NTT e l’edge computing: a che punto siamo? Cosa ci aspetta?

È aumentata la consapevolezza nei confronti dell’edge computing, e questo sta portando a una maggiore propensione verso l’adozione di un’architettura edge.

NTT edge computing

Stefano Aramu, Vice President GTM Practices per NTT in Italia, condivide alcune riflessioni sullo stato attuale dell’edge computing e sul suo futuro.

L’importanza dell’edge computing

Per diversi settori di mercato – in particolare manifatturiero, sanitario e logistico – l’implementazione di modelli di elaborazione di edge computing ha già iniziato a portare benefici tangibili, spingendo quindi anche altri comparti verso questo paradigma. Dal nostro punto di vista di osservatori e abilitatori, indubbiamente, è aumentata la consapevolezza nei confronti di questo modello che sta portando a una maggiore propensione verso l’adozione di una architettura edge da parte di un numero sempre crescente di aziende.

Descrivendolo in poche parole, l’edge rappresenta il luogo in cui vengono generati i dati, come quelli ad esempio prodotti un dispositivo all’interno di una fabbrica e in un mondo sempre più interconnesso, in cui i dati IoT sono sempre più rilevanti e potenti, sapere come archiviarli e utilizzarli a nostro vantaggio diventa fondamentale.

L’Edge computing si riferisce, quindi, all’elaborazione dei dati vicino al luogo in cui questi vengono generati, riducendo la latenza. Ciò consente di prendere decisioni più ponderate, in tempo reale o quasi; migliorare la sicurezza dei dati; ottimizzare i costi del cloud computing e soddisfare i requisiti normativi in termini di privacy, specifici per ogni Paese.

Sebbene l’edge computing non sia una novità, lo è invece la digitalizzazione dei dispositivi, delle persone e dei luoghi, che richiede l’elaborazione in loco della business intelligence.

Si pensi al settore del manufacturing. La tecnologia operativa, cosiddetta OT – hardware e software utilizzati per monitorare le risorse fisiche e gli eventi – è stata a lungo esclusa dall’evoluzione del cloud computing. Oggi, l’espansione dell’IoT, l’ecosistema sempre più ampio di dispositivi funzionali connessi, sta introducendo il concetto di cloud computing anche nell’ambiente OT. A fronte di questa tendenza, però, l’elevato volume di dati generati e trasportati in cloud da una fabbrica o da un magazzino, potrebbe dare origine a costi elevati.

L’elaborazione nel cloud, infatti, può innescare altri meccanismi che richiedono ulteriori azioni. Ognuno di questi passaggi introduce anche un livello di ritardo o latenza che ne limita le possibilità. Inoltre, non è ancora in grado di supportare casi d’uso in cui tempo reale assume il vero significato del termine.

Con un’elaborazione locale, che semplifica l’integrazione e il trasferimento dei dati, l’edge computing è uno dei driver nella convergenza tra IT e OT, soprattutto per quelle situazioni in cui ha senso perseguire la riduzione dei costi insita in questo approccio. Inoltre, far affidamento completamente alla connettività cloud potrebbe causare disservizi a fronte di un’eventuale interruzione della connessione Internet. Grazie all’edge computing, invece, è possibile continuare a gestire la fabbrica anche senza una connessione internet attiva.

L’edge non ha bisogno del 5G privato per avere successo

C’è un po’ di confusione dettata dalla convinzione comune che l’edge computing sia rilevante solo nel contesto del private 5G o del private LTE. Di fatto, non è così. Si tratta di tecnologie complementari e l’edge computing opera con qualsiasi strumento di connettività.

La sua adozione è stata, tuttavia, spinta dall’introduzione del private 5G in virtù del fatto che consente una trasmissione affidabile di grossi volumi di dati a velocità elevata, fondamentale per qualsiasi richiesta da soddisfare in tempo reale.

ntt

L’accettazione da parte del mercato

L’industria manifatturiera si posiziona tra i primi settori nell’adozione di questa nuova tecnologia. I produttori hanno trovato diversi nuovi casi d’uso per questa tecnologia, legati soprattutto all’automazione delle diverse operatività in tempo reale. Un beneficio anche per i comparti della logistica e del retail che stanno guardando con maggiore interesse a questo paradigma.

Inoltre, nel settore sanitario, l’analisi in tempo reale dei dati sanitari e diagnostici del paziente su più dispositivi di imaging delle strutture ospedaliere aumenta anche la qualità e la velocità delle cure erogate. Questo approccio consente di migliorare l’esperienza sia dei pazienti sia dei medici, riducendo gli effetti della carenza di competenze.

I fattori frenanti

Quando le aziende decidono di intraprendere una strategia edge, solitamente, è la mancanza di applicazioni abilitate all’elaborazione distribuita che ne frena l’adozione perché, nonostante il processo decisionale in tempo reale avvenga nell’edge, una parte di esso può ancora risiedere in cloud; quindi è importante che la distribuzione delle applicazioni tra le piattaforme sia ripartita adeguatamente.

La carenza di competenze rappresenta un altro ostacolo da superare, così come la mancanza di comunicazione tra i mondi OT e IT che oggi però si sta via via raffinando.

Ma come approcciare l’edge computing?

In prima istanza, crediamo sia fondamentale definire le criticità che si vogliono risolvere andando a trovare, dopo un attento assessment, le soluzioni più idonee, indipendentemente dalla tecnologia coinvolta.

Oltre alla disponibilità delle tecnologie e delle infrastrutture necessarie, le aziende devono poter contare su comprovate competenze per implementare e gestire i loro ambienti edge-to-cloud e ampliare i casi d’uso per diventare veramente innovative nei loro settori. Ed è proprio in questo contesto che riteniamo che le soluzioni as-a-service offrano valore e risultati ottimali, tra cui:

  • Reti affidabili e personalizzate che consentono una latenza bassissima e una larghezza di banda elevatissima per l’elaborazione dei dati in tempo reale
  • Gestione degli aspetti operativi dell’IoT per migliorare la produttività e garantire la sicurezza dell’ambiente
  • Trasferimento dell’elaborazione e dell’archiviazione dei dati più vicino all’edge connesso per consentire l’automazione e il processo decisionale in tempo reale

NTT trasformazione digitale edge computing

L’evoluzione: what’s next?

Per quanto riguarda i prossimi sviluppi delle architetture edge, ci stiamo muovendo verso l’on-site edge computing e il near-edge, che prevede la presenza di un data center vicino a una struttura fisica come una fabbrica o un magazzino. Stiamo anche lavorando sul concetto di micro-data center, un container on-premise che funziona come un data center.

Questo perché la tecnologia si sta evolvendo a un ritmo tale che i data center edge o l’edge computing – on-premise o near-edge – saranno connessi senza soluzione di continuità. Questa forma di rete intelligente consentirà di accedere a qualsiasi risorsa da qualsiasi sito.

Latenza minima, massima potenza di elaborazione e copertura globale sono esattamente ciò di cui le imprese hanno bisogno oggi per accelerare i propri percorsi di trasformazione digitale.