Verisure Italia, la tecnologia come protezione della casa

Le tecnologie, unite alla sensibilità di chi opera nel mondo della sicurezza, possono essere uno strumento di protezione della persona.

Verisure Italia

Verisure Italia, in collaborazione con Censis e il Servizio Analisi Criminale Ministero degli Interni, pubblica il primo Osservatorio sulla Sicurezza della Casa.

Nel corso dell’evento di presentazione, introdotto da Federica Veneziani, Brand & Communications Manager Verisure Italia, si è tenuta una tavola rotonda per analizzare i risultati del report “La Casa Sicura del Futuro”, che ha visto la partecipazione di Stefan Konrad, Managing Director di Verisure Italia, il Colonnello CC Bruno Dominici, Direttore della 3° Divisione Servizio Analisi Criminale, Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, Luigi Gabriele, Presidente ConFedersicurezza e Servizi e il prof. Nicola Ferrigni, professore associato di sociologia, Link Campus University.

Il reportLa Casa Sicura del Futuro” inquadra lo scenario attuale e del prossimo futuro per quanto riguarda i sistemi di protezione, le minacce e i pericoli connessi alla casa. Questa analisi anticipa l’introduzione della tecnologia PreSense, studiata per prevenire i pericoli, che sarà presto annunciata ufficialmente.

Sei italiani su 10, durante la pandemia, hanno sofferto di stati di ansia e paura, specialmente giovani, donne e chi vive in grandi realtà urbane. Eppure, l’andamento delle denunce registra un trend decrescente: dai 2.818.834 reati denunciati nel 2012 ai 2.090.437 nel 2021, -25,8% nei dieci anni considerati (-728.397 reati in valore assoluto).

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La percezione di sicurezza

17 milioni di italiani (il 33,9% dei maggiorenni) si sentono poco (25,6%) o per niente (8,3%) sicuri all’interno delle mura domestiche, e hanno paura di incendi, esplosioni atti vandalici, furti, con percentuali che salgono al 40,1% tra le donne e al 42,8% per chi vive nelle regioni del Sud. 9 milioni di italiani (il 17,4% della popolazione con più di 18 anni) hanno paura se devono restare da soli in casa di notte: due terzi di questi, 6 milioni in valore assoluto, sono donne. 3,6 milioni di italiani vivono in condizioni di grave deprivazione abitativa.

Il 55% degli italiani ha paura di subire un furto in casa; il 41,1% è preoccupato di subire un’aggressione fisica (44,8% delle donne e 37,3% degli uomini), mentre il 29,6% teme un’emergenza medica (con quote che raggiungono il 35,7% tra gli ultracinquantacinquenni). Circa il 20% teme le truffe online.

La distribuzione regionale dei reati

Primato negativo per il Veneto, dove nel 2021 si sono verificati 31,8 furti in abitazione ogni 10.000 abitanti; seguono l’Emilia-Romagna con 30,5 sulla stessa quota di popolazione, e la Toscana, con 29,8 furti in abitazione ogni 1.000 residenti. Chiude la classifica la Valle d’Aosta, con 7 furti in abitazione ogni 10.000 residenti, preceduta da Calabria e Sardegna.

La sicurezza della casa

Per 55 italiani su 100 un furto o un’aggressione nella propria abitazione sono eventi che spaventano di più. È una paura, quindi una percezione: il dato reale ci dice che i furti sono diminuiti negli ultimi dieci anni (2012-2021).

Ma la sicurezza personale rimane al centro delle preoccupazioni: 17 milioni di italiani si sentono poco o per nulla sicuri fra le mura domestiche, 6 milioni di donne hanno paura quando rimangono sole in casa di notte. Si può affermare, quindi, che è cresciuto l’investimento emotivo degli italiani nella propria abitazione.
Le tecnologie, unite alla sensibilità di chi opera nel mondo della sicurezza, possono essere uno strumento di protezione della persona. Il moltiplicarsi delle minacce percepite e dei bisogni diversi di assistenza a cui rispondere, infatti, si accompagna a una individualizzazione della richiesta di sistemi di sicurezza, perché diverse fragilità sociali e condizioni abitative espongono a rischi differenti.

Verisure Italia

Stefan Konrad, Managing Director Verisure Italia
I dati hanno mostrato sin da subito due trend molto importanti e apparentemente in contrasto: da un lato, i reati cosiddetti tradizionali sono diminuiti, dall’altro sono aumentati il bisogno di protezione e le richieste di sicurezza da parte dei cittadini.
… Le persone vogliono sentirsi sicure non solo quando escono di casa, quindi prevenendo i furti, ma anche quando sono all’interno. È importante poter garantire una sicurezza a tutto tondo. Un approccio che definirei olistico, perché è necessario lavorare sulle radici dei problemi per rafforzare la prevenzione: per 8 italiani su 10 è fondamentale che un sistema di sicurezza riesca ad attivarsi e intervenire prima che il reato si compia.
La sfida più importante è sviluppare tecnologie facili ed efficaci per tutti: per chi deve essere soccorso e per chi deve intervenire. Insomma, attivare un sistema d’allarme deve essere naturale e semplice, come accendere la luce.

Sicurezza e salute

Massimiliano Valerii, Direttore del Censis
Quello che emerge con chiarezza dai dati del rapporto è che la sicurezza, come la salute, viene ormai percepita dai cittadini come un bene comune su cui non si accettano compromessi. Le persone cercano un’“incolumità dai rischi” che richiede soluzioni tecnologiche e organizzative nonché una collaborazione senza barriere fra pubblico e privato.

Ma non sono solo i reati tradizionali a preoccupare. Un quarto degli intervistati (25,5%, che sale al 31% tra gli uomini) teme di subire un furto di dati on line e il 21,1% una truffa on line.

Nicola Ferrigni professore associato di Sociologia dell’Università degli Studi Link
L’insicurezza rappresenta il tratto distintivo e al contempo la cifra narrativa della nostra società. Un tempo ci si sentiva insicuri in casa oppure sul lavoro, per la propria salute o per l’incolumità fisica. Oggi questi confini non esistono più e, per effetto di una logica di vasi comunicanti, l’insicurezza riesce a permeare ogni dimensione della nostra vita. Di qui, dunque, l’efficacia di soluzioni ispirate ad esempio all’intelligenza artificiale ma, aggiungo io, a una intelligenza artificiale umanizzata…