigere un bando di gara. Quel tempo è finito. Dovete mettere in produzione quella macchina e ottenere da essa produttività al più presto. Stiamo parlando di due, quattro, sei settimane al massimo. Altrimenti, state sprecando soldi”.
Bloch ha anche parlato dell’importanza della velocità nella preparazione dei dati. “Abbiamo clienti a grande scala che ci hanno detto: ‘Ci sta mettendo troppo tempo’ – ha sostenuto –. Siamo stati in grado di accelerare la ricerca di un oggetto di un fattore 400. Invece di impiegare 5 minuti, ci sono voluti letteralmente 5 secondi”.
Ha infine sottolineato l’urgenza per l’Europa di recuperare il ritardo, definendo l’implementazione dell’AI come una gara. “L’Europa deve recuperare – ha affermato –. Ora c’è un’opportunità unica e anche se le organizzazioni commerciali stanno superando gli investimenti del governo, quest’ultimo deve fare la sua parte. Deve implementarlo, devono accelerarlo per la scienza, per il futuro”.