Cybersecurity e AI: in aumento la velocità degli attacchi

La situazione italiana è in costante peggioramento. Necessario quindi investire in competenze e formazione.

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Cybersecurity – Secondo Alessandro Rossi, Ceo di Advens Italy, basta qualche giorno, contro i 2-4 mesi di anni fa, per realizzare cyberattacco, grazie anche al supporto dell’intelligenza artificiale. Inoltre, con un +53% dei casi, l’Italia è tra i Paesi maggiormente vittima di attacchi informatici a livello mondiale. In un contesto in cui il trend generale è in costante peggioramento, secondo i dati Clusit per l’anno 2022, l’Italia è stata oggetto del 7,6% di attacchi gravi che hanno avuto successo.

Cybersecurity e AI, un cambiamento di rotta

Il malware è il tipo di aggressione digitale che affligge maggiormente il nostro Paese rispetto al resto del mondo. I numeri evidenziano infatti che l’Italia è indietro per quanto riguarda le competenze digitali in termini di sicurezza informatica e investe poco nel settore. Nel 2023 il mercato italiano della cybersecurity ha avuto una crescita, in termini di azioni preventive, +16%, secondo i dati dell’ultimo rapporto del Politecnico di Milano. Questo evidenzia un cambiamento di rotta che è però ancora troppo lento per tenere testa alla velocità con cui gli hacker agiscono.

Intelligenza artificiale: luci e ombre

Alessandro Rossi, Ceo di Advens Italy
I tempi di rilascio di un ransomware nel 2019 erano intorno ai 2-4 mesi, oggi è questione di meno di 4 giorni. L’intelligenza artificiale è una risorsa per chi protegge, ma anche un efficace strumento per chi offende. Le PMI sono i principali obiettivi degli attacchi informatici in Italia perché sono normalmente meno attrezzate per proteggersi. Dovendo concentrare le risorse umane ed economiche sul proprio core business. I danni però possono essere ingenti: dall’impatto sulle linee produttive all’esfiltrazione di dati e documenti. Bisogna creare cultura tra gli imprenditori affinché si crei una rete salda di protezione del comparto produttivo italiano grazie alla presenza di professionisti competenti e aggiornati.

La sharing economy del sapere

A livello mondiale i casi di information warfare e di spionaggio e sabotaggio hanno percentuali rispettivamente del 4% e dell’11%. Mentre in Italia il cybercrime, gli attacchi a scopo di lucro rappresentano il 93% dei casi, l’attivismo invece il 7%.

Ragionare in modo preventivo

Alessandro Rossi, CEO di Advens Italy
L’Italia rappresenta un ottimo bersaglio per una molteplicità di fattori di debolezza. Siamo attaccati quasi solo per estorcere denaro agli imprenditori e alle pubbliche amministrazioni. Continuiamo a rilevare che i progressi più significativi in tema di cyber protezione e sicurezza vengono compiuti solo dopo essere stati severamente attaccati e danneggiati. Dovremmo cercare tutti di contribuire e supportare affinché nel nostro Paese si possa raggiungere un adeguato livello di sicurezza ragionando in maniera preventiva. Un quadro delicato in cui però si devono considerare anche i fattori positivi.

Cybersecurity e AI

La Direttiva NIS 2, che impone l’implementazione di controlli di sicurezza rigorosi per ridurre i rischi e prevenire danni, guarda alla “sharing economy delle competenze”, prospettiva già sposata nel resto d’Europa.

Alessandro Rossi
Una strategia nazionale di cyber sicurezza e l’obiettivo di un polo strategico nazionale rappresentano passi avanti in una logica di fronte comune. Serve aumentare gli sforzi e fare sistema, trovare strade per condividere gli investimenti. Sono necessarie economie di scala e compartecipazione di esperienze, competenze, skill, risorse e informazioni. Questa è la prospettiva verso la quale dobbiamo andare, insieme.