AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, e i Gestori di Posta Elettronica Certificata riuniti in AssoCertificatori annunciano che la PEC europea ora è una realtà. Infatti si è concluso con successo il processo di definizione e pubblicazione del nuovo standard ETSI EN 319 532-4. Il risultato rende effettiva l’interoperabilità a livello europeo dei sistemi di eDelivery qualificato in conformità con il Regolamento eIDAS, basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto REM.
La PEC europea
Con oltre 13 milioni e 900 mila caselle attive alla fine del 2021, la PEC ha avuto un ruolo trainante tra le tecnologie digitali. Riuscendo a dare vita ad un sistema di comunicazione destinato a cambiare e migliorare le abitudini di milioni di utenti. Suo il merito di incentivare il processo di dematerializzazione documentale, l’abbandono della carta, il risparmio di tempo. Oltre alla riduzione degli spostamenti, e quindi dell’inquinamento. Per questo, la sua evoluzione pan-europea rappresenta un ulteriore traguardo di particolare rilevanza.
Efficacia e vantaggi della PEC
Al contempo la conferma dell’efficacia dello strumento, ormai indispensabile per far fronte al balzo tecnologico della digitalizzazione, ambìto anche dal PNRR. Il nuovo standard ETSI specifica gli elementi chiave di un’interfaccia tecnologica condivisa (CSI – Common Service Interface). Esso consente finalmente il dialogo sicuro tra i Gestori di servizi di recapito qualificato e quello tra cittadini e imprese e enti governativi degli Stati Membri. Vengono infatti certificate le identità dei possessori di un indirizzo di posta certificata, ovunque risiedano nella UE, l’integrità del contenuto nonché data e ora d’invio e ricezione dei messaggi. La PEC si evolverà in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato utilizzabile anche a livello europeo per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche dotate di valore probatorio.
Francesco Tortorelli, Direttore responsabile della Direzione
Pubblica amministrazione e vigilanza” di AgID Il processo di standardizzazione ottenuto è di grande valore per l’Europa. Consente infatti grazie all’interoperabilità di ottenere soluzioni di mercato a livello europeo liberamente usabili e integrabile nei processi digitali di PA e privati. Garantendo a ciascuono l’indipendenza sulle singole applicazioni. Il metodo di lavoro utilizzato di dialogo e apertura ha creato una comunità distribuita di tecnici. Essi potranno in futuro mantenere aggiornato lo standard.
L’iter di approvazione
Il risultato suggella il lavoro avviato nel 2019 da AgID per far evolvere la PEC in servizio di recapito elettronico certificato qualificato basato su protocollo REM, come previsto dal Regolamento eIDAS. A questo tavolo di lavoro sono stati invitati tutti i gestori di PEC e la stessa AssoCertificatori. Inoltre vii hanno contribuito diverse figure professionali, in qualità di massimi esperti della materia. La necessità ravvisata di aggiornare lo standard ETSI allora esistente porta a significative integrazioni attraverso un dialogo costruttivo con la stessa ETSI, l’organismo internazionale che stabilisce gli standard tecnici nel settore delle telecomunicazioni.
La PEC europea ora è realtà anche all’Italia
Nel 2020 il gruppo di lavoro si allarga agli altri Stati Membri, sempre con il ruolo propulsivo dell’Italia. A gennaio 2021 viene approvata la baseline che definisce i requisiti minimi da rispettare ai fini dell’interoperabilità europea. Sulla base dei test condotti insieme a ETSI, porta al relativo riallineamento dello standard: questo, pubblicato come draft a gennaio 2022 ha concluso, nei giorni scorsi, l’iter di approvazione definitiva.
Il ruolo dell’Italia
Carmine Auletta, Presidente di AssoCertificatori
L’Italia ha rappresentato il cuore pulsante dell’iniziativa. Al suo servizio ha messo la riconosciuta competenza nella PEC, un modello di successo in tutta Europa. Il contributo di tutti i Gestori italiani coinvolti è determinante non solo per l’elevato livello di professionalità fornito. Ma anche per spirito collaborativo e capacità di fare squadra per raggiungere un simile traguardo. Una pietra miliare nell’evoluzione dell’ecosistema digitale comunitario. Una conferma della leadership del nostro Paese nella trasformazione digitale e nei Trust Service.
Un voto all’unanimità
A testimonianza della qualità espressa in ogni fase del progetto, basti pensare che l’approvazione finale del nuovo standard è avvenuta senza alcun voto contrario. Inoltre senza necessità di revisioni e addirittura in anticipo rispetto alle tempistiche originariamente previste.