Il lavoro ibrido si sta sempre più affermando come una soluzione irrinunciabile in ambito professionale, che però, secondo Snom, richiede dotazioni tecniche dedicate. Snom Technology si occupa da anni dei diversi scenari di impiego dei suoi terminali cablati e cordless basati su SIP, accessori inclusi. Perché una connessione affidabile al centralino telefonico, sicurezza e, soprattutto, qualità della voce sono indispensabili per una comunicazione aziendale efficace. E non solo in ufficio. Dall’esperienza del produttore berlinese sono nate diverse soluzioni concepite per un utilizzo flessibile e svincolato dal luogo di lavoro. Dai classici telefoni da tavolo via Wi-Fi ai terminali IP-DECT per uffici domestici e piccoli uffici, da cuffie e speakerphone professionali multiuso alle soluzioni portatili per conferenze.
Le migliori soluzioni per la nuova realtà
Fabio Albanini, Head of International Sales, Emea di Snom e Managing Director Snom Italia
Gli ambienti in cui viviamo la nostra vita privata e professionale si stanno progressivamente aggregando. Per questo, spetta a noi offrire soluzioni ottimali che si adattino alla nuova realtà.
Quando si parla di lavoro ibrido o di smart working, ci si imbatte in opinioni contrastanti. Secondo Statista, ad aprile 2021 il 16,8% dei professionisti italiani lavorava in modalità ibrida e il 14,8 % solo da casa, per un totale di 7,3 milioni di persone. Il 53,6 % degli under 34 lamentava problemi di salute a causa di postazioni di lavoro sprovviste di un equipaggiamento tecnico professionale. Il 62,4 % dei lavoratori totali si dichiarava comunque soddisfatto di questa modalità operativa.
Il lavoro ibrido e la tecnologia
Per agevolare i tanti italiani che ancora oggi rinnovano la scelta del lavoro ibrido o remoto e snellirne la burocrazia annessa, dal primo settembre 2022 la prassi è regolamentata – vedi legge 81 del 2017 – tramite un accordo individuale. Accordo che può essere temporaneo o indeterminato, tra il dipendente e il datore di lavoro. La questione invece si complica in merito alla dotazione tecnica. Sempre tramite accordo individuale, infatti, il datore può fornire gli strumenti necessari allo svolgimento della prestazione che garantiscano un accesso sicuro ai sistemi aziendali. Oppure richiedere al lavoratore remoto di impiegare dispositivi privati secondo i paradigmi del BYOD (Bring Your Own Device). Il tutto previa definizione dei requisiti minimi di sicurezza da implementare.
I dispositivi plug&play
Questa dualità fa capo a un vuoto normativo. Un vuoto che non solo rimette l’idoneità degli strumenti impiegati alla discrezione dei singoli, ma dà luogo a un esercizio gravoso quando si tratta di garantire la sicurezza di dispositivi non forniti dall’azienda. Un compito a cui le aziende possono far fronte in realtà solo dotando gli uffici con dispositivi plug&play pensati per un uso flessibile.
Quindi dispositivi impiegabili sia da casa sia in ufficio, o il cui eventuale doppio acquisto non pesi troppo sul budget IT dell’azienda. Nel processo di rivalutazione dell’equipaggiamento aziendale in ottica di hybrid o smart working, i tradizionali dispositivi per le telecomunicazioni, come i telefoni da tavolo o cordless, le cuffie professionali o gli speakerphone, finiscono spesso nel dimenticatoio. E questo perché considerati accessori facilmente rimpiazzabili con dispositivi privati. Il loro reale contributo alla produttività e alla sicurezza nel paradigma del “Work from Anywhere” è ampiamente sottovalutato.
Una dotazione tecnica dedicata per il lavoro ibrido
Di fatto, i dipendenti sono molto restii a rendere noto il loro recapito telefonico privato, mal tollerano l’inoltro delle chiamate dell’ufficio sul proprio cellulare o sul numero di casa. Inoltre non desiderano farsi carico privatamente dei costi delle telefonate di lavoro. L’uso di soft phone client protetti da VPN su computer o telefoni cellulari privati può rivelarsi una sfida in termini di implementazione e/o sovraccaricare le risorse computazionali dei dispositivi privati. Questo rende la comunicazione con clienti, fornitori e colleghi più difficoltosa, se non del tutto impossibile.
Cosa evitare
Soluzioni UCC che integrano telefonia, videoconferenze, audioconferenze e messaggistica istantanea, unite a terminali IP professionali che supportano alla perfezione le funzioni di collaborazione. Ecco la chiave di un lavoro efficiente, indipendentemente dal luogo in cui si lavora. Il “Work from Anywhere” è sinonimo di erogazione della stessa prestazione ovunque ci si trovi e quindi anche di reperibilità ottimale durante l’orario di lavoro, come in ufficio. Omettere gli strumenti per la telefonia quando si pensa alla dotazione degli ambienti di lavoro ibridi è un errore da evitare.