Evoluzione aziendale: intervista a Romeo Scaccabarozzi, AD Axiante

Le tecnologie per restare connessi all’interno del team di lavoro e rendere comodo il lavoro a distanza stanno diventando una commodity a disposizione di ogni azienda.

Evoluzione aziendale

Romeo Scaccabarozzi, Amministratore Delegato di Axiante, ci racconta l’evoluzione aziendale e quali sono i driver del cambiamento pervasivo in atto.

Gli ultimi due anni hanno fatto segnare una rincorsa delle imprese alle soluzioni di lavoro remoto. Si tratta certamente di una opportunità importante per svecchiare pratiche di lavoro obsolete, migliorando processi, procedure e l’agilità delle aziende.

– La pandemia ha cambiato il nostro modo di vivere e lavorare. Quali considerazioni, anche personali, si sente di fare in merito?

Nell’era del lavoro ibrido occorre ripartire dal concetto di “trust and commitment”: serve fiducia, perché è necessario imparare a fare affidamento sui propri dipendenti anche quando non rientrano nel campo visivo del loro responsabile diretti, e serve impegno, perché lavorare a distanza richiede un certo livello di responsabilizzazione del dipendente. Non si tratta però di una novità in senso assoluto.

Fiducia e impegno hanno sempre rappresentato le esigenze di base di ogni azienda: le necessità non sono, dunque, cambiate, ma sono diventate più evidenti. Sono cresciute, invece, le opportunità: eliminare i vincoli fisici e adottare un approccio che combina attività in presenza e lavoro da remoto ha significato per molte organizzazioni accogliere al proprio interno talenti situati anche in località molto distanti. Oltre a tutti i vantaggi che ne sono derivati in termini di riduzione dei costi e degli spazi, si è registrato un significativo incremento della produttività.

– In un periodo di continua incertezza come quello che stiamo vivendo, come individuare le tappe da seguire per ipotizzare differenti scenari e condurre un processo di pianificazione ottimale? Quali sono le giuste tecnologie da adottare?

Pianificare e ipotizzare differenti scenari di domanda e offerta sono ormai una necessità per le imprese non solo per comprendere quali possibili ipotesi si realizzeranno, ma soprattutto per dare priorità alle diverse opzioni. Lo sviluppo di scenari prevede due macro-fasi: una di natura esplorativa e una più orientata sulle azioni da intraprendere. Il primo step è quello dell’esplorazione: nelle interazioni tra i componenti del team emergono punti critici e incertezze che possono influenzare in una direzione o in un’altra la traiettoria dell’azienda.

Segue un momento di sintesi, che prevede sessioni di lavoro brevi ma intense per convalidare la plausibilità degli scenari ipotizzati. Grazie al contributo della squadra, è possibile dare priorità alle iniziative che mostrano il maggiore impatto potenziale e si procede quindi alla fase di definizione delle azioni da intraprendere nel caso in cui si verifichi uno degli scenari ipotizzati. L’ultima fase è quella della verifica, che prevede di tracciare regolarmente i cambiamenti attraverso la lente degli scenari ipotizzati e di individuare degli indicatori precoci, che possano suggerire il verificarsi di quanto previsto. Le tecnologie devono abilitare queste interazioni continue tra il vertice e la base, facilitando la collaborazione tra le varie funzioni e registrando le diverse ipotesi formulate.

rendicontazione

– Il lavoro ibrido può migliorare le performance dei dipendenti e dell’azienda. Quali elementi sono imprescindibili affinché ciò avvenga?

Le tecnologie per restare connessi all’interno del team di lavoro, per garantire la sicurezza informatica e per rendere comodo il lavoro a distanza stanno diventando ormai una commodity a disposizione di ogni azienda. Per cogliere i veri vantaggi dell’hybrid working, occorre invece andare oltre i meri aspetti tecnologici, adottando un approccio che metta al centro le persone. Non è solo una questione di infrastrutture, ma soprattutto di dinamiche relazionali tra le persone, che da remoto risultano più difficili. Per questo è necessario offrire la massima flessibilità possibile alle persone, che vanno lasciate libere di scegliere come organizzarsi. I team, gestiti con approcci di agile management, potranno scegliere se interagire da remoto o in ufficio a seconda delle esigenze.

Per farlo, occorre che il modello di lavoro adottato dall’azienda sia trust-based, per creare fiducia nei collaboratori, fidelizzare le persone e aumentare la soddisfazione personale. Per arrivare a un modello di questo tipo, le organizzazioni devono attuare un cambio radicale di mentalità e affidarsi a partner esperti anche in materia di cultura aziendale, per imparare e affinare le tecniche dell’agile management.

– Evoluzione aziendale: gestire la complessità dei dati, come ottenere il massimo con il Product Information Management?

Le informazioni sui prodotti sono diventate sempre più pervasive e distribuite all’interno delle organizzazioni, spesso utilizzate e valorizzate in modo differente da ciascun dipartimento aziendale. Una mole così ampia di dati richiede una gestione centralizzata e un coordinamento tra le funzioni: le moderne soluzioni di Product Information Management (PIM) permettono di gestire la complessità e avere una visione d’insieme sulle informazioni relative al prodotto che copra l’intera operatività dell’azienda.

Con vantaggi evidenti, in termini di qualità del dato e della customer experience, risparmio di tempi e costi e aumento della produttività. Il sistema aiuta, infatti, a classificare e unificare le informazioni sui prodotti, rendendo i dati più dettagliati e completi. Una migliore informazione porta con sé anche una migliore comprensione del prodotto da parte dei potenziali clienti, rendendoli meno incerti di fronte all’acquisto. Le soluzioni PIM, dunque, accelerano e automatizzano la creazione e la distribuzione delle informazioni sui prodotti a tutti i canali, automatizzando i flussi di lavoro semplificati e automatizzati, migliorando la collaborazione e aiutando l’azienda a distinguersi dalla concorrenza.

– Application Modernization, come supportate le imprese in questo delicato processo?

Evoluzione aziendale: il percorso di Application Modernization rappresenta oggi un processo fondamentale nella vita di un’azienda: valutare il grado di obsolescenza delle applicazioni in uso e aggiornare il vecchio software con approcci informatici più recenti, modernizzando linguaggi, framework e piattaforme, può fare la differenza a livello di business. Ancora prima dei tool tecnologici, è necessario però partire dalla cultura aziendale: prima di modernizzare gli strumenti, occorre individuare gli obiettivi di business a cui mira tale modernizzazione e per farlo è fondamentale mettere insieme i team di sviluppo e i team operativi e incentivarne la collaborazione. Il nostro approccio parte, infatti, dalla valutazione delle esigenze di business, per poi individuare le strategie di modernizzazione e le soluzioni tecnologiche più adatte alla singola organizzazione.

La strategia di Application Modernization viene studiata operando in sinergia con il team IT e il team business dell’azienda, valutando il parco applicativo esistente, gli obiettivi di crescita e i vincoli di budget. Si va dalle operazioni più semplici, che consistono nel dotare l’app di una nuova interfaccia, distribuirla su una nuova piattaforma o aggiornare la piattaforma di base, fino alla completa reingegnerizzazione dell’applicazione o alla sua sostituzione con una nuova. In Axiante mettiamo a disposizione un bagaglio di competenze completo e suggerisce le soluzioni tecnologiche migliori per trarre valore dall’innovazione e sfruttare tutte le potenzialità offerte dai nuovi linguaggi software.